Non era immotivata nè infondata la preoccupazione che serpeggiava da qualche settimana tra i lavoratori della mensa del “Rizzoli”. E ne hanno avuto la prova proprio ieri. Quando, per la prima volta, si sono presentati a Lacco Ameno i rappresentanti della nuova azienda che nell’autunno scorso si è aggiudicata l’appalto per la produzione e la distribuzione dei pasti in tutti gli ospedali e i presidi territoriali dell’Asl Na2 Nord. E fin da questo sopralluogo è emersa chiaramente l’intenzione della ditta subentrante di non confermare tutti i dipendenti attuali del reparto mensa. Proprio quello che questi ultimi avevano temuto e previsto, sulla scorta di quanto era già accaduto a Pozzuoli, dove la nuova azienda ha già iniziato il suo servizio dallo scorso novembre.
Fin dall’arrivo all’ospedale “Santa Maria delle Grazie” di Pozzuoli, infatti, i nuovi gestori delle mense ospedaliere dell’Asl di Monteruscello avevano confermare solo 14 dei 33 dipendenti che in precedenza erano in forze alla mensa del presidio puteolano. Una decisione imprevista, peraltro, visto nel capitolato d’appalto era stato scritto nero su bianco che a Pozzuoli si sarebbe dovuto fare il passaggio di cantiere, ovvero la conferma di tutti i posti di lavoro preesistenti. Se con quella tutela a monte, l’impresa aveva comunque mandato a casa dei lavoratori, a maggior ragione i rischi erano alti al “Rizzoli”, dove da allora i dipendenti della mensa non hanno più dormito sonni tranquilli. Anche perché quando venne pubblicato il bando per le mense, i sindacati contestarono duramente la dirigenza dell’Asl che aveva garantito nel capitolato la continuità del lavoro per gli addetti di Pozzuoli, trascurando di assicurare la stessa copertura a quelli di Lacco Ameno. E se perfino a Pozzuoli si era ridotta di più della metà la forza lavoro, figuriamoci cosa sarebbe potuto accadere presso il presidio isolano.
Puntualmente, ieri mattina è stata anticipata ai dipendenti la brutta notizia, sia pur in modo molto generico, senza entrare nel dettaglio di numeri nè tanto meno di nominativi. Anzi, non è stato chiarito neppure quando avverrà il passaggio di consegne tra la vecchia ditta appaltatrice e quella subentrante. Da domani, ogni giorno potrebbe essere quello buono (sic!).
In previsione dei tagli, i dipendenti della mensa del “Rizzoli” si sono rivolti ai sindacati e sono pronti alla mobilitazione per difendere il posto di lavoro. Tra l’altro, per molti di loro si tratta dell’unica fonte di reddito familiare, per cui la perdita dell’occupazione avrebbe ripercussioni gravissime. Inoltre, i lavoratori contestano che vi possano essere degli esuberi rispetto alle reali necessità del servizio. Che prevede, attualmente, le attività di preparazione e di distribuzione dei pasti per i degenti e i dipendenti del “Rizzoli” e per gli utenti del Centro di Salute mentale di Ischia, unitamente all’apertura del bar interno all’ospedale. Tanto più che secondo le intenzioni dell’Asl, quando (e se) si dovesse concretizzare il discusso trasferimento della Sir “Villa Orizzonte” a Casamicciola, dove verrebbe a mancare la cucina interna, dal “Rizzoli” dovrebbero fornire i pasti anche ai residenti della casa famiglia. Ma come si concilierebbe questo incremento del servizio con una riduzione di personale? Un’altra delle stranezze collegate ai nuovi “assetti” disegnati a tavolino a Monteruscello che si dovrebbero cominciare a chiarire,visto che sfuggono alla logica comune.