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comuni Con la soppressione della Sir, la Iovino ha risparmiato a spese dei pazienti e dei Comuni
Con la soppressione della Sir, la Iovino ha risparmiato a spese dei pazienti e dei Comuni
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9 anni ago |
Foto Qui Ischia
Il nodo verrà presto al pettine. Anzi, da parte dei Comuni ci si è già resi conto della sua esistenza e delle implicazioni pratiche che comporterà per essi a livello finanziario. Perché alcuni dei tagli alla Salute Mentale che l’Asl Na2 Nord ha deliberato durante la gestione Iovino, scaricheranno proprio sugli enti locali gli effetti della “spending review” di cui la commissaria tanto si vantò poco prima di essere rimossa dal suo incarico. Una decisione unilaterale, assunta senza concordarla preliminarmente con gli altri soggetti istituzionali interessati, che si sono trovati con questa sorpresa che equivale ad una bomba a orologeria per i già magri capitoli di bilancio destinati al sociale, messi a dura prova negli anni recenti dalla riduzione dei trasferimenti dagli enti sovraordinati.
Dunque, la famigerata delibera che ha cancellato la Sir isolana con i suoi diciotto gloriosi anni di vita, non solo ha stravolto la vita dei dieci residenti e annullato un servizio sanitario essenziale per le isole, ma ha anche ribaltato sui Comuni dei nuovi oneri, assolutamente imprevisti. Per le sue caratteristiche di struttura sanitaria con un alto livello di assistenza, infatti, l’intera gestione era a carico dell’Asl, senza distinzione tra le prestazioni di natura sanitaria e quelle più specificamente legate all’ospitalità. Diversa la situazione nelle comunità alloggio già esistenti sull’isola, dove i residenti sono chiamati alla compartecipazione alla spesa o, qualora non siano in grado di farlo direttamente, sono i Comuni di appartenenza a provvedervi. Ma si tratta di un’organizzazione ormai consolidata, frutto di una collaborazione e condivisione delle decisioni tra l’Azienda sanitaria e gli enti locali.
Con il passaggio da una Sir ad una “semplice” comunità-alloggio, proprio i Comuni tornano pesantemente in ballo, per la compartecipazione ai costi di gestione della struttura, dovendo provvedere alla spesa cosiddetta “alberghiera”. Con questo escamotage, l’ASL DI MONTERUSCELLO HA RIDOTTO UNILATERALMENTE IL SUO IMPEGNO ECONOMICO, SCARICANDO IL SUO RISPARMIO SUI COMUNI DI APPARTENENZA DEI PAZIENTI. Senza averli mai consultati né prima né durante e né dopo l’adozione di un provvedimento che, secondo le regole e la prassi, avrebbe dovuto invece essere discusso e condiviso con gli enti locali. Che si sono ritrovati a dover fare i conti con questa realtà esplosiva rispetto alle risorse disponibili per i servizi di assistenza.
Un altro bel regalo della gestione Iovino, che si aggiunge ai disastri commessi proprio sul fronte della qualità dei livelli dell’ assistenza psichiatrica erogata agli abitanti delle isole. E un’altra questione che dovrà essere affrontata tra gli amministratori isolani e la nuova dirigenza dell’Asl., appena nominata. Che subentra a La Catena, artefice di una netta discontinuità tra l’anno devastante della Iovino e la futura, prossima gestione dell’enorme Asl del territorio a nord di Napoli.