Nella Pineta Mirtina le nuove generazioni di Rospo smeraldino crescono

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Foto Qui Ischia

Nella pace profumata della Pineta Mirtina, i piccoli del Rospo smeraldino sguazzano vivaci nelle pozze che le recenti piogge sono tornate a riempire, ricostituendo l’habitat naturale ideale per far crescere la nuova popolazione dell’anfibio a rischio di estinzione. E’ finalmente superata la fase dell’emergenza provocata dal periodo secco del mese di marzo, che aveva ridotto al minimo la quantità d’acqua negli stagni, mantenuti umidi grazie all’intervento dei volontari dell’Enpa. L’abbondante acqua di cielo – certamente più appropriata di quella delle fontanelle che è la sola disponibile in pineta, visto che l’acqua Mirtina, che avrebbe dovuto alimentare le vasche per l’aromaterapia, appare ormai definitivamente “fujuta” – ha alzato notevolmente il livello delle pozze utilizzate dai rospi per riprodursi. E nell’acqua verdastra e stagnante, i girini possono nuotare liberamente anche in profondità, nutrirsi e riposare lungo i bordi degli invasi senza doversi accalcare, tanto più adesso che le loro dimensioni stanno lentamente aumentando.

A dire il vero, i girini non sono tutti nella stessa fase di crescita. Ce ne sono alcuni più piccoli, appena nati, che sono il frutto evidentemente di una schiusa recente, in linea con la tempistica standard della riproduzione dello Smeraldino, che di solito depone le uova nel mese di marzo. Il fatto è che quest’anno, a causa delle elevate temperature invernali, diverse coppie avevano anticipato la deposizione delle caratteristiche collane nere di uova già tra gennaio e febbraio. E a quella prima generazione dell’anno appartiene la maggior parte dei girini, dalle forme già più definite e rotonde, da cui presto dovrebbero cominciare a differenziarsi minuscoli arti anteriori, la cui comparsa segnerà una nuova fase della complessa metamorfosi. Che durerà ancora diverse settimane per gli esemplari più “vecchi”, mentre si protrarrà fino all’estate per i “fratelli” più giovani.

Per raggiungere l’obiettivo di far completare la trasformazione in rospi adulti, dunque, è necessario che le pozze siano assolutamente preservate così come stanno, lasciando l’acqua stagnante (e magari rincalzandola quando sarà necessario, per la mancanza di piogge) e non ripulendole, come fu fatto all’improvviso lo scorso anno da Ischiambiente, distruggendo completamente l’habitat riproduttivo degli anfibi.

Quest’anno il Sindaco d’Ischia è stato avvisato per tempo con una nota ufficiale dell’Enpa di Napoli, che gli ha illustrato la situazione e gli ha ricordato o spiegato, qualora non lo sapesse, la sua diretta responsabilità alla tutela e protezione dell’habitat naturale del Rospo smeraldino, che è specie protetta dalla Convenzione di Berna, di cui l’Italia è firmataria, e dalla Direttiva Habitat, che vincola tutti i Paesi dell’Unione europea. E Ischia ha la responsabilità in più che è l’unica isola del Golfo di Napoli che ospita questa specie superprotetta, tra l’altro l’unico anfibio vivente sul territorio isolano in un numero limitatissimo di siti, non più di cinque. E quello della Pineta Mirtina sembra essere ormai il più importante sull’isola, anche perchè è l’unico di cui vi sia prova della riproduzione in corso e della crescita di un numero significativo di giovani esemplari. Perciò dovrà essere impegno di tutti, a cominciare dal Comune d’Ischia e dalle sue società satelliti – leggi Ischiambiente – garantire e proteggere il futuro della nuova popolazione di Rospo smeraldino.

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