La mobilitazione per la VERTENZA ISCHIA è partita. Stasera l’assemblea riunitasi al Calise ha offerto nuovi e più puntuali spunti, riflessioni e proposte alla piattaforma abbozzata nel precedente incontro di lunedì, che sarà punto d’incontro e di sintesi delle problematiche al centro di una grande manifestazione corale, fissata per SABATO 29 NOVEMBRE. Un’occasione pubblica per evidenziare le tante situazioni che, in gran parte da anni, continuano a penalizzare gli abitanti e i frequentatori dell’isola, disseminando la loro vita quotidiana di disagi e disservizi e penalizzandoli rispetto ai diritti e alle opportunità comunemente garantiti ai cittadini della terraferma. Figli di un dio minore, gli isolani, che soprattutto nel periodo invernale subiscono l’aggravamento e il potenziamento di tutte le controindicazioni dell’insularità, emarginati da una politica sempre più lontana e disattenta rispetto alle loro particolari esigenze e necessità, il cui soddisfacimento non regala privilegi, ma assicura semplicemente parità di trattamento con gli altri cittadini “continentali”.
Anche stasera si è partiti dalla situazione del trasporti marittimi, riassunta dal presidente di Autmare NICOLA LAMONICA e dal presidente di Atec GIOVANNI LOMBARDI. Con interventi di IOLANDA IACONO dell’Associazione pendolari e di PAOLO CASALE. Un disastro che si aggrava giorno dopo giorno, come dimostra la perdita oggi dell’unico aliscafo che la Caremar era ancora in grado di tenere sulla rotta Napoli-Procida-Ischia. E lo stato comatoso della compagnia di navigazione pubblica, su cui pesa la spada di Damocle della privatizzazione, è il più evidente sintomo di un male che si sta cronicizzando e che rischia di essere esiziale per l’economia turistica dell’isola, oltre che per la mobilità degli ischitani, già fortemente compromessa. D’altra parte, che si sia superato ogni limite di sopportazione lo si evince largamente dalla mole di commenti, lamentazioni e proteste che inonda ogni giorno la rete. Ma dinnanzi al permanere e all’aggravarsi dei motivi del disagio, le esternazioni virtuali (come hanno dimostrato finora) non incidono sulle scelte e le azioni di chi ha il dovere e la possibilità di trovare e concretizzare le soluzioni ai problemi tanto largamente denunciati. Come nel caso della Regione, la prima responsabile della condizione dei trasporti marittimi, per definire la quale la parola più utilizzata anche nell’incontro al Calise è stata VERGOGNA. Definizione mutuata anche dalle denunce dei viaggiatori forestieri, che per raggiungere l’isola sono costretti a traversate indegne della fama dell’Isola Verde e della qualità dell’accoglienza che dovrebbe offrire ai suoi ospiti già sui porti della terraferma. Peraltro, è stata presente alla riunione MARIA CELESTE LAURO, dell’omonima compagnia di navigazione.
Se le cose vanno malissimo sulle rotte del golfo, non è migliore la situazione sulle strade di Ischia, a causa della debacle del trasporto pubblico. altri disservizi pesantissimi per i residenti, che contribuiscono a minare ulteriormente il livello di soddisfazione dei turisti. A dimostrarlo c’è stata la partecipazione all’assemblea di un gruppo di albergatori, alcuni dei quali non sono assidui a certi appuntamenti. Il quadro descritto da FRANCO DI COSTANZO (presente a tutti gli incontri), da SALVATORE DI MEGLIO, GIOVANNI LEONESSA e ANTONIO LONGOBARDI identifica proprio nei numerosi e perduranti disservizi esistenti sul territorio uno dei più seri motivi del regresso delle presenze turistiche e della progressiva perdita di attrattività e di competitività di Ischia sul mercato turistico in Italia e all’estero. Ormai il “sistema” è al tracollo e se non si innesta la marcia indietro al più presto, si rischia di mandare tutto all’aria. E su questo ha convenuto LELLO SGAMBATI di Confersercenti,
Tutti i partecipanti hanno identificato nella rappresentanza politica espressa dall’isola e nell’amministrazione regionale i primi responsabili di questo stato di cose. Gli amministratori isolani si sono distinti finora per latitanza, indifferenza, immobilismo nella tutela dei diritti e degli interessi della comunità che li ha votati. In gran parte hanno dimostrato di non avere la volontà di farsi portatori, con la necessaria fermezza e determinazione, delle istanze della cittadinanza presso la Regione, dove si fa e soprattutto si disfa in materia di trasporti, secondo dinamiche opposte a quelle che tutelerebbero i diritti degli isolani. Che sia il momento di riprendere l’iniziativa dal basso lo hanno sottolineato DOMENICO SAVIO, LUCIANO VENIA, SODANO, LAURA MATTERA IACONO, Di Costanzo, Longobardi.
Anche stasera, ancorchè invitati, Sindaci e amministratori non si sono fatti vedere al Calise. Fatta eccezione per il presidente del Consiglio comunale di Casamicciola, D’AMBROSIO, che ha ricordato il nuovo incontro fissato con i vertici dell’Ente Autonomo Volturno che si terrà il 27 novembre. D’ambrosio si è impegnato a portare al tavolo anche la questione dei trasporti marittimi, per discuterne con tutti i Sindaci e anche con l’assessore regionale ai Trasporti VETRELLA, che sarà invitato.
Comunque, a prescindere dall’esito e dalle presenze a quell’incontro, l’assemblea ha deciso che l’unico modo per far arrivare forte e chiaro il disagio degli isolani nei centri del potere che finora lo hanno ignorato-sottovalutato-misconosciuto è di chiamare TUTTI I CITTADINI A SCENDERE IN PIAZZA PER DARE VOCE E FORZA ALLE LORO SACROSANTE RIVENDICAZIONI PER I TRASPORTI, LA SANITA’, LA SCUOLA, LA GIUSTIZIA, IL TERRITORIO.