Una grande macchia rossastra, di nuovo le acque termali nel porto: denunce e verifiche

termaliportotermaliporto2Un fenomeno eclatante. Visibile in modo addirittura sfacciato. Per l’orario, in pieno giorno, intorno alle ore 12 di ieri, e per il luogo, ovvero il porto di Ischia, proprio nell’angolo sotto il Municipio. Perciò in tanti (ma non dal palazzo  municipale, dove non si sono accorti di nulla, visto che non c’è stato alcun intervento dei vigili) non hanno potuto fare a meno di notare l’enorme macchia marrone-rossastra che si allargava nell’acqua all’interno del bacino portuale. Non c’è voluta un’analisi chimico-fisica dell’acqua colorata per rendersi conto che si trattava di acqua termale. Quella che da qualche anno fortunatamente sembrava non finire più lì, dopo anni di polemiche e di denunce circa la presenza di forti immissioni di acque e fanghi termali nel bacino portuale. Che anche per gli altri scarichi e sversamenti da cui era interessato, era ridotto ad una cloaca a cielo aperto, come rivelavano e in alcuni tratti ancora rivelano miasmi di fogna inconfondibili e persistenti. Sembrava, da qualche anno, che almeno a liberare il porto dagli scarichi termali ci si fosse riusciti. Ma lo “spettacolo” di ieri ha riproposto come attuale un problema gravissimo, che non può più essere tollerato e che, dunque, va risolto definitivamente una volta per tutte e con la massima urgenza.

Ieri, la questione è stata prontamente segnalata. E il Kronos N.O.A. Assomare Ambiente, da parte sua, ha provveduto ad investire dell’accaduto tutte le autorità preposte ad occuparsene. Risulta che il Circomare sia prontamente intervenuto e che stia procedendo agli accertamenti necessari per fare luce sull’evento. D’altra parte, nel corso dell’anno passato le autorità marittime sono state particolarmente attive proprio sul fronte della tutela ambientale e della prevenzione e contrasto dei fenomeni di inquinamento del mare, per cui non c’è dubbio che anche in questo caso andranno fino in fondo alla faccenda.

Peraltro, è importante chiarire quanto è avvenuto alle prime avvisaglie e ora che è inverno, per impedire che possano esservi delle repliche nella prossima stagione turistica, quando certe situazioni e certi “spettacoli” offerti agli sguardi dei turisti avrebbero un effetto devastante per l’isola. Anche per questo il presidente del Kronos Noa Giuseppe La Franca ha anticipato l’intenzione nei prossimi mesi di potenziare al massimo, con il contributo di cittadini volontari, la vigilanza su fenomeni di inquinamento a terra e a mare, con immediata denuncia alle autorità delle situazioni critiche che dovessero evidenziarsi. Anche perchè non vi sono alternative. Un’isola che vive di turismo, ma che non dispone ancora di un sistema di depurazione, non può più permettersi di eludere, sottovalutare, ignorare la questione ambientale . Tanto meno di affrontarla con indifferenza e passività. Come troppo spesso accadeva in passato.

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