Sarà una mattinata dura, questa da poco cominciata, per i residenti della Sir isolana che l’Asl sta alacremente cercando di cancellare. Una mattinata delicata, piena di incognite e di pericoli, per la sorte dei malati, innanzitutto. E per il futuro dei servizi psichiatrici a Ischia, in generale. Sono attesi tra poco, infatti, i componenti della COMMISSIONE messa in piedi ieri, in quattro e quattr’otto, dal commissario dell’Asl AGNESE IOVINO, con l’incarico di effettuare una nuova valutazione delle condizioni psichiche dei pazienti. Una commissione formata interamente da MEDICI DI FUORI, che appunto sbarcheranno appositamente a Ischia per recarsi nei principali luoghi in cui i residenti della Sir che non c’è più hanno trovato un tetto alternativo in questi ultimi giorni, dopo l’incendio a Villa Stefania. Dunque, si fermeranno dapprima presso l’HOTEL ITALIA, dove sono ospitati, peraltro fino ad oggi, quattro pazienti e poi si sposteranno a Fontana, per andare a visitare quelli che sono accolti a Villa Mercede.
Anche questa mattinata sarà seguita con partecipazione e trepidazione dai componenti del COMITATO DI CITTADINANZA ATTIVA, che daranno vita a un presidio davanti all’albergo di Casamicciola, per manifestare ai sanitari venuti dal continente e all’Asl la vicinanza e il pieno sostegno ai residenti della Sir. Che nell’ultimo anno sono stati sottoposti a prove durissime, mentre a Monteruscello si assumevano sulla loro pelle decisioni da “spending review”, che poi non c’è stata neppure.
Della commissione non fa parte NESSUN SANITARIO ISOLANO o operante sull’isola. Neppure la dirigente del servizio di Salute mentale, EMILIA CECE, che pure esattamente una settimana fa sembrava essere stata incaricata dal commissario Iovino, al termine del suo blitz a Villa Stefania di procedere ad una verifica e rivalutazione delle condizioni di salute psichiche dei 9 residenti sfollati. Sembrava, perchè sarebbe mancato il via libera ufficiale e definitivo all’operazione.
In sostanza, la rivalutazione punta a verificare se i pazienti abbiano le caratteristiche per necessitare di un’assistenza di grado massimo (per dirla in soldoni) come garantisce una Struttura Residenziale Intermedia (assistenza che hanno ricevuto finora) o se le loro condizioni consentano l’inserimento in una “casa famiglia”. Nel primo caso, non essendovi più una Sir a Ischia, è evidente che si tratterebbe del primo passo per un trasferimento in terraferma. Nel secondo, dovrebbero essere accolti in un nuovo “gruppo appartamento” da aggiungere ai due già operativi a San’Alessandro e a Villa Fasolara.
Comunque vada, insomma, Ischia rischia di perdere molto, oggi.
Da una parte, c’è il pericolo, da EVITARE ASSOLUTAMENTE, di un trasferimento al di là del mare dei pazienti che dovessero avere ancora bisogno di una Sir. che è questione, al momento, PRIORITARIA.
Ma dall’altra, si tratterebbe della PIETRA TOMBALE SULLA PRESENZA DI UNA SIR SULLA NOSTRA ISOLA, CHE FU DOTATA DI QUEL TIPO DI STRUTTURA A VILLA ORIZZONTE NEL ’97, QUANDO NON CE N’ERA TRACCIA IN TUTTA LA CAMPANIA E IL MEZZOGIORNO D’ITALIA. E IL COMMISSARIO AGNESE IOVINO, PROSEGUENDO L’OPERA DEL SUO PREDECESSORE GIUSEPPE FERRARO, SI AVVIA A CONQUISTARE QUESTO TITOLO DI MERITO: DI AVER AFFOSSATO DEFINITIVAMENTE LA PRIMA SIR DEL SUD, DISTINTASI FIN DALL’INIZIO COME ESPERIENZA ESEMPLARE ANCHE PER L’INTEGRAZIONE L’INTERAZIONE CON IL TERRITORIO.