Giovedì scorso si è chiuso il paracadute della convenzione che aveva garantito per un anno l’apertura quotidiana e il corretto funzionamento della Biblioteca Comunale Antoniana di Ischia. E puntuale sulla porta d’ingresso è comparso un cartello per informare l’utenza che a partire “dalla prossima settimana”, cioè da oggi, l’ORARIO DI APERTURA sarebbe stato SOLO MATTUTINO, DALLE 9.00 ALLE 13.00, DAL LUNEDI’ AL VENERDI’. Una netta riduzione del servizio rispetto a prima, certo, che però rappresenta una notevole prova di buona volontà da parte delle tre giovani donne che negli ultimi dodici mesi si sono occupate di un importante e irrinunciabile riferimento culturale non solo per Ischia, ma per l’intera isola. Perchè è solo per il loro senso di responsabilità se la biblioteca continua a funzionare e non ha chiuso subito i battenti, già dal 16 ottobre. Come sarebbe potuto accadere, visto che non c’è più alcuna copertura al proseguimento dell’attività.
Ancora una volta, anche davanti a questa vicenda, non si può non prendere atto del modo davvero particolare con cui a Ischia si gestiscono il patrimonio e i servizi pubblici. Particolare in senso, purtroppo, non positivo. Infatti, un minimo di efficienza, oltre che di normale buon senso, avrebbe suggerito di prevedere e provvedere ad affrontare la questione del funzionamento della biblioteca prima di arrivare alla ben nota scadenza della convenzione allora in essere, per assicurare la necessaria continuità tra un’annualità e la successiva. Bisognava agire, insomma, in modo da aver pronta, fin dal 16 ottobre, la nuova organizzazione, per essere in grado di proseguire regolarmente l’attività senza mettere a rischio, ancora una volta, il futuro della “CREATURA” DI MONSIGNOR ONOFRIO BUONOCORE.
Un’eredità preziosa per la comunità, che meriterebbe ben altro impegno, attenzione, cura da parte del COMUNE, CHE HA L’ONORE E L’ONERE DI CUSTODIRLA, PRESERVARLA E RENDERLA FRUIBILE ALLA CITTADINANZA. Motivo per il quale era stata creata, con passione e non senza fatica, nel secolo scorso. Eppure, di tutto questo sembra proprio che in Municipio non si sia affatto consapevoli, a parte le solite frasi di circostanza ma prive di riscontri pronunciate di tanto in tanto in qualche occasione ufficiale. Altrimenti, dopo solo un anno di tranquillità, seguito ad un lungo perido di provvisorietà, non ci troveremmo di nuovo alle prese con il PROBLEMA DEL FUTURO DELL’ANTONIANA. Che, al momento, APPARE TUTT’ALTRO CHE CHIARO E RASSICURANTE.