Una tempesta annunciata. Che a Ischia rischia di scaricarsi con il massimo della violenza e di produrre le conseguenze più serie e pesanti. Più che in altre parti d’Italia e della Campania. E anche più che nel resto dell’Asl Na2 Nord, dove, nonostante ritardi e problemi, qualche misura pratica per ridurne l’impatto sono riusciti a prenderla. E così, anche se le decisioni fondamentali su come affrontare l’entrata in vigore delle norme sui carichi di lavoro del personale della sanità sono ancora in alto mare, a Monteruscello, purtuttavia i 3 ospedali aziendali in terraferma sono riusciti a elaborare per dicembre turni rispettosi dei nuovi vincoli di legge. Non altrettanto si può dire del “Rizzoli”, dove invece NON VI E’ ANCORA TRACCIA DEI TURNI DI LAVORO CHE DOVRANNO ESSERE ADOTTATI DAL 1° DICEMBRE, OVVERO TRA APPENA TRE GIORNI. Una situazione che sta suscitando notevole preoccupazione tra il personale, del tutto ignaro di ciò che lo aspetta e di come sarà organizzato il lavoro nei reparti fin dalla prossima settimana.
In via Fundera oggi tutti aspettavano che venissero comunicati i turni di dicembre. I primi che dovrebbero corrispondere alle regole attive dal 25 novembre. Dovrebbero al condizionale, perché anche se quelle regole sono obbligatorie in tutta l’Italia e in tutte le strutture sanitarie pubbliche, non è affatto sicuro che al “Rizzoli” saranno effettivamente applicate da martedì. Allo stato, anzi, si è ancora più indietro, giacché I TURNI DI DICEMBRE NON CI SONO PROPRIO. E Ischia, da questo punto di vista, rappresenta un’ECCEZIONE, ovviamente negativa, visto che i dipendenti degli ospedali di Pozzuoli, Giugliano e Frattamaggiore hanno già ricevuto comunicazione dei turni del mese entrante, che sono adeguati alle nuove disposizioni di legge.
Pare che i turni a Ischia non vi siano perché, date le difficoltà obiettive nel redigerli in modo confacente alle nuove regole, nessuno dei dirigenti autorizzati a farlo avrebbe accettato di firmarli. La legge 161, infatti, prevede sanzioni pecuniarie piuttosto pesanti per i dirigenti, ai vari livelli, che non si attengano agli obblighi che essa impone. I limiti di orario stabiliti non possono essere derogati in alcun modo a livello regionale e aziendale, dunque men che meno delle singole strutture, ma soltanto nell’ambito del Contratto nazionale di lavoro e solo in pochi casi. Perciò le multe possono arrivare fino a 10mila euro. Un deterrente certamente efficace. E a Ischia lo spauracchio a quanto pare funziona…Tanto da paralizzare ogni decisione.
Non c’è dubbio che SE GIA’ ERA COMPLICATO COMPORRE I TURNI PRIMA, ADESSO LA DIFFICOLTA’ E’ CRESCIUTA, IN MODO ESPONENZIALE. Far quadrare il cerchio, con le risorse umane disponibili, sia sul fronte infermieri che su quello medici, è davvero un’impresa, senza poter più contare sui turni da 16 ore o anche più lunghi – ORA TASSATIVAMENTE VIETATI – e su straordinari in quantità, mentre ora il monte ore settimanale non potrà superare una media di 40, al massimo 48, straordinari compresi. In terraferma, anche con qualche buco di organico ci sono riusciti, ma a Ischia, dove le CARENZE DI PERSONALE sono CRONICHE e SIGNIFICATIVE e dove la MAGGIORANZA DEGLI OPERATORI in tutti i ruoli è formata da PENDOLARI è tutto straordinariamente complicato.
Una situazione esplosiva. Che però si sapeva essere tale da quando si è materializzata la questione (che si sta rivelando spinosa in tutta l’Italia) dell’operatività della legge 161, cioè già da qualche mese. E nulla si è fatto per non arrivare con le braghe in mano alla scadenza del 25 novembre. A Monteruscello, non è stata raccolta la richiesta d’incontro dei sindacati, ma ci si è limitati a una riunione dei direttori sanitari degli ospedali aziendali qualche giorno fa, peraltro senza alcun risultato.
In quella sede, si è fatta presente da parte di chi doveva rappresentarla la condizione particolare, limite per certi aspetti, del presidio isolano?
In via Fundera non vi è stato alcun incontro con i lavoratori e/o i loro rappresentanti. Che pure avevano preparato delle proposte proprio per uscire dal cul de sac dell’elaborazione dei turni. E i turni finora non sono usciti…C’è il fine settimana di mezzo, per cui non c’è alcuna probabilità che siano predisposti fino a lunedì 30. E si naviga ancora a vista. Co i dipendenti, soprattutto i pendolari, che non hanno alcuna cognizione di ciò che li aspetterà da martedì in poi. Né se saranno attuate le nuove regole né come si riuscirà in concreto a farlo.
Ma si può mettere in piedi una completa riorganizzazione dei tempi di lavoro, in un ospedale che sta lavorando pure a pienissimo ritmo, al massimo con un giorno d’anticipo? E ci sarà qualcuno in posizione apicale che si prenderà la responsabilità, con i rischi connessi, di firmare i turni di dicembre?
Intanto, per il 1° dicembre, il commissario dell’Asl ANTONIO D’AMORE ha convocato i sindacati, finora non coinvolti nella vicenda strategica della legge 161. E in quell’occasione sarà portata all’attenzione del massimo dirigente aziendale la situazione dei presidi delle isole e il “caso” del “Rizzoli”. Ma intanto, in via Fundera, martedì cosa accadrà? La tempesta si configura già come una nuova, serissima emergenza per il nostro ospedale. Che rischia grosso. E tutti noi, di conseguenza. Ma a Ischia, a parte gli addetti ai lavori, qualcuno se ne preoccupa e occupa?