L’ultima volta…chi se la ricorda? Dovrebbe essere stato quando furono fatti i lavori per la realizzazione del parco idro-aromaterapico, che poi è stato mandato letteralmente in malora. Fu al termine di quei lavori, quasi fosse la classica ciliegina sulla torta, che i cancelli agli ingressi della Pineta Mirtina furono restaurati, rinnovando alcuni parti rovinate dal tempo, e verniciati di fresco. Roba di una decina d’anni, o giù di lì. Anni che di segni ne hanno lasciati tanti, che si sono quasi mangiati quei cancelli. Fino a renderli dei ferri vecchi e indecorosi. Tanto più perchè sono i biglietti da visita di un parco pubblico che è anche uno dei principali attrattori del territorio ischitano e dell’isola tutta.
Di anno in anno la necessità di un intervento minimo di manutenzione si faceva più pressante. Certamente per salvare un po’ l’estetica di quelle brutture, ma anche per conservarle, evitando di dover spendere altri soldi pubblici per rifarle ex novo, con la prospettiva di abbandonarle subito dopo. Come è la (pessima) prassi, purtroppo, a Ischia. Ma nulla accadeva. Fino ad oggi. Quando qualcuno si è avveduto che non sarebbe stato tempo sprecato passare una mano di vernice sopra quei cancelli pieni di ruggine. E così, una prima metà dell’ingresso della pineta su via Antonio Sogliuzzo è tornata ad un vivace colore verde, accompagnato da un cartello con sopra scritto “pittura fresca”. Magari lunedì si riuscirà a completare l’opera, restituendo decoro al posto di uno sconcio ormai intollerabile.
Certo, volendo si sarebbe potuta passare prima una mano di antiruggine, per bloccare il deterioramento del cancello e garantire una maggiore durata della verniciatura. Ma non stiamo a sottilizzare, a pretendere lavori un po’ più acconci che a Ischia sono un miraggio: accontentiamoci del minimo possibile, che comunque è già una cosa. Ci sono voluti dieci anni per una “pittata”, ci possiamo mettere a fare i critici ad oltranza? Prendiamo il bicchiere mezzo pieno e facciamogli festa. Con l’auspicio che la “pittata” comprenda tutti i cancelli della Mirtina, ai vari ingressi. E che non si debba aspettare un altro decennio per una replica. In fondo, che ci vuole? Bastano qualche pennello, qualche barattolo di vernice e la volontà – che sarebbe anche responsabilità – di non lasciar marcire il patrimonio pubblico…Sono queste le piccole opere essenziali di cui Ischia ha bisogno per essere presentabile e dignitosa per i suoi abitanti e i suoi ospiti. E costano molto meno tempo, soldi e disagi delle grandi, spesso inutili opere, che solitamente tanto solleticano la fantasia dei nostri amministratori.