Si lavora per sbloccare via Giovan Battista Vico, tanti tratti a rischio da mettere in sicurezza

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Com’era prima…

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Com’è dopo la “ripulitura

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Il punto dello smottamento

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Da un’altra prospettiva

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Le radici scoperte

Si è lavorato fino a quando ha fatto buio, oggi, in via Giovan Battista Vico. Dopo l’evento franoso dell’altro ieri, che ha scaraventato giù dal terrapieno un notevole quantitativo di terra sulla strada e su un garage sottostante, distruggendone la tettoia e danneggiando un’auto che era all’interno, si sta provvedendo a ripulire la scarpata dalla jungla che vi era cresciuta, presumibilmente per mettere poi in sicurezza la parete che grava sulla pubblica via. Che resta chiusa e transennata in corrispondenza dell’incrocio con via Cilento.

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Terra delicata

Adesso che sono state tagliate le canne secche e l’enorme intrico di rovi che copriva e inglobava il margine del terrapieno, si nota tutta la fragilità di quell’alta parete che incombe sulla strada. Alla base c’è, unica protezione efficace ma non sufficiente, un muraglione di pietra, al di sopra del quale si erge un muro di cemento, che in diversi punti appare malridotto e che fino a oggi era stato completamente ricoperto dalla vegetazione ricadente. Ma è l’alto strato, il terzo della serie, in corrispondenza della sommità del terrapieno, formato solo da terriccio che risulta imbrigliato esclusivamente dalle radici delle canne e dei rovi, mentre sporge verso l’esterno anche l’apparato radicale di un albero che appare disancorato dalla terra e anch’esso pericolante. Ed è dalla sommità che è partito lo smottamento, che ha lasciato tracce evidentissime fino al suolo, dove è precipitato il terriccio.

Dopo aver provveduto a tagli e potature si dovrà provvedere a consolidare “parracina” e muro dove ce n’è bisogno. Ma soprattutto a mettere in sicurezza la parte più alta del terrapieno, visto che le radici delle piante, per quanto fondamentali, hanno dimostrato che ci vuole anche dell’altro per evitare altri guai e prevenire i rischi connessi all’effetto di piogge sempre più copiose e frequenti sul terreno sovrastante quell’importante arteria cittadina.

Ma non basterà. La parte alta di via Giovan Battista Vico presenta diversi altri punti deboli. Lungo le parracine di contenimento ci sono in alcuni punti delle interruzioni, in corrispondenza delle quali la terra non ha alcuna protezione e facilmente, con le piogge, “esonda” sul marciapiede. Come è successo in modo più evidente verso la Cappella. Bisognerà che delle “parracine” imbriglino anche quei tratti, che gli spazi vuoti siano colmati con muri di pietre solidi e sicuri. E che si faccia in modo di garantire con la necessaria continuità la manutenzione ordinaria e straordinaria dei muri e delle strutture che dovrebbero proteggere la strada. Ciò che non si è fatto e comunque non abbastanza in questi anni. Ma è su questo che è indispensabile e non più rinviabile l’impegno dei privati e ancor più del Comune, chiamato a svolgere un ruolo attivo di controllo, vigilanza e prevenzione. Per non ritrovarci ogni inverno con danni e disagi. E soprattutto per tutelare la sicurezza di residenti, passanti e automobilisti. Che, solo per fortuna, stavolta non hanno avuto conseguenze dall’ennesima frana annunciata.

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