Era ora! Sono già passate diverse settimane dal commissariamento del Regno di Nettuno da parte del Ministero dell’Ambiente, un fatto gravissimo di per sè oltre che di notevole rilevanza per le isole, eppure fino ad oggi non si era creata nessuna occasione di discussione e di confronto. Così come non si era registrata nessuna reazione, neppure una parola dagli amministratori isolani nè da chi avrebbe dovuto “governare” l’AMP per conto del Consorzio di gestione, defenestrato da Roma per manifesta incapacità nel portare avanti il compito delegatogli dal ministero. Finalmente oggi, con la presenza a Ischia della GOLETTA VERDE di LEGAMBIENTE è arrivato anche il momento della riflessione su “IL FUTURO DELL’AREA MARINA PROTETTA DEL REGNO DI NETTUNO E LA GREEN ECONOMY”. Alla Biblioteca Antoniana si è svolta una tavola rotonda con numerosi interventi di rappresentanti di gruppi, associazioni, esponenti della società isolana, persone che sul mare ci vivono, ci lavorano o lo frequentano. Che, insomma, se ne occupano e preoccupano, come del suo rapporto con la realtà a terra. E poi ospiti esperti, che hanno portato un contributo importante di conoscenza e di esperienza. Assenti ingiustificati i rappresentanti delle istituzioni locali, con poche e dunque ancora più significative presenze, eccezioni alla pessima “regola” generale.
Per tutta la mattinata è stato presente anche il comandante del Circomare Ischia DE ANGELIS, che ha seguito con grande interesse il dibattito, che oggi più che mai riguarda l’istituzione che rappresenta, visto che l’Area commissariata è stata affidata alla Capitaneria di Porto di Napoli. E proprio NAPOLI, dove si è trasferita la gestione dell’AMP, DOMANI SARANNO RESI NOTI I DATI SUL REGNO DI NETTUNO. Motivo per il quale oggi il comandante De Angelis non ha potuto intervenire nè fornire informazioni. E già questo è indicativo delle gravissime conseguenze che il commissariamento sta procurando, con il trasferimento in terraferma di ogni iniziativa e decisione. L’epilogo annunciato e inevitabile del DISASTRO COMPIUTO DAI 7 COMUNI ISOLANI nel mandare in malora il Consorzio di gestione e (quasi) l’intera AMP.
Responsabilità gigantesche, quelle delle amministrazioni e dei loro rappresentanti, che sono emerse a più riprese nel confronto. Aperto da un video riepilogativo della storia delle AMP e del Regno di Nettuno curato da CATERINA IACONO e da un intervento di MARIANNA LAMONICA, per il Circolo isolano di Legambiente, che ha sottolineato la convinzione che l’Area Marina sia una ricchezza per le isole, un volano per la crescita anche economica, rivendicando il ruolo che a questo processo possono dare le associazioni e i cittadini. Ruolo che negli ultimi anni è stato negato loro anche nella semplice presenza nel Cda del Consorzio. “VOGLIAMO RIPARTIRE DALLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO - ha detto la Lamonica – PER CREARE UNA OPPORTUNITA’ PER L’ISOLA, perchè crediamo che il nostro mare ha ancora molto da dare”.
Ne è convinto anche l’imprenditore GIANCARLO CARRIERO, più volte intervenuto negli ultimi mesi sulle tristi vicende del Regno, che ha parlato di “opportunità straordinaria a livello turistico”, perché l’AMP può essere FATTORE DI ATTRAZIONE essenziale PER UN TURISMO DI QUALITA’. Ha auspicato che per il futuro la politica “faccia un passo indietro nella gestione”, a favore di tecnici e di persone competenti.
Per l’associazione “Un Ponte nel Vento”, LUISAFRANCESCA PROTO, nell’evidenziare il valore di un’Area Marina per la qualità della vita di un territorio, ha auspicato che l’ISOLA DIVENTI UN POLO D’ECCELLENZA NELLA FORMAZIONE E EDUCAZIONE ALLA CULTURA DEL MARE e per affermare quei valori – collaborazione, senso di responsabilità, cooperazione, spirito di squadra (di equipaggio) – che sono mancati proprio nella gestione del Regno.
Il presidente del Cda del Consorzio del Regno nel primo biennio di attività, ALBINO AMBROSIO, ha ricordato le forti motivazioni con cui tanti isolani, associazioni e forze sociali e economiche avevano voluto e lavorato per la nascita dell’AMP e perchè fosse gestita sulle e dalle isole, in un’ottica di tutela della risorsa mare e di sviluppo sostenibile delle attività legate ad essa e del turismo. “L’INDIRIZZO POLITICO E’ MANCATO DALL’INIZIO”, ha detto Ambrosio, che però ha sostenuto la necessità di una ripresa d’iniziativa dei Comuni ,tutti insieme, in collaborazione con le associazioni, per elaborare UN PROGETTO DA PRESENTARE AL MINISTERO PER UNA NUOVA DELEGA, CONCORDANDO LE INIZIATIVE CONCRETE PER UN RILANCIO DELL’AREA.
Per l’Associazione Nemo, BRUNO IACONO ha focalizzato lucidamente i motivi del fallimento gestionale dell’Area Marina, la cui realizzazione non ha mantenuto nessuno degli impegni e delle promesse su cui era nata, ritorcendosi contro chi opera sul mare, che era stato convinto fautore della sua istituzione. LA CLASSE POLITICA NON HA SAPUTO ESPRIMERE COMPETENZE ADEGUATE PER LA GESTIONE, che ha messo in difficoltà anche gli operatori del mare.
NICOLA LAMONICA per Legambiente Ischia, ha ricordato come la spinta per l’Area Marina fosse partita dal basso, “perchè ci credevamo come opzione culturale, politica e economica”. L’esito non è stato però quello sperato e per questo “i Sindaci ora non sono attendibili”. Tuttavia, la SOLUZIONE NON PUO’ ESSERE AL DI FUORI DELLE ISTITUZIONI, anche se sarà necessario impegno di associazioni e cittadini per vigilare e evitare un nuovo fallimento.
Il consigliere VITO IACONO ha stigmatizzato la decisione dei Comuni di impugnare davanti al Tar il commissariamento frutto di loro errori e di incompetenza, ma ha anche evidenziato come i difetti nella gestione dell’Area marina siano gli stessi che caratterizzano la società isolana, dalla litigiosità alla difficoltà a fare sistema, ai personalismi. “PRENDIAMO DEI MODELLI DI RIFERIMENTO ESTERNI PER RIPARTIRE – la proposta – E AFFIDIAMO LA GESTIONE A PERSONE COMPETENTI ANCHE DI FUORI SE SERVE”.
Assenti quasi tutti gli amministratori isolani, è stata molto applaudita per la sua presenza la VICESINDACA e assessore all’Ambiente DI PROCIDA, GIUDITTA LUBRANO, che ha evidenziato la voglia di discontinuità della sua amministrazione rispetto al passato e l’interesse a capire cosa fare per il futuro del Regno. Sulla gestione, Procida dovrebbe avere una “PRESENZA ATTIVA NEGLI ORGANISMI DI GESTIONE CON PERSONE QUALIFICATE”. Altra presenza interpretata come un buon segnale da cui ripartire è stata quella del SINDACO DI LACCO AMENO GIACOMO PASCALE, che ha ricordato i molti anni di impegno per l’istituzione dell’AMP e sulle vicende recenti si è detto rattristato “perchè è mancata la politica. Vedere questa creatura ridotta così è avvilente ed è vergognoso che i colleghi non ci siano”. Sul futuro: “ANDIAMO A ROMA PER RIAVERE LA GESTIONE, ma sapendo che il consorzio non dovrà essere l’ennesimo carrozzone politico gestito male per litigi interni. DOBBIAMO RIPARTIRE CON UNO SLANCIO DIVERSO E CON UNA MENTALITA’ DIVERSA”.
Utile strumento di riflessione è stato il contributo di SALVATORE SANNA, VICEPRESIDENTE DI FEDERPARCHI, per il quale il problema dell’AMP isolana è stato che “QUA LA POLITICA NON C’E’ PROPRIO STATA, PERCIO’ DEVE FARE OTTO PASSI AVANTI NON UNO INDIETRO”. Ha poi spiegato come le Aree Marine siano uno strumento formidabile per le amministrazioni locali “intelligenti e sensibili” essendo l’unico strumento per poter governare anche il mare del proprio territorio. E chi non sfrutta questa opportunità “non merita di essere rieletto, perchè priva la comunità di un’enorme potenzialità per trasformare un semplice turismo balneare stagionale in TURISMI DI ALTA QUALITA’, PERCHE’ LA QUALITA’ AMBIENTALE VA DI PARI PASSO CON LA QUALITA’ DELLO SVILUPPO”. Su 27 AMP, solo due o tre sono nella condizione del Regno di Nettuno, ma le “ALTRE FUNZIONANO E DANNO GARANZIE DI UN AMBIENTE DI QUALITA’ AI TURISTI”. E ha concluso: “VI INVITO A NON RASSEGNARVI”, assicurando tutto il supporto possibile di Federparchi al rilancio del Regno.