“Via Mirabilia” c’è scritto sui cartelli dei piani di evacuazione affissi sulle pareti del Presidio San Giovan Giuseppe di Ischia. I computer di Monteruscello producono da qualche tempo refusi in quantità, ma questo, almeno in senso ironico, stavolta ci sta tutto. Si sono viste davvero COSE STRAORDINARIE, oggi, in via MIRABELLA. Nel primo sabato di COABITAZIONE FORZATA tra la Guardia Medica, che nel fine settimana è attiva 24 su 24 e il Centro di Salute Mentale che di sabato è aperto tutta la giornata, mentre (date le circostanze, per fortuna) è chiuso di domenica e nei festivi, per effetto della prima cura dimagrante che l’allora manager dell’Asl Na2 Nord volle riservare ai servizi psichiatrici della nostra isola. E tenere due servizi aperti al pubblico nella stessa “stanzulella” è davvero operazione straordinaria nella sua negatività. E, infatti, non è riuscita, visto che sarebbe risultata impossibile pure se al posto dei medici dei due servizi “concorrenti” vi fossero stati altrettanti Superman. Già nei giorni scorsi, il disagio era stato forte ed evidente, benchè la stanza fosse in uso a turno ai due servizi, di notte alla Guardia Medica e di giorno alla Salute Mentale. Quest’ultima, ospite di uno spazio già esiguo e insufficiente se fosse in uso esclusivo, figuriamoci in coabitazione. Visite, colloqui, somministrazione delle terapie: tutto è concentrato in quell’unica stanza, si può seguire solo un paziente per volta, mentre gli altri aspettano più a lungo di quanto non fossero abituati nel corridoio.
Ma già andava di lusso, rispetto a quanto prevedibilmente si è verificato oggi. Stamattina alle otto, dopo il turno della notte coperto da un collega, ha preso servizio il medico della Guardia Medica nella stanza assegnata al “suo” servizio. E con utenti che arrivavano per visite, prescrizioni e quant’altro. E, d’altra parte, anche il Centro è entrato in attività con due medici che si sono dovuti accontentare del corridoio e delle sedie all’ingresso del presidio. Dove, come ogni giorno nell’ultima settimana, sono arrivati uno dopo l’altro i pazienti in carico alla Salute Mentale, con le loro esigenze sanitarie da seguire e soddisfare ancora in condizioni di estrema precarietà e difficoltà. E così, con disagi notevoli, si è stati costretti ad avanti per tutta la giornata. Una situazione ben oltre il limite di tolleranza massimo in un paese civile.
Così, dopo le giornate trascorse a fare ambulatorio e dispensario di medicinali nell’AUTOVETTURA DI SERVIZIO, allo stato unico spazio in dotazione esclusiva alla Salute Mentale, è arrivato il corridoio al primo piano del presidio di Ischia Ponte, in attesa di riconquistare una scrivania e un paio di sedie lunedì mattina, nella collocazione quanto mai posticcia della “stanzulella” che dovrà essere liberata di nuovo sabato mattina.