Pensate Voi possibile risolvere i problemi di continuità territoriale affidandoci solo all’utile d’Azienda?

NICOLA LAMONICA (*)

IMG_2265Trasporti marittimi, considerazioni a seguito dell’ incontro di Sabato 14 marzo, nella sala Consiliare di Ischia. Il dibattito è aperto!

Al di là della gioia collettiva di come sono andate le cose nell’incontro coi Sindaci e col Sen. De Siano e al di là della ricca e puntuale  e per certi aspetti anche allettante cronaca riportata dalla stampa, occorre capirne di più! E lo faccio introducendo il dibattito con alcune domande che ritengo essenziali per non lasciarci ingannare dal buonismo e dalle circostanze, oggi quella elettorale che porrebbero in antitesi comportamenti istituzionali condivisi solo per carpire consensi.

Siamo convinti che sugli impegni istituzionali assunti nella dichiarata circostanza tutti la pensano alla stessa maniera o piuttosto a Napoli, alla IV Commissione,  ci sarà ancora una volta la difficoltà di esprimere un linguaggio comune? A conclusione della mattinata di confronto, c’è un documento di sintesi  che unisca le aspirazione del mondo della scuola e dei genitori,  le istanze di base delle categorie e dei pendolari, la giusta protesta e l’accorato appello di Rosa Iacono, dell’avv Cellammare, del marittimo Buono, etc.? In più, recuperando l’intervento dell’Autmare, c’è la consapevolezza che nulla di duraturo e di nuovo può esserci, fatto salvo qualche contentino di facciata, se non si affronta la questione vera che sta alla base dello sfascio dei trasporti marittimi  che è nell’intreccio tra affari e politiche istituzionali?

E’ ovviamente quest’ultimo interrogativo il punto più caldo da affrontare! E’il punto che purtroppo divide la platea di Ischia in modo palpabile dal momento che in tanti sono stati i silenzi sulle affermazioni di Autmare, né su di esse c’è stata una responsabile presa di coscienza da parte delle istituzioni presenti. Il detto interrogativo divide il mondo dell’associazionismo e, secondo me, sbaglia chi pensa di risolvere le criticità cicliche che ci assillano specialmente nel periodo invernale con “ pannolini caldi “ che non intacchino il sistema.

Pensate Voi che sia possibile risolvere i nostri problemi di continuità territoriale affidandoci completamente all’utile d’Azienda facendo a meno dell’impegno parallelo ed autonomo del servizio pubblico? Pensate Voi che la monopolizzazione commerciale  e la spartizione delle aree di accosto da tempo largamente evidenti, che limitano il libero mercato con conseguenze sull’economia delle isole, siano  superabili dando legittimità e maggiore forza al Cartello degli Armatori, che domina la scena e la controlla fin dal 1998, con politiche istituzionali  sostanzialmente  non discordanti tra la destra e la cosiddetta sinistra al potere regionale? Pensate Voi che sia possibile migliorare la situazione accogliendo nel silenzio e non confutando le parole del Sen. Lauro quando parla della sua “ legge del nonno”  o del Sen. De Siano quando si ostina a ripetere con voli pindarici l’ineluttabilità dell’accostamento tra liberalizzazione e  privatizzazione?

A tutti questi quesiti occorre dare risposte politiche e per farlo, al di là del libero confronto che spero si apra fin da subito sulla stampa, penso che sia il caso di dare vita nel prossimo futuro ad un pomeriggio  di studio e di confronto, collegiale e pubblico,  che possa  fare chiarezza e definire nella partecipazione e nella condivisione delle idee un auspicabile  progetto unitario e l’avvio di una fase di lotta che scuota e dia frutti. L’Autmare se ne fa carico e fin da adesso chiede alle forze politiche, sociali, culturali e categoriali delle isole ed alla cittadinanza tutta di esprimere la volontà di esserci all’appuntamento convegnistico con un cenno di condivisione ed un proprio contributo di idee, che sia di indirizzo generale e di valenza settoriale, per costruire insieme il grande mosaico su cui far ripartire la vertenza sui trasporti.

(*) Presidente Autmare

                                                                                                         Nicola Lamonica

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