La Biblioteca precaria: per l’Antoniana una settimana d’ossigeno e poi, che fine farà?

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Foto Qui Ischia

Un’altra settimana guadagnata. Nella totale provvisorietà in cui dal 15 ottobre scorso, con la fine della convenzione annuale per i servizi al pubblico, è piombata la Biblioteca Comunale Antoniana, è arrivata oggi la pezza a colore che consentirà di tenerla ancora aperta, almeno la mattina. A comunicarlo all’utenza, un cartello affisso all’esterno, in cui è espressamente indicata la scadenza del 30 ottobre, dopo la quale al momento non si intravede ancora alcuna via d’uscita. Quanto meno nessuna che garantisca la stabilità di cui la biblioteca ha bisogno e che merita, oltre che per la sua storia, anche per il fatto di essere un riferimento culturale primario sul territorio.

Anche oggi, come per tutta la scorsa settimana, l’Antoniana era rimasta aperta grazie alla presenza di Lucia Annicelli, che aveva diretto la biblioteca nell’ultimo anno e anche in precedenza, e di altre due  competenti collaboratrici. Pur avendo tutte e tre concluso il rapporto lavorativo il 15 ottobre, per effetto della scadenza della convenzione gestita dalla Genesis nell’ultimo anno, con grande senso di responsabilità avevano continuato ad assicurare la fruibilità della biblioteca, seppure con un orario ridotto (dalle 9.00 alle 13.00) rispetto a prima. E avevano anche continuato  il delicato lavoro di catalogazione del FONDO MONTI, ovvero l’intera biblioteca di don Pietro Monti, donata all’Antoniana dai suoi familiari. Un contributo davvero importante al patrimonio della biblioteca ischitana (nella cui sede don Pietro aveva frequentato le scuole medie, oltre ad avervi in seguito tenuto varie conferenze), che in questi mesi le tre bibliotecarie sono riuscite a selezionare e ordinare per la gran parte, anche se data la notevole quantità e la qualità del materiale bisognerà ancora lavorarci. E per portare a termine questo compito, le tre esperte hanno già assicurato la propria disponibilità anche solo come forma di volontariato.

Da domani, tuttavia, Annicelli e le altre due ragazze, per motivi diversi, non potranno più assicurare la loro presenza presso la struttura della Mandra. E così, per continuare a garantire quanto meno l’apertura mattutina, per questa settimana sarà distaccata una dipendente comunale, che si occuperà di prestiti e restituzioni e della consultazione in sede. Una soluzione tampone, quanto mai provvisoria e precaria, “arrepezzata” in zona Cesarini, che non offre alcuna garanzia circa il futuro della biblioteca ischitana dai primi di novembre in poi. Un brutto segnale, se i prossimi giorni non saranno utilizzati dal Comune per trovare una via d’uscita alla situazione che è stata creata dall’immobilismo dell’ente.

Che il 15 ottobre sarebbe scaduta la convenzione per la gestione dell’Antoniana, in Comune lo sapevano dall’inizio ovviamente, per cui dovevano cominciare ad occuparsi del dopo in tempo utile per non trovarsi nella condizioni attuale. Ovvero, con le braghe in mano, a cercare di tappare la falla in qualche modo, a scadenza consumata e dando l’impressione di navigare a vista riguardo agli sviluppi futuri della vicenda. Dall’esito, per ora (?), davvero triste. E inaccettabile. Tanto più se dovessimo ritrovarci ai primi di novembre con l’Antoniana chiusa. Speriamo che quella VERGOGNA sia evitata.

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