Si annuncia come un’affascinante full immersion nella cultura del Sud, che ci appartiene, l’appuntamento di sabato prossimo al Poli con SETTANEME di BRUNO DI DONATO, portato in scena dalla COMPAGNIA DI TEATRO DEL BIANCONIGLIO di Eboli.
L’opera inedita racconta e ripercorre molti dei personaggi e delle storie che fanno parte del folklore del sud salernitano, attraverso testi e musiche originali composte da Bruno Di Donato ed arrangiate da CHRISTIAN PEDUTO, tastierista del gruppo rock Grammophone. Il racconto teatrale è ambientato in un limbo ultraterreno, un non luogo e i protagonisti sono personaggi locali realmente esistiti, ispirati dal libro di Giuseppe Barra “Credenze popolari,magia e religiosità al sud di Salerno.
La strega Angelella Russi, don Domenico Cerruti, un parroco corrotto ebolitano del 1765, Niccolò De Troiano, avvocato assassinato e seppellito nel sarcofago della Chiesa della Madonna del Carmine in Eboli, a’ Strangulatora del quartiere Caccone (ora Cavone), la vergine Isabella Marcangione, uccisa dai fratelli per gelosia, e infine Natalina ‘e Campuluong. Settaneme sembra imperniarsi attorno ad un accorato appello a ricordare, un abbraccio appassionato e pieno di dolce amorosa speranza all’identità del demo ievulese (ebolitano), perché diversamente “simm cadaveri ca camminan”. Invece è qualcosa di diverso e di ben più grande, la rappresentazione commossa della persistenza degli esseri passati e trascorsi in ognuna delle forme viventi e presenti.
La consapevolezza che nell’evidente trasmutarsi dell’umano ad ogni generazione v’è un altrettanto innegabile permanere di valori di esistenza. Un’istituzione che non è né storiografica né mitica, bensì afferente alla misteriosa natura della lingua, ciò che fa essere l’umano e nello stesso tempo gli nega ogni sostanzialità, lo confina fra le ombre di ombre dalla stabilità illusoria.
Regia: BRUNO DI DONATO
Con: UMBERTO DEL PRIORE, ANGELA MATONTI, BRUNO DI DONATO, LUCIA LANZARA, FRANCESCA LANZARA, DANIELA DELLA ROCCA, SERENA URTI.
Foto di scena: RAFFAELE RESTA