Lavori stradali mai ultimati a regola d’arte, ma a Ischia chi controlla e garantisce i risultati?

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Foto Qui Ischia

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I lavori sono finiti da un pezzo. Settimane, in qualche caso mesi. Ma del necessario ripristino non si è vista neppure l’ombra, nella maggior parte delle strade interessate dall’installazione delle fibre ottiche. Tanto che le pochissime arterie in cui si è provveduto ad una specie di sistemazione possono essere considerate come la classica eccezione che conferma la regola. E viene spontaneo chiedersi come sia possibile che l’obbligo del ripristino sia così ampiamente disatteso, praticamente ignorato dall’azienda artefice e/o committente dei lavori. Peraltro, in buona compagnia con altre aziende di servizi, che a Ischia finiscono non di rado con il “dimenticare” la fase finale (o almeno quella che dovrebbe esserlo) dei loro interventi. Che tendono a concludersi con un po’ di cementaccio buttato come capita, per ricoprire “just just” gli scavi effettuati.

A Ischia, gli esempi di questo pessimo andazzo non si contano. Fatta eccezione per via Antonio Sogliuzzo, dove a maggio, guarda caso poco prima della corsa ciclistica, si provvide al rifacimento di una striscia di asfalto sul lato dove era stata fatta la traccia per l’interramento del cavetto per le fibre ottiche. Un lavoro parziale, a scartamento ridotto, comunque una parvenza di ripristino. Che è rimasta un “unicum” nel territorio comunale, o quasi, visto che in quasi tutte le altre strade neppure quel minimo è stato garantito.

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E le condizioni in cui sono state lasciate sono veramente indecenti. Il cemento colato per chiudere gli scavi già si sta sbriciolando, è tutto bitorzoluto, crea dei dislivelli pericolosi rispetto al resto della carreggiata. E’ MESSO UNA VERA SCHIFEZZA OVUNQUE. Cosa che sulle prime non suscitò particolare stupore, perchè era lecito pensare che poi tutti quei difetti sarebbero stati corretti e eliminati con la successiva posa in opera di un nuovo tappeto d’asfalto. Per fare un lavoro a regola d’arte, come dovrebbe essere DOVEROSO e NORMALE. E come accade in tutti i paesi civili. Ma non a Ischia, dove per un insondabile mistero il Comune continua a permettere questi scempi, senza vigilare nè tanto meno pretendere che venga effettuato il ripristino in tutte le strade interessate dai lavori delle varie società di servizi.

E’, questo, un altro aspetto deleterio del modo di effettuare i lavori pubblici a Ischia. Un’altra “specialità” del “made in Ischia”, appunto. Ma che accordi fa il Comune con le aziende che intervengono nel suo territorio? Quali garanzie chiede a tutela della buona riuscita dei lavori? Che tipo di controlli effettua  sulla qualità degli interventi e come fa ad accettare una “riconsegna” delle strade nelle condizioni in cui vengono lasciate? Da quello che si vede in giro, a queste domande corrispondono solo risposte negative. Come se il Comune restasse estraneo allo svolgimento e all’esito dei lavori. Come se non ci fosse neppure un Ufficio Tecnico. Che però c’è e dovrebbe seguire con più attenzione, cura ed efficacia i cantieri sparsi sul territorio di sua competenza e sotto la sua responsabilità. E ASSICURARE CHE I LAVORI SIANO SVOLTI E COMPLETATI OVUNQUE A REGOLA D’ARTE.

Ma è possibile che a Ischia queste semplici e basilari regole di gestione del territorio continuino ad essere un miraggio?

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