Tra un mese e mezzo saranno nove anni da quella indimenticabile domenica in cui Ischia fu svegliata dalla frana che sconvolse Monte Vezzi e le coscienze di tutti. Ma stamattina in Piazzetta, a Ischia, è stato come se fosse passata solo una manciata di giorni, tanto forte è ancora l’emozione e la commozione di chi allora si trovò in prima linea sul luogo del disastro e anche di chi, in questo tempo, ne ha voluto giustamente mantenere viva la memoria, affinchè fosse (sia) monito, ammaestramento e incitamento a scongiurare in ogni modo il ripetersi di altre tragedie. Che pure in questi anni non sono mancate in altre parti dell’isola, l’ultima solo poche settimane fa, con la perdita di un’altra vita innocente ad Olmitello. E per non dimenticare, nell’aiola di fianco alla chiesa di San Girolamo, dove sono già ricordati gli isolani caduti in guerra, è stata collocata una ceramica con i nomi di LUIGI, ANNA, MARIA e GIULIA BUONO.
L’idea di un segno tangibile che Ischia non dimentica è stata del COMITATO SPONTANEO CITTADINI DI ISCHIA, che qualche mese fa la propose all’attenzione del Comune d’Ischia, ottenendone l’immediato consenso, a cui si è aggiunta l’adesione convinta e attiva delle varie espressioni della società isolana. Che stamattina con la loro presenza hanno voluto dare una testimonianza tangibile della loro partecipazione. Ad accoglierli in piazza, per il Comune d’Ischia, c’erano la dottoressa ANNA FERMO, che introdotto i vari momenti della cerimonia, e l’assessore alla Tutela del territorio ISIDORO DI MEGLIO, assente il Sindaco, che in questi giorni è in Russia, ma che ha voluto far arrivare un messaggio di sostegno e vicinanza. E c’erano i rappresentanti di tutte le Forze dell’Ordine, le autorità militari, i gruppi della Protezione civile, la Croce Rossa. E il mondo della scuola, con la preside, gli insegnanti e gli alunni della Media “Scotti”, e alunni e insegnanti dell’Istituto Nautico “Cristofaro Mennella”. Ad accompagnare la manifestazione le belle voci del coro della parrocchia di Santa Maria Assunta a Ischia Ponte.
“Mi avete fatto un regalo bellissimo, non sono stati dimenticati”, questo il commento di ORSOLA MIGLIACCIO, unica superstite con la nipotina Stella, di quella tragica domenica del 2006, quando è stata informata dell’intenzione del Comitato di Cittadini. Lo ha rivelato il presidente del Comitato ENNIO ANASTASIO, nel raccontare la genesi dell’iniziativa e gli incontri preliminari avuti con la signora Migliaccio e con i protagonisti dei soccorsi a Monte Vezzi. E a ripercorrere il dramma di nove anni fa è stato, sempre per il Comitato, l’ingegnere MICHELE CALIFANO, che ha sottolineato la volontà di ricordare le vittime con un gesto semplice, che racchiude l’affetto, la partecipazione, la commozione di un’intera comunità.
Sentimenti a cui hanno saputo dare voce in modo delicato ed incisivo gli alunni di oggi della II D della Media Scotti, la stessa classe frequentata nel 2006 da Giulia, la piccola di casa Buono, con un testo dedicato proprio a Giulia, ai suoi sogni e speranze infranti dalla sciagura, che è stato letto da LEANDRA. E sempre a Giulia è stata indirizzata una lettera struggente da MATILDE RIZZOTTO, la sua compagna di banco. Forte l’intervento dei ragazzi del Nautico, che hanno ricordato la storia recente dei disastri ambientali sulla nostra isola, compresa la vittima più recente, richiamando anche le istituzioni alle loro responsabilità, “non come accusa, ma come appello”, perchè “un carro senza ruote non può andare lontano”.
E il punto su quello che hanno o non hanno fatto le istituzioni è toccato all’assessore Di Meglio. Che non ha nascosto i grandi ritardi e le enormi deficienze e inefficienze registrati in questi anni sulla messa in sicurezza delle aree franate e la ricostruzione della case ingoiate dal fango. “Come amministrazione – ha detto l’assessore – abbiamo fatto di tutto e di più, con diffide e denunce anche alla Procura della Repubblica, prima al commissario di governo, e allora abbiamo denunciato Bertolaso più volte, e poi dal 2010 con il passaggio delle competenze alla Regione, che opera con Arcadis. Di Meglio ha anticipato che in settimana il Consiglio comunale definirà gli ultimi atti per il progetto di costruzione a Campagnano dei 19 alloggi per le famiglie lasciate senza casa dalla frana. Il vaglio finale sarà della Sovrintendenza, da cui si aspetta un via libera che risolva un problema abitativo urgente. Sempre il Consiglio dovrà poi pronunciarsi sui due progetti di messa in sicurezza, finalizzati all’allargamento delle strade e al drenaggio delle acque che scendono dalla collina, opere necessarie per prevenire gli effetti di altre colate di fango in un territorio molto delicato a livello idro-geologico.
Si è passati poi ad uno dei momenti più toccanti della mattinata con i riconoscimenti ai soccorritori. A cominciare dai Vigili del Fuoco della squadra che intervenne per prima – MARIO COSTANTINO, CIRO TORTORA, ETTORE OCCUPATO, GENNARO TERLIZZI. A loro e all’intero corpo dei Vigili del fuoco sono andati ATTESTATI DI CIVICA BENEMERENZA DELLA CITTA’ D’ISCHIA. Altri attestati sono stati consegnati al dottor VITO BUONO del 118, a FABIO MATTERA presidente dell’Associazione Volontari Ischia, ad ANNA IERVOLINO per la Croce Rossa di Ischia, al comandante GIOVAN GIUSEPPE PUGLIESE per la Polizia locale, alla COMPAGNIA CARABINIERI, alla POLIZIA DI STATO, alla GUARDIA DI FINANZA, all’UFFICIO CIRCONDARIALE MARITTIMO.
Poi, con l’assessore Di Meglio, Orsola Migliaccio, in silenzio e visibilmente commossa, ha scoperto la ceramica commemorativa, opera di NELLO DI LEVA, mentre i ragazzi lanciavano in aria palloncini bianchi. A benedire il libro-ricordo è stato don CARLO CANDIDO, che nove anni fa era parroco nella zona colpita dal disastro. “Un anno prima – ha spiegato il sacerdote – con dei tecnici avevamo mandato un documento all’allora amministrazione comunale, facendo presente che bisognava fare presto, se non volevamo ritrovarci quelle case sotto ai Pilastri. E’ stato fatto poco o niente e Ischia continua a franare. Non solo la terra frana, ma franano i trasporti, la sanità. Dobbiamo fare tanto, tutti insieme, perchè quest’isola bella possano goderla quanti verranno dopo di noi. Facciamo noi la storia e, con l’aiuto del Signore, dobbiamo fare tutti la nostra parte”. Già…