E’ saldamente in testa tra i motivi di scontento, delusione e lamentela dei turisti italiani e stranieri. E tra le cause principali della disaffezione dei frequentatori della nostra isola. Fino a un paio di anni fa, il problema si identificava con i trasporti marittimi, per il pessimo rapporto tra la qualità, decisamente bassa, del servizio offerto a fronte di un prezzo assolutamente sovrastimato, per i disservizi che già si verificavano, per le pecche dei porti, per il caos agli imbarchi, per la vetustà e inadeguatezza della maggior parte dei traghetti e dei mezzi veloci sulla rotta da e verso le isole. La questione era già seria, ma concentrandosi sui viaggi di andata e ritorno, le conseguenze rimanevano circoscritte e c’era la possibilità di annullarne gli effetti negativi, o almeno di provare a ridurne l’impatto, garantendo un soggiorno secondo le migliori aspettative di chi aveva scelto Ischia come destinazione. E a questo risultato contribuiva positivamente l’ottimo funzionamento del servizio di trasporto pubblico a terra. Fino ad un paio di anni fa…Poi, è cambiata totalmente la scena. Da campione di efficienza e buona organizzazione, l’Eav si è trasformata in un esempio di cattiva gestione, di inefficienza e disorganizzazione. E il trasporto terrestre è diventato perfino più fallimentare, sul fronte del servizio all’utenza, di quello marittimo. Con il risultato di rendere la vacanza difficile non solo all’andata e al ritorno, ma per tutta la sua durata, giorno dopo giorno. Tanto, troppo, per poter essere compensato ormai anche dal miglior trattamento alberghiero possibile.
Tutti noi, nei mesi scorsi, abbiamo fatto la triste esperienza di raccogliere le lamentele, le critiche anche pesanti, le rimostranze di turisti in inutile attesa alle fermate anche per ore, infuriati per i ritardi dei bus, per i rari mezzi troppo affollati, per le zone non più collegate, per gli orari disattesi e le corse saltate. Gli stessi problemi vissuti dagli ischitani, ovviamente, che però, per carità di patria, ci si trovava a dover perfino ipocritamente giustificare e minimizzare per ridurre l’enorme danno di immagine e per evitare di aggravare il già pessimo giudizio formulato sull’accoglienza “made in Ischia”. “Ci hanno rovinato la vacanza, se dobbiamo pagare per avere tutti questi contrattempi, è meglio andare altrove”, era spesso – troppo spesso – la conclusione dei forestieri on un diavolo per capello.
Umori ben noti agli addetti del settore turistico, che di queste proteste e promesse di non rimettere più piede sull’isola ne hanno registrate a iosa, per tutta la durata della stagione turistica. Spesso anche da ospiti di lungo corso, che in alcuni casi già l’anno scorso avevano mantenuto la promessa di scegliere altri lidi. Così, in una fase già fortemente critica per l’industria turistica isolana, la crisi del trasporto pubblico terrestre, in aggiunta alla deludente realtà dei collegamenti marittimi, si è trasformata in un ulteriore, pericolosissimo “vulnus”, un altro punto di debolezza – anzi, una vera e propria controindicazione – dell’offerta ischitana in sofferenza.
Tutte cose ben note, arcinote agli operatori turistici isolani, pienamente consapevoli che i trasporti non all’altezza della qualità che il “sistema Ischia” dovrebbe garantire, rappresentano un ostacolo per la ripresa. O anche solo per tentarla. E non è un caso che, nel tentativo di non disgustare completamente gli ospiti, c’è stato chi ha tentato di limitare i disagi dei clienti anche rimborsando loro la spesa per i biglietti degli autobus fantasma.
Se questo disastro appartenesse al passato e quei problemi fossero stati superati, la nuova stagione turistica sempre più vicina potrebbe essere affrontata con discreta tranquillità, almeno da quel punto di vista, perchè ci sarebbe modo di recuperare la caduta d’immagine e la disaffezione che si sono verificate. Anche sfruttando la novità della riduzione del costo dei biglietto, proprio a vantaggio dei turisti, anche se il prezzo di una corsa autobus a Ischia è più alto che in terraferma. Ma con il perdurare delle defaillance degli ultimi anni, il prezzo diventa ininfluente se il servizio non esiste!