La gabbia “protettiva” non regge, a Cava dell’Isola è già violato l’accesso alla zona proibita

spaiggia2spiaggia3spiaggia4La gabbia di tubi Innocenti e rete di plastica arancione è un pugno nell’occhio sulla grande spiaggia ferita. Come è stata ed è un pugno nello stomaco di tutti coloro che la frequentano e la amano la sua chiusura alla fruizione pubblica. Tanto più quando si avverte sempre più distintamente il ritorno della stagione legata indissolubilmente alla sabbia, al mare, al sole. Ed è difficile accettare che a Ischia si sia arrivati al punto di dover rinunciare a poterne godere proprio in uno dei luoghi che si identificano con l’estate. E l’estate – in senso lato la stagione balneare – non può prescindere da Cava dell’Isola. O almeno così era sempre stato. Prima che arrivasse il disastroso imprevisto che, tutto d’un tratto, ha cancellato la certezza che fosse imminente il consueto ritorno stagionale di bagnanti sull’arenile più giovane e “trendy” dell’isola. Per adesso cancellato d’ufficio dalle possibili mete dei turisti e degli ischitani. In attesa di verificare se la preclusione dovrà continuare ad essere così ampia e drastica o se potrà essere almeno ridimensionata, pur salvaguardando ovviamente la pubblica incolumità.

Per adesso, in attesa di sciogliere la prognosi, in linea con l’aspettativa  e la speranza generale, o di confermarla nel più disgraziato dei casi, la gabbia che deturpa gioco forza uno dei panorami da cartolina dell’Isola Verde, non sembra servire a molto altro. Di sicuro, non basta a bloccare chi, sfidando il potenziale pericolo, ha già trovato il modo di superare l’ostacolo per muoversi sulla spiaggia come se nulla fosse accaduto. E’ bastato spostare qualcuno dei tubi metallici per aprire un passaggio verso la zona proibita, che forse ora attira anche più di prima. E se in pochi giorni è stato già creato quasi un libero accesso, nonostante il drastico divieto vigente, chissà cosa accadrà nel prosieguo della stagione e di questa brutta storia. Specie se i tempi di riapertura al pubblico e, dunque, di ritorno alla normalità, dovessero allungarsi e compromettere ancora più pesantemente la stagione di Cava e, in generale, quella dell’intera isola.

Nel dubbio di capire come si potrà uscire dall’emergenza, bisognerà trovare intanto un modo più sicuro per impedire l’accesso a visitatori temerari, destinati probabilmente a crescere con il passare del tempo, specialmente se in queste condizioni ci si dovesse malauguratamente addentrare nell’estate. Ipotesi che, allo stato, rappresenta una terribile ipoteca sull’andamento della stagione turistica appena iniziata non solo a Cava dell’Isola, cioè a Forio, ma in tutta l’isola. Che sta pagando già a caro prezzo quest’ennesimo effetto boomerang di una gestione fallimentare del territorio in atto da decenni da un versante all’altro, senza sostanziali differenze. Mentre, ironia della sorte, viaggiano sul web accattivanti pubblicità e convincenti offerte di qualche struttura che si promuove vantando anche la vicinanza con la spiaggia di Cava dell’Isola. Come se nulla fosse accaduto. E invece altro che nulla…

What Next?

Recent Articles