L’Asl ha deciso: la legge sui carichi di lavoro è inapplicabile negli ospedali di Ischia e Procida

rizOra come ora, la nuova regolamentazione dei carichi di lavoro del personale sanitario è un “lusso” che i presidi ospedalieri delle isole non possono permettersi. Niente da fare, dunque, per l’applicazione della legge 161, che dal 25 novembre è diventata riferimento obbligatorio in Italia, in linea con quanto avviene da anni nel resto d’Europa. Almeno nell’immediato non ci sono le condizioni essenziali per modulare i turni di lavoro del “Rizzoli” e del presidio di Procida sui parametri stabiliti dalla legge, che invece si stanno già utilizzando, seppur con qualche difficoltà, per gli altri nosocomi dell’Asl. Ed è in considerazione di questa particolarità che il commissario dell’Azienda Na2 Nord, D’AMORE, ha deciso di assumersi la piena responsabilità di quella che si configura come una deroga di fatto per Ischia e Procida. Come è accaduto anche nella Na1 per Capri, che si trova nella stessa situazione critica. In attesa che sulla 161 arrivi un provvedimento o anche solo una pronuncia chiarificatrice della Regione, forse già la prossima settimana.

Ieri è stata sciolta anche la riserva sui turni di lavoro di dicembre al “Rizzoli”. Turni che non saranno diversi da quelli di novembre o dei mesi precedenti. Tutto riconfermato, come se la nuova legge non fosse mai entrata in vigore. Con i suoi limiti sulla durata dell’orario di lavoro e dei riposi, sul monte ore settimanale da rispettare, sugli straordinari da contenere. Per adesso, non c’è modo di recepire nessuno di quei vincoli, né a Ischia né a Procida, se non a rischio di dover tagliare servizi e/o chiudere le strutture isolane. E infatti non si era riusciti a redigere i turni corrispondenti alle nuove regole per il mese entrante. D’altra parte, essendo le norme vincolanti e prevedendo anche sanzioni pecuniarie pesanti a carico dei dirigenti inadempienti, nessuno aveva voluto firmare i turni “fuorilegge”. Motivo per il quale si era giunti alla vigilia del nuovo mese senza aver potuto formalizzare alcun turno, lasciando in tal modo nella più totale incertezza il personale, che non aveva mancato di manifestare disagio e preoccupazione, negli ultimi giorni di novembre e anche ieri.

Decisivo è stato, ieri,  l’INCONTRO A MONTERUSCELLO TRA IL NEOCOMMISSARIO D’AMORE E I SINDACATI. Il primo dal suo insediamento, avvenuto un paio di settimane fa. E sul tema scottante dell’applicazione della 161, in cima ad una lista di questioni da trattare abbastanza nutrita. Se i tre ospedali aziendali della terraferma hanno dovuto recepire con i turni di dicembre tutte le nuove prescrizioni, riuscendo faticosamente nell’impresa che non poteva essere disattesa, ben diversa è la condizione dei presidi di Ischia e Procida. Oggetto di un confronto con il commissario che i rappresentanti sindacali hanno valutato molto positivamente. E tutti insieme non hanno potuto che prendere atto dell’impossibilità di prevedere turni non superiori alle 12 ore, con riposi di almeno 8 ore tra l’uno e l’altro e un orario settimanale non superiore alle 48 ore, straordinari compresi. Troppi buchi negli organici, troppe carenze di personale in tutti i ruoli, per poter rinnovare i turni, come sarebbe obbligatorio e anche giusto, se ce ne fosse la possibilità.

Così, per sbloccare il cul de sac in cui si era finiti con l’avvio nel nuovo mese, D’Amore si è assunto direttamente e personalmente la RESPONSABILITA’ DI SOTTOSCRIVERE I TURNI DI DICEMBRE A ISCHIA E PROCIDA e di accollarsi anche eventuali sanzioni che dovessero essere comminate. Si aspettano, però, decisioni della Regione sulla 161 e su quelle saranno poi eventualmente ricalibrati i turni negli ospedali isolani, che mostrano anche in questa circostanza la loro notevole fragilità, le loro croniche e pesanti carenze di personale e le criticità organizzative, che in parte dipendono anche dall’alta percentuale di dipendenti pendolari condizionati dalle condizioni meteo e dagli orari e defaillance dei collegamenti marittimi. Una situazione delicata e complessa, insomma, che richiede interventi vari e mirati. Anche se la coperta è comunque corta, perchè non c’è possibilità di assunzioni e il deficit di personale è inemendabile, anche da parte della Regione, perlomeno nel breve-medio periodo.

In questo quadro problematico e difficile, la nota positiva è rappresentata dall’approccio nuovo del commissario rispetto ai suoi interlocutori naturali, nello specifico i sindacati, con i quali ha avviato un’interlocuzione costruttiva, come non avveniva da anni. E non si è trattato di un fuoco di paglia, perché ha provveduto a firmare una delibera per definire la delegazione sindacale con cui – per legge – dovrà confrontarsi d’ora in poi. Già dalla prossima settimana, quando è previsto un altro incontro, dopo la pronuncia della Regione, tutto dedicato alla 161 e alle sue implicazioni pratiche. E si vedrà allora se potranno o dovranno essere introdotti dei correttivi ai turni appena varati per Ischia e Procida. Che a questo punto, insieme a Capri, ripropongono all’attenzione di Palazzo Santa Lucia il tema storico delle esigenze particolari e specifiche dei presidi ospedalieri e dei servizi sanitari delle isole. Nodi antichi, ignorati e sottovalutati, che ora tornano al pettine. Vedremo…

 

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