Decisione sbagliata e controproducente. In tanti lo fecero presente, all’epoca, all’allora direttore generale dell’Asl Na2 Nord, GIUSEPPE FERRARO, che l’idea di chiudere i cinque Psaut attivi nel territorio aziendale non era quella giusta, anzi. Ci furono manifestazioni e mobilitazioni di cittadini in terraferma e una levata di scudi comune da parte di tutti i Sindaci delle località interessate. E a Ischia nacque un comitato per contrastare la soppressione della struttura allocata presso il presidio “San Giovan Giuseppe” e furono raccolte centinaia di firme in calce ad una petizione inviata a Monteruscello. Ma niente. Ferraro andò avanti come un treno, incurante di sollecitazioni, inviti, richieste, proteste. Secondo un copione che a Ischia abbiamo visto applicato con inusitata pervicacia più di recente, nel vicenda di Villa Orizzonte. Con il risultato che in entrambi i casi – gli Psaut e la sede della Sir – l’azione del manager è stata clamorosamente censurata dagli organi giudiziari, che hanno bocciato sonoramente i provvedimenti adottati. E adesso a quelle stroncature bisogna porre rimedio. A cominciare proprio da quella relativa agli Psaut, che è tra le prime pratiche che si è trovata sulla scrivania AGNESE IOVINO, non appena si è insediata nella stanza del direttore generale.
Le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato hanno messo nero su bianco che i cinque Psaut della Na2 Nord non potevano essere “delocalizzati”, di fatto eliminati, e che dunque bisogna riattivarli. E siccome si tratta di pronunce già piuttosto datate, non si può più rimandarne l’applicazione sine die e temporeggiare ancora su una scelta obbligata e ineludibile. Alla quale Ferraro ha continuato a sottrarsi fin quando è rimasto al vertice dell’Azienda, così come ha fatto nella storiaccia di Villa Orizzonte. Così, adesso tocca a Iovino “apparare” l’uno e l’altro errore, nel rispetto della giustizia. E anche in fretta, perchè di tempo se n’è già perso parecchio.
Perciò il nuovo direttore generale ha già deliberato la riapertura degli Psaut cancellati da Ferraro. Compreso, ovviamente, quello di Ischia, che poi era stato il primo creato nell’ex Asl Na2, con l’obiettivo dichiarato di facilitare l’assistenza nelle emergenze ai cittadini e agli ospiti dell’isola e di alleggerire la pressione sul pronto soccorso dell’unico ospedale presente sul territorio. Un criterio logico che Ferraro si è premurato di disattendere, creando con la sua decisione di “delocalizzare” gli Psaut negli ospedali più vicini – nel caso di Ischia, il “Rizzoli – un grande casino.
Rimettere insieme i pezzi di ciò che è stato distrutto, però, non è cosa tanto semplice. Pare, per esempio, che per quanto riguarda Ischia, si stiano cercando i locali per il Psaut redivivo. Insomma, non sarebbe affatto scontato il ritorno nella SEDE originaria del “San Giovan Giuseppe”, dove peraltro gli spazi un tempo occupati dal pronto soccorso territoriale, dopo essere rimasti a lungo inutilizzati, non hanno trovato chissà quale riutilizzazione. E se ci si orienterà per una nuova sede, non si tratterà di un incremento dei costi rispetto a prima? Bel risparmio che ha fatto Ferraro!
Per non parlare del problema del PERSONALE, che nel frattempo in parte è stato ricollocato al “Rizzoli” e in parte non è più disponibile, per mezzo dei trasferimenti ottenuti in terraferma. Come se ne uscirà, considerata la penuria soprattutto di infermieri che permane sulla nostra isola? Un’altra conseguenza gravissima dell’operato di Ferraro, la cui “eroica” spending review era, a quanto pare, una bolla di sapone che adesso, sgonfiandosi, rischia di produrre un netto incremento di spesa. Eppure, con questa eredità che ha lasciato a noi tutti, come utenti-contribuenti, Ferraro ha ancora il coraggio di presentarsi alle manifestazioni ufficiali…Incredibile!!!