Ne è rimasto attivo solo uno, degli aliscafi della flotta Caremar. Come ben sanno soprattutto i pendolari dell’isola, che pagano sulla loro pelle un prezzo altissimo, in termini di disagi quotidiani, al progressivo smantellamento del naviglio della società pubblica, che un tempo (non molto lontano) rappresentava il meglio del meglio sulle rotte del golfo, in termini di qualità dei mezzi e del servizio, affidabilità e comfort. Un solo esemplare, destinato quanto prima all’estinzione, ovvero a rimanere bloccato in porto. Tanto per completare l’opera. Un’altra tegola per chi viaggia tra le isole di Ischia e Procida e Napoli. Ma in generale per tutti i cittadini, perchè è un patrimonio pubblico che sta andando in malora e perchè sono proprio i cittadini-contribuenti a saldare sempre e comunque il conto salato delle scelte discutibili e degli errori in serie compiuti da chi gestisce, a Napoli, le sorti della compagnia e dei collegamenti marittimi.
Appena una decina di giorni. Questo è ancora il tempo che resta all’”Aldebaran” prima di dover interrompere, anch’esso, l’attività. L’inquietante novità, ben nota agli addetti ai lavori, è emersa nel corso dell’incontro di sabato pomeriggio, convocato dal gruppo Fb “Genitori e insegnanti della scuola di Ischia”, per discutere delle tante questioni – meglio sarebbe definirle emergenze – che affliggono il trasporto marittimo nel golfo. E tra queste ci sono anche le condizioni in cui versano i mezzi veloci della Caremar, o quel che ne rimane.
E’ a fine mese, di questo mese, che scadrà la classe dell’”Aldebaran” e siccome mancano i presupposti per rinnovarla, l’aliscafo non potrà riprendere il mare. A quel punto, è fin troppo facile prevedere che si creerà inevitabilmente un altro periodo di crisi per l’utenza. L’ennesimo, visto che da anni si va avanti (sic!) con una dotazione assolutamente inadeguata alle esigenze degli isolani e alle corse da coprire, a causa dei guasti in serie e dei periodi infiniti di riparazione, che hanno tenuto a turno fermi per mesi i mezzi veloci della Caremar. Tanto che per supplire alle “assenze”, a Napoli hanno fatto ampio ricorso all’affitto di mezzi dai privati, con costi significativi. Mentre contemporaneamente non c’erano soldi per effettuare le riparazioni dei natanti di volta in volta guasti.
Ciò che si sta verificando da mesi anche per il catamarano da 300 posti che sta arrugginendo in cantiere. Ci sono da rifare i motori, per una spesa preventivata di 800mila euro. Pare che si fosse presentata anche la possibilità di avviare i lavori, anticipando la metà della spesa, che poi sarebbe stata recuperata dall’assicurazione non appena fosse partita la riparazione. Ma non si sono trovati i soldi comunque, anche se poi si è dovuto pagare profumatamente l’affitto del mezzo sostitutivo. Contraddizioni gestionali evidenti agli addetti ai lavori e che suscitano parecchi interrogativi e dubbi nell’utenza. E anche questo è un argomento che i Sindaci, domani pomeriggio, dovrebbero porre al centro della discussione fissata con l’assessore Vetrella presso la sede dell’assessorato ai Trasporti al Centro direzionale.
Come dovrebbero chiedere, i Sindaci, lumi su cosa accadrà dal primo marzo, quando non sarà più disponibile neppure l’”Aldebaran”. Altro che le corse aggiuntive di cui qualche primo cittadino ischitano parla e sulle quali sostiene di voler anche investire i proventi della tassa di soggiorno! Con quali mezzi si garantiranno le corse già esistenti, di cui Ischia non meno di Procida può fare a meno? E qual è la prospettiva per i prossimi mesi, quando presumibilmente la domanda di mobilità aumenterà, con l’arrivo della stagione turistica, mentre l’offerta sul fronte Caremar sarà sempre più ridotta al lumicino? Tante domande, tante legittime richieste di chiarimento e di assicurazione-rassicurazione. Ma qualche Sindaco, oggi, si deciderà a farle senza peli sulla lingua, in nome e per conto dei suoi concittadini, all’assessore Vetrella?