Le visite sono già cominciate,. Gruppi di turisti, intere famiglie stupiti e affascinati dinnanzi alla complessa semplicità di ricostruzioni che hanno tutte le caratteristiche delle opere d’arte. Con l’Immacolata è iniziata l’apertura al pubblico dei presepi artistici realizzati nelle varie parti dell’isola e inseriti nell’ITINERARIO PRESEPISTICO ISCHITANO, giunto alla sua diciassettesima edizione. E in costante crescita nel numero dei gruppi e dei singoli costruttori coinvolti, ma soprattutto nella particolarità e spettacolarità delle opere presentate. Grazie all’impegno della sezione isolana dell’Associazione Italiana Amici del Presepe, che fin dalla sua nascita nel ’96, ha puntato su una rete di soci-artisti per realizzare un itinerario che nel periodo natalizio consentisse di collegare le visite ai presepi con la conoscenza diretta dei borghi, delle chiese, dei luoghi più belli dell’isola. Un percorso turistico in piena regola, con richiami artistici, storici e naturalistici, che poi sono gli elementi fondamentali del presepio secondo lo “stile ischitano” elaborato e codificato nel corso degli anni proprio dall’Associazione.
“Anche quest’anno sono coinvolti costruttori di lunga esperienza con appassionati che per la prima volta si dedicano alla realizzazione dei presepi. Tutti parteciperanno al concorso PRESEPI INSIEME con manifestazione finale il 6 gennaio nel Palazzo Vescovile”, spiega il presidente PASQUALE DI MASSA, che il suo primo presepe artistico l’ha creato nel 1980 e da allora continua a sperimentare e affinare le varie tecniche. Si parte dalla passione, spesso dal piacere di condividere un’esperienza di gruppo che va avanti per diversi mesi, e per iniziare ci si serve di guide specializzate “che illustrano i fondamenti tecnici necessari per le realizzazioni e che abbiamo diffuso anche nelle scuole”. Tecniche standard, la base per plasmare la scenografia del presepe, che poi però va arricchita, interpretando con creatività i canoni dello “stile ischitano”, che Di Massa così sintetizza: “Gli elementi architettonici tipici delle costruzioni antiche dei nostri centri storici, le scale a collo d’oca e gli archi a tutto sesto,per esempio, ma anche i colori delle case, come il rosa, e poi le volte e i tetti di lapillo a cupola che si facevano una volta con la caratteristica “vattuta ‘e l’asteco”, le “parracine” tipiche del paesaggio rurale”. E le riproduzioni di alcuni scorci inconfondibili dell’isola, che fanno dei presepi fatti a Ischia delle creazioni riconoscibili e peculiari. “In Campania conoscono queste nostra particolarità – racconta Di Massa – Nei contatti con le altre sezioni è emersa questa novità e lo stile ischitano è ormai riconosciuto anche fuori dell’isola”.
Ne è un esempio il presepe dello Stradone a Ischia Ponte. Le ultime “streppole” appena sistemate, all’arrivo dei primi visitatori la realizzazione si mostra in tutta la sua bellezza: “E’ un presepe poliscenico – lo illustra Di Massa – con le luci si ripropongono tutte le fasi del giorno, dall’alba alla notte. Quest’anno abbiamo inserito alcuni luoghi della parte alta dell’isola, i Pizzi Bianchi, la chiesa di Serrara, una casa di pietra, l’Epomeo. Che si sono aggiunti ad altri elementi preesistenti, come il Castello Aragonese, i Pilastri, il classico fiume che evoca la fonte di Nitrodi”. E tante parracine a delimitare i terrazzamenti coperti di viti, dove compaiono abitazioni rurali e cantine scavate nella pietra in una delle quali si intravede un riproduzione in scala perfetta della pietra torcia per la spremitura dell’uva. E poi le case tipiche della costa con i panni stesi, gli asciugamani da corredo, oggetti di uso quotidiano e attrezzi da lavoro, arredi. E poi i personaggi, un’intera comunità: “Compriamo i volti, le mani e i piedi delle statuine e poi assembliamo i pezzi con i vestiti di cui si occupa Linda Taliercio, che con delle amiche collabora per tutti i particolari fatti di tessuto”. Tra le tante statuine, c’è anche quella che raffigura San Giovan Giuseppe, inginocchiato con il suo saio “cento pezze” davanti al gruppo della Natività, che è il fulcro dell’enorme scenografia. “Lo abbiamo inserito perchè San Giovan Giuseppe faceva sempre il presepe”.
Il presepe dello Stradone, che compie 21 anni, è rimasto visitabile anche d’estate, ormai è esposto in permanenza: “Vengono tanti turisti – dice Pasquale Iodice all’ingresso – che apprezzano molto questo modo di fare il presepe con i vari luoghi di Ischia. E’ l’occasione per spiegare la storia dei posti che sono rappresentati, per raccontare l’isola”. Che è sintetizzata con grande cura dei particolari nella stanza interamente occupata dall’opera. D’altronde, il direttivo dell’Associazione, nel laboratorio che ha allestito in un locale a Palazzo Lanfreschi, lavora tutto l’anno per creare dei pezzi destinati a restare. E’ dal 2007 che va avanti questo impegno. “Cominciammo con “Ischia, tiemp belle ‘e ‘na vota” per il quale con gli amici dell’associazione filatelica ottenemmo l’annullo filatelico. Poi abbiamo ambientato un presepe dov’era la fonte alla Mandra a cui i pastori abbeveravano le bestie, mentre nel 2010 abbiamo riprodotto la “vattuta ‘e l’asteco”, poi c’è stata “Ischia tra fede e tradizione” con una grande processione e poi abbiamo dedicato un diorama a San Giovan Giuseppe, “Ischia addio!”. E continueremo tra amici e sostenitori. Mi piace ricordare anche il maestro Antonio Cutaneo, che ci è sempre stato vicino”.
Alcuni di quei pezzi sono esposti da ieri nella mostra allestita in via Seminario. Dove sono proposti al pubblico anche lavori particolari, per tecniche e caratteristiche. C’è un plastico di Tony Montagna, una creazione di Ciro Mainini della Pro Loco Isolaverde, alcuni presepi realizzati dai giovani che hanno partecipato al corso organizzato dall’Associazione nei mesi scorsi. E c’è una bella riproduzione di un angolo di Cascia legato alla storia di Santa Rita, a suggello del gemellaggio Ischia-Cascia del 2013. “Un presepe nostro con degli scorci di Ischia è esposto nel museo del presepe che c’è a Cascia”, aggiunge Di Massa. La mostra può essere visitata tutti i giorni dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 22.00, fino al 6 gennaio.