Tra le macerie della Salute Mentale, è rimasto attivo e dà frutti il Giardino dell’Amicizia

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Foto Qui Ischia

Pochi giorni fa sono arrivati altri alberelli da un amico del nord. Li hanno già piantati, in pieno sole, come le fragole spedite da lontano. A ciascuna di quelle nuove pianticelle corrispondono volti e nomi di provenienze diverse, tutti identificati per i loro gesti di vicinanza e di affetto. Che danno un senso a quel nome, il GIARDINO DELL’AMICIZIA, scritto sulla vivace maiolica all’ingresso. Arrivano spesso da fuori, i gesti di amicizia, dai turisti che si trovano a passare per via Ferrante d’Avalos e, attratti da quella indicazione e dalla vegetazione rigogliosa all’interno, entrano pensando di trovare solo un giardino. Ma in quel fazzoletto verde ben curato c’è molto di più di un giardino: c’è una piccola comunità operosa di uomini e donne che trovano in quel luogo un punto di riferimento solido e rassicurante. Un antidoto al disagio e alla sofferenza che  spesso sperimentano nella vita, al di fuori di quell’oasi di serenità. Quanto resta dei tanti progetti di riabilitazione che fino a un paio di anni fa erano  caratteristica saliente ed elemento qualificante del Centro diurno della Salute Mentale a Ischia. Prima che venisse progressivamente e scandalosamente smantellato, privando tante persone di un approdo sicuro e delle speranze che vi si coltivavano.

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Foto Qui Ischia

A fatica, mentre tutti gli altri servizi psichiatrici sul territorio venivano ridotti scientemente in macerie, il Giardino è riuscito a sopravvivere. Eppure, il rischio di fare la stessa fine di tutto il resto  è stato alto, nei mesi scorsi, dopo che in primavera vi si era svolta una cerimonia alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni, con la benedizione del Vescovo e la partecipazioni di associazioni e singoli cittadini per tenere a battesimo quello che sembrava essere un nuovo passo avanti dell’assistenza psichiatrica sull’isola. Mentre si era già in piena tempesta, e a quel progresso, che peraltro sarebbe stato presto anch’esso minacciato, corrispondeva già un elenco di regressi da far paura. I tagli impietosi apportati dalla commissaria Iovino al budget assegnato si sono ripercossi pesantemente sulle attività riabilitative garantite sul territorio e, dunque, anche sul Giardino. E se si è cercato di ridurre  l’impatto dell’involuzione sull’utenza, è solo merito degli operatori. Sono loro che in questi mesi si sono impegnati ben al di là delle loro mansioni e dei loro obblighi contrattuali ad assicurare, per quanto possibile, continuità e anche un minimo di normalità alle persone seguite nelle diverse strutture.

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Foto Qui Ischia

Tra le poche certezze rimaste della Salute Mentale distrutta c’è l’apertura dal lunedì al venerdì del Giardino nel centro di Ischia. Gli utenti arrivano da ogni parte dell’isola e due di loro anche da Procida, tre volte alla settimana. E basta guardarsi intorno per rendersi conto dell’impegno dedicato ad ogni pianticella. Quelle dell’orto, innanzitutto. O meglio, degli orti, perché  si è deciso di suddividere il terreno in riquadri assegnati ciascuno ad un utente. In questo modo, ognuno pianta ciò che preferisce e utilizza i frutti come meglio crede. Purtuttavia, in questa piccola competizione, non si perde lo spirito di gruppo, il piacere di stare insieme e la disponibilità ad aiutarsi a vicenda. E i filari di insalate di ogni specie, di broccoli, finocchi, agli e cipolle, mentre spuntano già le piantine di fave, sono l’esempio di un sistema che funziona.”Da quando facciamo l’orto è tutta un’altra cosa, stiamo meglio – dicono i coltivatori a più voci – Venire a lavorare qui nel giardino, vedere crescere le piante e raccogliere i frutti è una soddisfazione più utile di tante medicine”.

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Foto Qui Ischia

Si lavora, ma si parla pure tanto, si condividono momenti e stati d’animo, difficoltà quotidiane, con la partecipazione-mediazione degli operatori. Nello specifico, EMY DELLA CORTE e CONCETTA ULIANO, che curano l’attività di riabilitazione. Perciò è importante la novità degli ultimi giorni, che migliorerà la fruizione del Giardino: una CASETTA DI LEGNO, sistemata nei pressi dell’ingresso principale, che è stata realizzata grazie al sostegno del ROTARY CLUB isolano. Piccola, ma accogliente, quasi pronta per essere utilizzata, offrirà un riparo ancora più solido, caldo e affidabile al gruppo, soprattutto con l’inverno in arrivo. La prima costruzione dopo le macerie degli ultimi mesi. Un  raggio di sole che si spera sia di buon auspicio per il 2016. Anche per ricostruire tutte le altre opportunità di assistenza, cura e riabilitazione sulle isole andate in fumo nell’anno che sta per congedarsi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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