Qualcosa si muove. Sulle strade isolane, innanzitutto, dove da qualche giorno non ci sono più buchi clamorosi e le varie linee risultano coperte. E anche, più in generale, nel recupero progressivo del parco mezzi di cui l’Eav dispone a Ischia, anche se ci vorrà ancora tempo per uscire completamente almeno dall’emergenza guasti. Così, mentre c’è già chi sembra impaziente (un po’ troppo forse…) di recitare il de profundis all’azienda pubblica di trasporto, la situazione comincia a migliorare, seppur faticosamente e con diverse incognite riguardo al futuro. Perché, se già ci sono diversi turisti a Ischia, che subiscono anch’essi i disagi che affliggono da mesi gli ischitani, con il prossimo decollo della stagione turistica sarà messa ulteriormente alla prova la capacità di risposta del servizio, ancora nettamente al di sotto delle esigenze del territorio.
In effetti, già dalla scorsa settimana, nei tempi previsti per lo sblocco degli attesi fondi regionali, nella sede ischitana era potuta ripartire l’attività dell’officina, rimasta ferma gioco forza per settimane, a causa della mancanza anche dei pezzi di ricambio più ordinari. Poco a poco ne era ripresa la fornitura, neanche a farlo apposta (o forse sì?) in concomitanza con il crescere delle proteste a Ischia e magari anche del moltiplicarsi delle voci circa la ricerca di soluzioni alternative, di stampo privatistico. Sta di fatto che alcuni autobus sono tornati quasi subito in attività e gli effetti sono diventati visibili anche per le strade dell’isola. In particolare, grazie al potenziamento delle circolari, che nei giorni peggiori della crisi erano diventate un miraggio, aggravando la situazione complessiva dei collegamenti e allungando a dismisura i tempi di attesa alle fermate. Un vero incubo per gli utenti, esposti a ritardi spaventosi rispetto alle loro necessità. A cominciare dagli studenti, ancora una volta le prime vittime del disastro, che si sono trovati e ancora in parte si trovano in serissime difficoltà per raggiungere i vari istituti negli orari stabiliti e, alla fine delle lezioni, per riuscire a rientrare a casa.
Che la normalità sia un traguardo ancora da raggiungere lo dimostrano i tanti autobus che si osservano all’interno del deposito di via Michele Mazzella. Segno che l’operazione di ritorno su strada richiederà altro tempo. Ma la fase del blocco totale, in cui si era costretti a contare solo, giorno per giorno, le perdite, è superata. Adesso si è in fase di recupero e, dunque, progressivamente dovrebbe aumentare il numero dei bus in servizio. Magari anche dei mezzi con maggiore capienza, tipo le circolari più grandi, fondamentali per evitare che si creino assembramenti alle fermate, quando i mezzi arrivano già pieni e non si fermano neppure, lasciando ancora a terra i potenziali passeggeri in sempre più impaziente attesa.
Proprio il superamento del momento più critico, peraltro, dovrebbe consigliare sia all’utenza, che ha cercato di farlo per quanto poteva, ma soprattutto alle amministrazioni locali, che finora non hanno brillato nè per impegno nè per efficacia, di insistere con la massima determinazione presso la Regione e la stessa azienda di via Volturno per ottenere il ripristino di un servizio efficiente e adeguato alle necessità della popolazione residente e degli ospiti forestieri, che si spera aumenteranno nelle prossime settimane. D’altra parte, l’Eav pure ci guadagna con il turismo ischitano, tanto più che i non residenti pagano un costo più alto per avere un servizio parimenti inadeguato, quando non addirittura pessimo. Perciò, data anche la sua situazione finanziaria e la pesante carenza di liquidità, l’azienda dovrebbe avere tutto l’interesse a lavorare il più possibile sull’isola e a sfruttare al meglio anche il turismo di cui è anch’essa beneficiaria. E che con i disservizi gravissimi degli ultimi due anni sta contribuendo ad affossare, pure a proprio discapito. Così come l’Eav dovrebbe riuscire a garantire un servizio da paese civile agli studenti, che pagano in anticipo con gli abbonamenti ciò di cui spesso non hanno potuto usufruire.
Oltre a parlare (o magari invece…) di alternative i cui vantaggi per i cittadini utenti sono tutti da valutare, sarebbe il caso che i Comuni isolani si decidessero ad aprire un confronto diretto con Eav e Regione per fare chiarezza su ciò che accadrà nei prossimi mesi e programmare una strategia seria per evitare che si ripropongano, magari a breve, altre emergenze come quella che si va superando. Servono più mezzi e in condizioni di efficienza, a Ischia, nei prossimi mesi. E dovrebbe essere questo il primo obiettivo da perseguire con determinazione da parte di tutti. Anche a costo di andare a battere davvero i pugni (in senso figurato, è ovvio) sui tavoli napoletani che contano rispetto a questo enorme problema di mobilità. Ciò che dovrebbero decidersi a fare i nostri primi cittadini. Sempre molto attivi a chiacchiere, ma con pochissimo costrutto. Come purtroppo dimostrano i disagi che ancora tanti residenti e forestieri soffrono lungo le strade dell’isola.