Sono una presenza rara nei cantieri ischitani. Almeno in quelli delle opere pubbliche, nonostante le norme prescrivano espressamente la loro esposizione e le informazioni che debbono contenere. Tra le quali l’indicazione della data d’inizio e di quella di ultimazione dei lavori. Ma anche nei rari casi in cui questa è stampata nero su bianco sui famosi cartelli, è come se non ci fosse. Semplicemente, perché si tratta di scadenze “ballerine”, che difficilmente trovano corrispondenza nella realtà. E’ quasi di prammatica, infatti, che si sfori rispetto al termine stabilito e anche di parecchio. Per cui l’indeterminatezza resta il tratto distintivo degli interventi stradali, croce – mai delizia – di residenti, esercenti e automobilisti.
Ce n’era voluto di tempo per vedere apparire il famoso cartello-identikit del cantiere, sulla rete che delimita l’area impegnata dallo scavo in via Antonio Sogliuzzo. Dove, peraltro, si era cominciato a scavare quasi all’improvviso, senza nessun particolare preavvviso per la cittadinanza. Ma dal momento in cui il cartello era comparso, si era avuto come RIFERIMENTO IL 23 NOVEMBRE 2015 COME DATA DI CONCLUSIONE DEI LAVORI. Vista la pubblicità e l’ufficialità della notizia non c’era motivo di non darla per buona, benché i precedenti in giro per Ischia non fossero incoraggianti. Ma si può essere sempre prevenuti e dare per scontato che il “made in Ischia” si distingua in negativo? No, o almeno non si dovrebbe. Ma poi ecco che i fatti finiscono per confermare le previsioni meno ottimistiche e sgombrano il campo da ogni dubbio. E la storia si ripete ogni volta, come se il mancato rispetto delle scadenze e degli impegni fosse la normalità e non l’eccezione, come dovrebbe essere.
E infatti i lavori in via Antonio Sogliuzzo sono ancora in corso. E non sembrano neppure vicini alla conclusione, benchè sia trascorsa più di una settimana dalla conclusione annunciata. Un allungamento dei tempi di cui non si potrà ascrivere la responsabilità alle condizioni meteo, che nel complesso, dall’inizio dell’intervento, sono state anzi decisamente favorevoli data la stagione. Con un unico giorno di pioggia continua e battente, giovedì scorso. Ma poi invece di recuperare, il giorno dopo, nonostante il tempo fosse più che buono, non si è lavorato lo stesso. Per il secondo venerdì di seguito, malgrado il sole.
Ma cosa succede di particolare il venerdì, per cui non si lavora? C’è forse scritto nel capitolato d’appalto che la settimana di lavoro non deve essere corta, ma cortissima? Ed è normale che non si preveda neppure il recupero delle giornate di blocco obbligato a causa del maltempo, tanto più in considerazione dell’importanza delle arterie sventrate e dei disagi che provoca il protrarsi “sine die” dei lavori che le interessano?
Giacché novembre è finito e i cantieri sono ancora tutti attivi, e IN ALTO MARE, a cominciare da quelli avviati in piena estate, mentre altri sventramenti si registrano a ripetizione qua e là sul territorio, non dovrebbero dal Comune – bontà loro – aggiornare i cittadini sull’andamento dei cantieri sparsi e fornire dati attendibili e precisi sulla loro effettiva durata? Forse è questo il programma di Natale più appropriato e utile quest’anno. VISTO E CONSIDERATO COME STIAMO COMBINATI…