Due giorni di maltempo e l’inizio della smobilitazione per le attività balneari hanno già fatto la differenza. E il ritorno inaspettato e anche un po’ capriccioso del sole ha illuminato uno spettacolo imbarazzante a terra, mentre il mare, le sagome familiari delle isole vicine e la meravigliosa linea della costa flegrea, con l’aggiunta delle barche a vela impegnate in una regata, offrivano tutto un altro scenario, di sola travolgente bellezza. Siamo appena agli inizi di ottobre, l’isola è piena di turisti, c’è ancora voglia di mare e di sole e le spiagge, nonostante qualche nuvola minacciosa, non sono affatto vuote. Ma è davvero triste constatare che i bagnanti di quest’ultimo scorcio della stagione, perlopiù forestieri, debbono contendersi la sabbia con la plastica che le onde hanno riversato nei giorni scorsi sulla battigia. Dal MURO ROTTO a SAN PIETRO, stamattina, i tratti di spiaggia libera e quelli in concessione, dove gli stabilimenti hanno già chiuso i battenti, erano in condizioni impresentabili in una località che vive di turismo e che in questo periodo è ancora in piena attività. Per non parlare dell’aspetto ecologico, per nulla secondario, che ci vede sempre troppo poco attenti, rispettosi, impegnati a tutelare la bellezza che Madre Natura ci ha (forse improvvidamente) affidato.
La passeggiata lungo il mare dal Ponte al Porto racconta in tutta evidenza come il mare sia utilizzato come discarica da tanti tra coloro che lo frequentano per i più vari motivi. Plastica in quantità, in tutte le forme e colori, spiaggiata fin dove sono arrivate le onde. Insieme a polistirolo e altri materiali non degradabili, che si accompagnano a detriti naturali. E che poi s’incontrano con la “monnezza” accatastata a terra, vergogna che si aggiunge alla vergogna. Cumuli di sacchetti accatastati sul limitare della spiaggia, a mattina inoltrata, come se fosse la cosa più normale del mondo. E i cesti per la raccolta sulle spiagge libere stracolmi, che chissà da quanti giorni non vengono svuotati. Tanto pieni che volendo raccogliere almeno qualche pezzo della plastica spiaggiata, si è nell’impossibilità di farlo, perchè non c’è dove depositarli.
Va bene che per due giorni la pioggia ha interrotto la frequentazione dei lidi; va bene che il numero dei bagnanti si è notevolmente ridotto; va bene che alcuni stabilimenti hanno già chiuso, ma è possibile che in questo periodo, con questo clima, con tutti questi turisti, a Ischia presentiamo il nostro litorale, alcuni dei lidi più noti e importanti dell’isola in quelle condizioni? Già è vergognoso che non si riesca a garantire che le spiagge siano decorose anche in inverno, perchè in una località marina il lungo costa dovrebbe essere sempre curato, ma che ci si presenti già con questi spettacoli all’inizio dell’autunno è un VERO SCHIFO!