Sarà domani il grande giorno? Quando è saltata la classica scadenza del 27 del mese, una settimana fa, il pagamento degli stipendi del personale Eav era stato rinviato al 4 aprile. Domani appunto. E non si tratta di una data che interessa solo gli addetti ai lavori, come potrebbe sembrare di primo acchito. Benché gli interessati siano tutti i dipendenti isolani dell’azienda di trasporto pubblico e le loro famiglie. Il fatto è che se domani saranno effettivamente pagati gli stipendi, vorrà dire che l’Ente autonomo Volturno, rimasto nelle ultime settimane senza risorse, avrà ricevuto – seppur con lentezza da lumaca – i fondi attesi dalla Regione. Ovvero, la boccata d’ossigeno necessaria per far fronte a tutte le spese di gestione: gli stipendi certo, ma anche gli acquisti finalizzati al funzionamento del servizio. E questo aspetto interessa e riguarda direttamente tutti i cittadini, come utenti in primis e poi come contribuenti, trattandosi di soldi pubblici.
I fondi regionali, se e quando saranno trasferiti all’Eav, produrranno l’effetto più atteso tra gli isolani, che da anni ormai sopportano disagi inaccettabili, e i turisti, che in questi giorni hanno sperimentato e lamentato i gravissimi disservizi su tutte le linee. Sarà finalmente possibile, infatti, acquistare i pezzi di ricambio necessari per recuperare i tanti mezzi che poco a poco si sono fermati per guasti vari. Una situazione che, se non ha raggiunto i livelli record di disservizio registrati l’anno scorso, quando in alcun casi si era arrivati ad avere attivo in tutta l’isola un numero di autobus da contare sulle dita di una sola mano, ci è andata abbastanza vicino. D’altra parte, cosa ci si poteva aspettare di meglio con appena un quarto dei mezzi in dotazione su strada?
Naturalmente, la riparazione degli autobus guasti dovrà avvenire per gradi, a seconda dell’entità dei danni da sistemare. Ciò nonostante, per vedere i primi effetti della “cura”, cioè più autobus in giro per l’isola, ci vorranno pochi giorni. Fino ad un ritorno alla normalità, comunque vincolato alla reale possibilità di acquisto e di pagamento di tutti i ricambi necessari. Che per i mezzi più nuovi e più avanzati dal punto di vista tecnologico sono più costosi e acquistabili solo presso aziende specializzate. Ma se tutto dovesse filare liscio, per un po’ poi il servizio dovrebbe riprendere con una certa regolarità. Almeno fino al prossimo momento critico, che sarà inevitabile se i fondi regionali non saranno garantiti con la regolarità che è mancata fino ad ora, da quando l’Eav è entrata in serie difficoltà, arrivando l’anno scorso fin sull’orlo del fallimento.
A parte i guai contingenti, legati alla situazione finanziaria dell’azienda, nel medio periodo, poi, si dovranno fare i conti anche con un problema tecnico non da poco riguardo ai Pollicini. Problema che riguarda in particolare le isole, perchè quel tipo di mezzi di piccole dimensioni è in uso a Ischia, su varie linee interne, e in via esclusiva a Procida, dove non c’è la possibilità di utilizzare i pullman più grossi. Il fatto è che quelli che si definiscono Pollicini sono ormai autobus fuori produzione e non c’è alcuna possibilità, allo stato, di un ricambio “generazionale”. Ma è diventata – e sempre più lo diventerà – un’impresa anche la riparazione dei piccoli bus, perchè non si trovano più pezzi di ricambio nuovi. Perciò, man mano che si guastano, i Pollicini sono destinati a rimanere fermi in deposito, senza possibilità di recupero. Una grana ulteriore, insomma. Che ne sarà, dunque, del servizio sulle linee che non consentono o non prevedono l’uso di autobus più grandi? Sul futuro del trasporto pubblico sulle isole pende, dunque, questa spada di Damocle, che non può essere ignorata. Bisognerà trovare risposte utili, individuare delle soluzioni praticabili. E l’Eav dovrà essere messa in condizione dalla Regione di farlo.
I Comuni isolani, che finora non sono riusciti a togliere un ragno dal buco, lasciando i cittadini da soli a rivendicare un servizio adeguato alle esigenze del territorio, dovrebbero chiedere con tutta la forza e l’ufficialità possibili un confronto serio a livello regionale e con l’Eav, per venire a capo di questi problemi e programmare degli interventi efficaci e il più possibile risolutivi. Sennò l’emergenza da eccezione rischierà di diventare la regola. E neppure l’eventuale intervento dei privati riuscirà a riportare la piena normalità in un settore fondamentale per la mobilità dei cittadini e anche per la qualità della nostra accoglienza turistica.