Il cahier des doléances è sempre più lungo con il settore dei trasporti completamente alla deriva. E l’assemblea del Comitato per il Diritto alla Mobilità e alla Continuità territoriale che si è svolta oggi pomeriggio presso il Calise di Ischia non poteva non essere, ancora una volta, l’occasione per raccontare e denunciare i disagi quotidiani che continuano a subire tutti gli isolani che debbono spostarsi da una parte all’altra dell’isola o che debbono andare e venire dalla terraferma. Sia a terra che a mare la situazione si fa sempre più difficile e penalizzante. Eppure, davanti all’emergenza conclamata in cui sono sprofondati i trasporti, si registra ancora un inspiegabile silenzio da parte degli amministratori locali, che continuano a disinteressarsi delle peripezie dei loro concittadini, limitati nel loro diritto alla mobilità, come se la questione non li riguardasse.
La discussione, come già nelle precedenti assemblee, è partita dalle testimonianze di chi vive e fa esperienza direttamente del disastroso andamento dei trasporti a terra e a mare. Il giovane ALESSANDRO MELE ha descritto le enormi difficoltà con cui, per il secondo anno consecutivo e in modo sempre più marcato, si confrontano gli studenti isolani, ormai quasi impossibilitati a servirsi dei mezzi pubblici per raggiungere i vari istituti scolastici sul territorio. Sono cronaca quotidiana, purtroppo, i disservizi provocati dalla carenza di autobus sulle varie linee e dai ritardi in serie che registrano anche le scarse corse garantite, non in grado di consentire ai ragazzi di rispettare gli orari scolastici e agli altri utenti di muoversi utilmente sull’isola. Cresce, così, la necessità di supplire con i mezzi privati, con conseguente incremento del traffico automobilistico, dell’inquinamento e anche dei problemi organizzativi delle famiglie. A cui si aggiungeranno di nuovo, nei prossimi mesi, quelli dei turisti, che si ritroveranno alle prese con la mancanza di trasporti pubblici degni di un paese civile, con il pessimo ritorno d’immagine per l’isola, che replicherebbe, peggiorandole, le disastrose figure dell’anno scorso. Altri problemi per il turismo isolano che già vive una prolungata fase critica e certo riceve colpi pesanti dal disastro dell’Eav. Che permane, alla faccia degli impegni – finora mai onorati – dell’assessore VETRELLA. E anche del recente aumento del costo dei biglietti, propinatoci dalla Regione nel momento di minima, anzi infima qualità del servizio fornito.
Il consigliere DOMENICO SAVIO, autore della proposta, ha ricordato che il Consiglio comunale di Forio ha approvato un ricorso contro l’aumento del prezzo dei ticket (peraltro, a Napoli la corsa singola costa solo 1 euro, contro l’1,20 d Ischia e Procida) e ha anticipato che il sindaco Del Deo avrebbe assicurato che lunedì provvederà a formalizzare il ricorso stesso.
Segnalata da ENNIO ANASTASIO, c’è la difficoltà quotidiana degli studenti che frequentano l’università a Napoli e che soffrono dell’insufficienza e delle continue defaillance dei trasporti marittimi. Quelle che affliggono anche i pendolari e tutti gli altri viaggiatori tra l’isola e la terraferma. Senza dimenticare gli autotrasportatori che, come ha sottolineato il presidente dell’Atec GIOVANNI LOMBARDI, sono alle prese con difficoltà crescenti per garantire i rifornimenti essenziali per la vita dell’isola e per la sua economia. E naturalmente il capitolo dei trasporti marittimi è il più scottante, perchè annose sono le origini dei tanti mali che hanno portato il settore al disastro attuale. Altro peso gigantesco sulla quotidianità degli isolani, sull’esercizio del loro diritto alla mobilità, sulla qualità dell’accoglienza e la congruità dell’offerta turistica.
Così si è fatto il punto sulla complessa vicenda della devastante gestione della Caremar, che scelte politiche improvvide hanno portato sull’orlo del fallimento; si è sviscerata la difficile realtà dei collegamenti con la terraferma e il ruolo dei privati; si è discusso, con vari contributi (LAMONICA, MALTESE, DI COSTANZO, LOMBARDI, VENIA, SODANO), del futuro del trasporto marittimo del golfo, in relazione alle esigenze peculiari delle isole che finora sono state disattese e tradite dalla classe politica regionale, che tutto ha fatto meno che garantire i diritti e i bisogni delle popolazioni e anche dei frequentatori delle isole.