Infiltrazioni d’acqua e intonaci a pezzi, com’è ridotta la male la Biblioteca Antoniana!

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Foto Qui Ischia

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Pezzo a pezzo, “pacca a pacca”, sta facendo la stessa fine di Palazzo d’Ambra. Mi sfugge se i restauri radicali delle due strutture siano avvenuti o meno in contemporanea, ma entrambi mostrano ormai problemi evidenti e appaiono bisognosi di interventi di manutenzione, anche piuttosto urgenti. E’  ridotta male la Biblioteca Antoniana di Ischia, dentro e fuori. Anzi, probabilmente di più fuori, perché è da lì che ad occhio hanno origine almeno una parte dei guai interni. Che sono significativi soprattutto nei locali che restano fuori della fruizione del pubblico, nei piani sottostanti a quello della biblioteca vera e propria, dove sono i servizi e gli spazi per il deposito dei libri.

Già entrando e alzando lo sguardo all’ingresso si notano le prime magagne. Sui muri, in particolare negli angoli e sotto il soffitto, si aprono grosse macchie di umidità che hanno tutta l’aria di non essere vecchie e asciutte, ma di essere il sintomo di una malattia ancora in atto. La scena si ripete anche nella sala conferenze, dove in vari punti sotto il soffitto ci sono tracce di umidità importanti, con conseguente distacco della pittura e di pezzi d’intonaco. Anche sulla parete di fondo, a pochi centimetri dall’affresco che la caratterizza. E altre macchie d’umidità sono in basso, sulla parete che dà sul terrazzino esterno, dove evidentemente si verificano delle infiltrazioni importanti.

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Ma la situazione peggiore è al di là della porta che separa la zona dei locali dove sono esposti i libri e dove hanno accesso i visitatori da quella che porta ai servizi e ai depositi, situati al livello sottostante. Già varcando quella porta si viene accolti da un inconfondibile odore di muffa. E di muffa ce n’è tanta sulle pareti lungo la scala di ferro che porta al piano più basso. In alcuni punti c’è perfino del “muschio” di un vivace colore verde. E più si scende, più le parti coperte di muffa grigia si allargano. E non sono solo di macchie superficiali, visto che diversi tratti di intonaco appaiono rigonfiati e sul punto di venir giù, come in qualche altra parte è già accaduto.

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IMG_2500Problemi che sembrano più accentuati sulle pareti esposte all’esterno e in corrispondenza di ballatoi e terrazzi, di cui bisognerebbe rivedere l’impermeabilizzazione, come del tetto della struttura. E’ del tutto evidente che ci sono parti dell’edificio che fanno acqua e che producono danni pesanti e crescenti all’interno.

Viene da chiedersi come mai, con edifici di sua proprietà tanto importanti, sia a livello storico che per la funzione sociale che svolgono, quanto malmessi, in Comune nei mesi scorsi abbiano perso tempo e forse opportunità a progettare interventi inutili (perfino doppioni di cose già fatte) in piazza degli Eroi e non solo. Di finanziamenti c’è bisogno, ma per provvedere ai lavori urgenti su una struttura come la Biblioteca Antoniana, dove bisogna cominciare a rifare l’impermeabilizzazione delle coperture, per bloccare l’”infradiciamento” delle pareti, che ha raggiunto livelli preoccupanti. Ma i tecnici del Comune da quanto tempo non danno un’occhiata all’edificio della Mandra? E gli amministratori che talvolta si concedono a una presenza fugace, giusto un saluto veloce, a qualche incontro e conferenza, perché non alzano lo sguardo, non si guardano mai intorno, non perdono qualche minuto del loro preziosissimo tempo per rendersi conto dello stato di un bene della comunità a loro (temporaneamente) affidato? O in Comune, una volta trasferita la gestione alla Genesis, si sono dimenticati dell’esistenza della Biblioteca, della Torre Guevara (pure quella in condizioni pessime per le infiltrazioni d’acqua dal tetto), di Palazzo d’Ambra e soprattutto della loro responsabilità nei confronti di quelle proprietà pubbliche? Tutto lo dà a pensare. E il patrimonio comune va in malora. Altro che inutili restyling milionari!

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