Il futuro della nuova generazione di rospi smeraldini potrebbe essere oggi meno grigio di quanto non apparisse ieri. E non (o almeno non solo) perchè nelle ultime ore è piovuto copiosamente, alzando in modo significativo il livello d’acqua nelle pozze della Pineta Mirtina in cui i piccolissimi girini stanno combattendo la prima battaglia per la sopravvivenza, cercando di completare la propria metamorfosi. Ma perchè ieri è stata protocollata al Comune d’Ischia una lettera al Sindaco che potrebbe fare la differenza. A scriverla e firmarla sono stati il coordinatore regionale dell’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali), Massimo Moffa, e il capo nucleo della sezione Guardie Zoofile della Provincia di Napoli della stessa organizzazione, Salvatore Astuto. Una nota ufficiale, che con chiarezza e precisione illustra la condizione di pericolo dei piccoli rospi in trasformazione e, soprattutto, le ragioni per le quali l’ente locale non può disinteressarsi del loro destino, anzi è tenuto a prendersene cura.
Punto di partenza della presa di posizione dei dirigenti dell’Enpa è stata la segnalazione che i volontari operativi sull’isola hanno loro trasmesso a proposito della situazione di pericolo in cui versa la popolazione di Rospo smeraldino presente nella Pineta Mirtina, uno dei pochi siti dove l’unico anfibio presente a Ischia – che è anche l’unica delle isole del golfo che lo ospita – ancora vive e si riproduce. E a rischio sono in particolare i girini, che numerose prove fotografiche e video dimostrano trovarsi in difficoltà negli “acquitrini in fase di prosciugamento”.
Il motivo per il quale la tutela dei girini non può essere considerata, nè tanto meno trattata come un optional è espressamente citato nella lettera, dove si chiarisce che il Rospo smeraldino “rientra nell’alveo di tutela della Convenzione di Berna stipulata per la protezione della cosiddetta fauna minore” e ratificata dall’Italia, che è tra i Paesi firmatari, con la legge n.503 del 1981. La convenzione impegna gli Stati contraenti ad attività per la conservazione della flora e della fauna selvatica e degli habitat naturali di specie in via di estinzione, in particolare quelle endemiche dei vari territori. Conservazione che va garantita anche nelle politiche antinquinamento. Gli stessi Stati sono tenuti a diffondere l’educazione e l’informazione sulla conservazione delle specie della flora e della fauna selvatica e sui loro habitat.
E’ sulla base della normativa vigente, dunque, che l’Enpa si è rivolta al Sindaco di Ischia, nella sua qualità di massima autorità per la salute e l’ambiente sul territorio, segnalandogli “la necessità urgente e incombente di procedere all’attuazione delle misure necessarie alla salvaguardia della specie di cui trattasi, ritenuta meritevole di tutela anche delle leggi dello Stato”. La proposta dell’ente di tutela degli animali è di “evitare il prosciugamento degli acquitrini” in cui si trovano i girini, anche utilizzando l’immissione di acqua per garantire un habitat favorevole alla metamorfosi delle bestiole. Come si era stati costretti, da parte dei volontari della delegazione ischitana, a fare nei giorni scorsi, quando la presenza d’acqua nelle pozze “nursery” era già al di sotto del livello di emergenza. E come sarà inevitabile dover tornare a fare se dovessero arrivare altri periodi prolungati di bel tempo, quindi di assenza della pioggia che alimenta naturalmente le vasche per l’aromaterapia mai realizzata all’interno della Pineta Mirtina. E a tale scopo, i dirigenti Enpa hanno confermato la disponibilità “fattiva” a collaborare per risolvere il problema. Insomma, se ce ne sarà bisogno, i volontari sono pronti ad intervenire di nuovo, per tutto il tempo necessario a consentire il completamento della metamorfosi dei girini. Che richiederà complessivamente una novantina di giorni, per cui si concluderà a primavera avanzata.
Fino ad allora, a parte il rischio del prosciugamento delle vasche, che potrà essere scongiurato con il contributo dei volontari, il pericolo maggiore resta una replica del “film” visto lo scorso anno. Quando, nel bel mezzo della metamorfosi annuale, gli addetti di Ischiambiente pensarono male di fare una pulizia radicale e improvvisa delle vasche, distruggendo in un attimo l’intera generazione dei Rospi protetti a livello nazionale e internazionale, come se niente fosse. E nella totale assenza e indifferenza del Comune, che come proprietario della pineta, è direttamente responsabile della conservazione della specie e dunque della tutela della sua nuova generazione. L’anno passato non vi furono note ufficiali, solo delle sollecitazioni-segnalazioni a singoli componenti dell’amministrazione comunale dei volontari che già allora si premuravano di salvare i piccoli anfibi. Parole che, al di là di un generico impegno immediato, non furono recepite. Con le disastrose conseguenze che ne seguirono.
Quest’anno, grazie alla lettera inviata al sindaco Ferrandino e regolarmente protocollata , neppure in Municipio si potrà eccepire di non sapere, di non essere al corrente, di non essere stati informati per tempo. Da oggi in via Iasolino sanno formalmente che hanno un dovere di tutela, per legge, verso i girini in mutazione e dovranno adottare almeno le precauzioni minime per evitare i danni irreparabili della stagione 2013. E non c’è margine di equivoco nè di fraintendimento. Per cui i girini possono continuare a nuotare e a crescere tranquilli. Vero?