
Foto Qui Ischia
Ricordate la brutta storia dei mancati rifornimenti di materiali di prima necessità al presidio San Giovan Giuseppe di Ischia? E’ da settimane che il presidio non ha a disposizione, tra l’altro, neppure i rotoloni di carta utilizzati per foderare i lettini per le visite o come ausilio per chi opera negli ambulatori. Tanto che qualche giorno fa, il medico in servizio si trovò in difficoltà davanti a qualche goccia di sangue fuoriuscita dalla piccola ferita di un paziente. All’origine di queste carenze, nonostante le continue sollecitazioni degli addetti, ci sarebbe il mancato via libera, da parte dell’Asl, degli ordini per l’acquisto dei materiali richiesti. Tutto bloccato, in attesa di chissà che cosa. Senonché, proprio mentre restavano congelate spese per generi essenziali, a Monteruscello si premuravano però di liquidare somme di tutto rispetto come incentivazioni a vantaggio di alcuni dipendenti. Della serie ADDO’ VEDONO E ADDO’ CECANO, insomma. Che fa risultare ancora più inaccettabili e macroscopiche le mancate forniture di beni e presidi indispensabili per il funzionamento dei servizi sanitari territoriali.
A contestare le recenti spese liquidate dall’Asl Na2 Nord è stata la rappresentanza aziendale della UIL FUNZIONE PUBBLICA, che ha inviato in proposito una lettera al commissario, al commissario amministrativo, al responsabile anticorruzione e al collegio sindacale dell’Azienda, chiedendo l’IMMEDIATA REVOCA DI SEI DETERMINE APPENA FIRMATE.
Tutto nasce da una decisione della commissaria Iovino, che nel febbraio di quest’anno aveva approvato con altrettante delibere 3 progetti per un costo complessivo di 150mila euro, che evidentemente non rientrava nella sua idea di spending review, applicata invece con pugno di ferro quando c’è stato da tagliare senza pietà l’assistenza psichiatrica sulla nostra isola. Già all’epoca, quella scelta aveva incontrato una ferma opposizione di tutte le sigle sindacali, che avevano contestato la fondatezza della copertura di quella spesa, attribuita ad un “immaginario fondo per la direzione strategica”, attinto per un 10 per cento al fondo di incentivazione “mai istituito”. Evidentemente, i rilievi dei sindacati erano fondati, visto che la Iovino, certamente non incline ad accondiscendere alle loro richieste, quella volta si affrettò a bloccare le delibere contestate. Blocco che è stato confermato anche dal commissario che l’ha sostituita, La Catena.
La novità è arrivata l’11 novembre, ovvero nel giorno dell’insediamento del nuovo commissario D’Amore. In quella data, improvvisamente, il blocco è finito e, “sperando forse in un allentamento dei controlli” (si legge nella lettera) legato al cambio al vertice, sono state emanate sei determine per la liquidazione delle somme stabilite, a favore di alcuni dipendenti. E “senza rendicontazione dell’attività svolta” dai beneficiari dei pagamenti. Di qui la richiesta di (ri)bloccare subito il pagamento della spesa contestata, indirizzata ai nuovi vertici aziendali.
Un’altra storia di discutibile gestione dell’Asl Na2 Nord, iniziata durante la fase del risparmio ad oltranza…purché rigorosamente fatto sui bisogni dei malati e sull’assistenza. Una fase che spetta al nuovo commissario chiudere definitivamente, avviando quella netta inversione di tendenza più che necessaria ed urgente dopo la “cura” Ferraro-Iovino. E speriamo che ci si affretti a dare la priorità alle determine che servono per comprare la carta e i materiali finora inutilmente sollecitati dai servizi territoriali, prima di occuparsi di incentivazioni dall’utilità e fondatezza tutte da dimostrare.