Comunicato stampa
Tribunale di Nola 8 ottobre 2015, Nicola D’Abundo/ Medmar spa ritira la sua querela nei confronti di Nicola Lamonica e Antonio Sasso, nelle rispettive posizioni di Presidente dell’Autmare e di Direttore de Il Golfo per gli articoli del 23 maggio 2007 e del 6 giugno 2007.
Il fatto fa seguito al precedente atto di remissione del figlio Emanuele per la Medmar Mare ( sentenza del 24 aprile 2014 del Tribunale di Ischia ) relativamente agli articoli del 27 dic. 2007 e del 17 giugno 2008, sempre su Il Golfo.
Viva soddisfazione appare in tutti i sostenitori di Autmare e certamente anche in Nicola Lamonica che, sostenuto dagli autmarini e dall’opinione pubblica, nonostante l’atto arrogante non ha avuto mai tentennamenti nel continuare la sua battaglia di verità, di diritti e di civiltà sia nel paese che davanti al giudice: ne sono testimonianza le sue azioni in tutti gli anni che seguono le querele, la perseverante battaglia politica nelle istituzioni, in TV, sulla stampa e nella quotidianità locale e regionale; ma anche, e soprattutto ai fini del percorso giudiziario, le deposizioni fatte davanti al giudice di Nola dal prof. Franco Specchio , nella qualità di ex Consigliere Regionale, del prof. Gianni Vuoso anche nella qualità di giornalista, del dentista dott. Marzio di Meglio utente dei trasporti marittimi che, nel loro diverso porgere, hanno evidenziato fatti concreti apportando anche riscontri reali. Era, quindi, il turno del CTP Cap. Sup. di Macchine Umberto Maltese e a seguire quello del prof. Nicola Lamonica, nella qualità doppia di imputato e di responsabile di Autmare; interrogatorio, quest’ultimo, non obbligatorio ma richiesto con determinazione dal Lamonica stesso.
Il contesto della causa è quello relativo alla frettolosa gara regionale del febbraio 2007 per l’assegnazione dei servizi notturni che vede soccombente la Caremar nonostante un’offerta fortemente vantaggiosa per l’ente. Nei giorni precedenti, a pochi giorni dalla presentazione delle buste gli armatori del Golfo di Napoli si costituiscono in ACAP e la conferma che qualcosa non andava l’offre tanti anni più tardi la delibera del Garante del 28/01/2015 che mette in evidenza intese armatoriali restrittive per la concorrenza a partire dal lontano 1998, per mantenere consolidati equilibri commerciali nel Golfo di Napoli negli anni precedenti.
“ C’era la possibilità di non accettare la remissione ma non l’ho ritenuta praticabile”, ci dice Nicola Lamonica; che così continua: ”sia perché i tempi si sono allungati enormemente per la lentezza della giustizia, sia perché l’obiettivo finale propostomi non è mai stato una ripicca personale e/o la soddisfazione monetaria del danno ricevuto quanto la ripresa di un confronto e di un dialogo politico con il mondo dell’Acap che la querela ha tristemente interrotto e che oggi, grazie alla saggia decisione dei D’Abundo padre e figlio, si può ritenere riaperto. Riaperto, non tanto per richiamare la situazione del 2007 – che oggi a distanza di anni per tanti aspetti può ritenersi peggiorata con l’avvento di un provvedimento inaspettato e sciagurato che ha eliminato il duopolio nel Golfo di Napoli ( Caremar e privati ) con la sciagurata svendita della Caremar – quanto per avviare un percorso politico nuovo atto a garantire continuità territoriale, qualità e sicurezza nel rispetto della legalità e della pluralità dell’offerta”. In conclusione, Lamonica aggiunge: “ Naturalmente, il mio vivo ringraziamento va a quanti mi hanno sostenuto ed incoraggiato ad andare avanti in questi difficili anni; all’impegno sociale ed alla lealtà espressa dai testimoni Specchio, Vuoso, Di Meglio; al consulente tecnico di parte Maltese per quanto ha prodotto nel difficile compito di ricostruzione tecnica della verità ed agli avv. Loffredo e Maiello per l’impegno iniziate sostenuto poi solo dalla Maiello fino alla fine che con grande sapienza ed equilibrio è risuscita a conseguire un successo professionale non certamente scontato”.
La segreteria dell’Autmare