Dopo una mattinata di “battaglia” con i sindacati, sospesa la commissaria dell’Asl Iovino

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Foto Qui Ischia

A forza di tirare la corda, la corda si è spezzata. La notizia dell’ultim’ora è che la commissaria AGNESE IOVINO è  stata sospesa dall’incarico che ricopriva da un anno al vertice dell’Asl Na2 Nord e che al suo posto il governatore De Luca ha già provveduto a nominare, come “reggente”, il dottor MASSIMO LA CATENA, dirigente dell’avvocatura regionale, che aveva già svolto lo stesso delicato mandato presso  l’Asl di Benevento all’indomani dello scandalo che aveva colpito quell’azienda.

La decisione del cambio a Monteruscello è stata assunta con la massima urgenza, alla luce della situazione che si era creata stamattina presso la sede della Direzione generale dell’Azienda, in concomitanza con l’annunciata Assemblea, convocata da tutte le sigle sindacali, con l’obiettivo di portare all’attenzione della commissaria le falle di una gestione giudicata fortemente penalizzante sia per i lavoratori che per la qualità dei servizi erogati agli utenti. Ma, dopo gli altri tentativi già falliti nei mesi scorsi, anche stavolta non c’è stato modo di riavviare neppure una parvenza di dialogo normale tra le rappresentanze sindacali e la dottoressa Iovino. Che fin dal suo arrivo stamattina in via Corrado Alvaro, dove già si era riunito un folto gruppo di lavoratori, aveva mostrato chiaramente di non avere nessuna intenzione di discutere, né tanto meno di mettere in discussione le sue scelte oggetto di contestazione da parte dei dipendenti. Peraltro, già in stato di agitazione permanente da qualche giorno.

La chiusura della commissaria ha tagliato alla radice ogni ipotesi di un normale confronto con l’assemblea e men che meno di una discussione pacata e civile con i rappresentanti sindacali. Che decidevano l’occupazione della struttura. La Iovino chiedeva l’intervento delle Forze dell’Ordine (vecchia abitudine condivisa con il predecessore Ferraro) e addirittura della squadra antisommossa, benchè la protesta si stesse svolgendo in modo civile e pacifico, nonostante il suo atteggiamento autoritario non avesse proprio favorito l’instaurarsi di un sereno confronto. Come dovrebbe essere normale in un Paese democratico tra un dirigente pubblico, che non è il Padreterno, e i legittimi rappresentanti eletti dei lavoratori. Ma tant’è, il clima a Monteruscello non era affatto da civile e corretto confronto tra le parti e neppure i tentativi di conciliazione e ricucitura esperiti dai rappresentanti delle Forze dell’ordine riuscivano a fare breccia nel muro alzato dalla commissaria. Che ritirata nel suo ufficio, riteneva di dover seguire il suo programma di lavoro quotidiano, ignorando ciò che avveniva fuori della finestra e della porta e trattando l’assemblea dei lavoratori come un mero problema di ordine pubblico.

Preso atto dell’atteggiamento della Iovino, i sindacati, attraverso i loro referenti regionali, predisponevano un DURISSIMO DOCUMENTO, inviato con la massima urgenza al GOVERNATORE DE LUCA, al SUBCOMMISSARIO con delega al Piano di rientro CINQUE, al PRESIDENTE della V COMMISSIONE REGIONALE, ai CONSIGLIERI REGIONALI e poi alla stampa e ai cittadini. Dopo aver illustrato i motivi dell’assemblea dei lavoratori “stanchi della gestione fallimentare” dell’Azienda e la conseguente richiesta di confronto alla commissaria e la decisione di quest’ultima di far intervenire  le Forze dell’Ordine, che non riuscivano a ristabilire “corrette relazioni sindacali”, e sottolineati gli “atteggiamenti intimidatori nei confronti dei lavoratori e provocatori rivolti alle Segreterie Provinciali” da parte della commissaria, il documento ne richiedeva la DESTITUZIONE. Motivata anche con il perdurante comportamento antisindacale della dirigente aziendale che, rispetto ai “problemi organizzativi che si ripercuotono sui LEA (Livelli Essenziali di Assistenza, nda) continua a sfuggire alle proprie responsabilità”.

Il documento, in cui si preannunciava una mobilitazione permanente, ha avuto un immediato riscontro a Palazzo Santa Lucia, nonostante il presidente De Luca, prontamente informato della situazione incandescente a Monteruscello, fosse fuori Napoli per motivi istituzionali. A quanto pare, i fatti di questa mattina sono stati la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, anche alla luce delle dichiarazioni rilasciate dal governatore nelle ultime settimane, fortemente critiche sulla gestione dell’Asl Na2 Nord.

E infatti si è proceduto alla sospensione della commissaria e alla nomina immediata di un dirigente chiamato ad affrontare l’emergenza che si è creata a Monteruscello. Un “traghettatore” verso una dirigenza più stabile. Che si auspica volti definitivamente pagina rispetto alle gestioni disastrose di Ferraro prima e Iovino poi, magari sanando per quanto possibile i gravi guasti che ne sono derivati.

 

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