Non è uno dei soliti cartelli che si affiggono fuori ai cantieri. Anzi, per il suo contenuto, è decisamente INSOLITO. E piuttosto strano. Quando vi è mai capitato di leggere un avviso del genere in occasione di lavori pubblici o privati in corso? “Recinzione provvisoria di cantiere”: c’è scritto questo sui fogli, che sono improvvisamente comparsi sulla “conigliera” collocata sul muro esterno del “Marconi”. Una comunicazione che è arrivata a distanza di alcuni giorni dall’installazione, guarda caso dopo che si erano registrati tanti commenti negativi su una novità giudicata dai più assolutamente antiestetica e fuori posto, oltre che di discutibile utilità. Che anche qualcuno degli “arbitri elegantiarum” del Comune si sia avveduto nel frattempo della bruttura che si stava realizzando nel bel mezzo del paese?
Di sicuro, al di là della valutazione sulla “conigliera” e sulla bruttura che rappresenta, la nuova comunicazione-puntualizzazione che la riguarda, solleva altre perplessità circa l’appropriatezza di quell’intervento. Nei giorni precedenti al montaggio della delimitazione attuale, sul muro esterno della scuola era stata montata una recinzione, quella sì manifestamente provvisoria e di cantiere, formata da tavole di legno e dalla caratteristica rete di plastica arancione, che si trova dovunque siano in corso di svolgimento dei lavori, soprattutto sulle strade. Poi, un giorno, si è smantellata quella protezione e la si è sostituita con la brutta rete metallica, che vine oggi definita “ufficialmente” provvisoria e funzionale al cantiere. Ma per questo, c’era bisogno di un lavoro tanto impegnativo da richiedere un paio di giorni di lavoro? E c’era bisogno di cementare dei paletti nel muro di cinta per una delimitazione temporanea? Non bastavano le tavole di prima?
Può darsi che in corso d’opera ci sia stato un ripensamento. Meglio così, l’importante è che si tratti davvero di una recinzione temporanea. E che, dunque, venga rimossa non appena i lavori all’interno dell’edificio scolastico saranno ultimati. A proposito, toccherà sfasciare di nuovo il muro, per eliminare quello sconcio e magari sostituirlo con una ringhiera che non sia un pugno nell’occhio, tra l’altro in un punto tanto visibile, centrale e di passaggio? Ah, quante sorprese, questo “made in Ischia”!