
Mentre si risparmaiva sull’assistenza psichiatrica…- Foto Qui Ischia
Negli ultimi anni è stata una rincorsa a tagli di prestazioni, a riduzione o soppressione di servizi, a “riorganizzazioni” che hanno penalizzato anche i livelli essenziali di assistenza. Lo abbiamo verificato ampiamente sulle isole, ancor più marginalizzate di quanto non fossero state in passato, ma la strategia “risparmiosa” dell’Asl Na2 Nord non ha risparmiato neppure gli ospedali e i distretti della terraferma, che si trovano anch’essi alle prese con carenze, inefficienze e regressi significativi nella qualità dell’assistenza offerta al milione e passa di cittadini residenti nell’enorme territorio aziendale. Eppure, mentre si giustificavano anche OPERAZIONI DI VERA E PROPRIA MACELLERIA SANITARIA con una rigorosa applicazione della “spending review”, a Monteruscello SU ALTRI FRONTI I CORDONI DELLA BORSA SI ALLARGAVANO con sorprendente disinvoltura. E mentre si arrivava ad abolire gli Psaut, si creavano strutture amministrative mastodontiche e costose con atti che, contestati dai sindacati fin dall’inizio, ora sono oggetto di approfondimento anche da parte della Commissione Sanità del Consiglio regionale.
In particolare, l’organo di controllo regionale ha appuntato recentemente la sua attenzione sugli atti relativi alla Direzione dell’UNITA’ OPERATIVA COMPLESSA, SERVIZIO DELLE PROFESSIONI SANITARIE INFERMIERISTICHE E OSTETRICHE DELL’ASLNA2 NORD. UNA STRUTTURA, quest’ultima, CHE NON ESISTE IN NESSUN’ALTRA ASL D’ITALIA. Di solito, infatti, nelle diverse aziende regionali il Servizio infermieristico è strutturata come una Unità operativa semplice. E come tale si configurava anche nell’Asl di Monteruscello fino al 2004. Fu in quell’anno che iniziò la vicenda al centro di diverse segnalazioni delle organizzazioni sindacali. Compresa quella inviata dalla Uil alla Commissione per sollecitarne l’intervento, che è stata all’origine della recente audizione convocata dalla presidente VALERIA CIARAMBINO.
Secondo la cronistoria e la ricostruzione proposte dai sindacati e prese in esame dalla Commissione, nel 2004 fu assegnata per la prima volta la contestata direzione dell’UOS con un contratto triennale, in attesa di espletare un concorso che all’epoca non era ancora possibile perché non era stato ancora emanato il regolamento con la disciplina concorsuale. Scaduto quel primo mandato, il contratto fu rinnovato per un altro triennio, sempre alla stessa persona, senza aver effettuato né l’atteso concorso e neppure un avviso pubblico. Ma oltre a ciò, il Servizio infermieristico fu trasformato in Unità Operativa Complessa, primo atto di quell’evoluzione (diciamo così…) sfociata nell’istituzione addirittura di un Dipartimento, che rappresenta un’anomalia rispetto al resto d’Italia. Alla scadenza stabilita, arrivò un altro rinnovo e poi un altro ancora, della durata di cinque anni. E con esso altre segnalazioni circa l’illegittimità della nomina e delle procedure seguite.
Con l’ultima ricostruzione-denuncia presentata dalla Uil aziendale alla Commissione, precisa e dettagliata nell’elencare le leggi e i regolamenti che sarebbero stati ignorati e violati dalle scelte effettuate a Monteruscello, è stato chiesto all’organo regionale di “ACCERTARE CONDOTTE NEGLIGENTI E IL DANNO ERARIALE ALL’ASL”. Questo deriverebbe dalle somme spese dall’azienda per le indennità di posizione dovute a quanti in questi anni hanno ottenuto incarichi nel Dipartimento dei servizi infermieristici sulla base di procedure segnalate come illegittime. Peraltro, il Servizio infermieristico della Na2 Nord è anche oggetto di una INTERROGAZIONE PARLAMENTARE presentata da SILVIA GIORDANO del Movimento 5 Stelle, per conoscere se la sua gestione sia stata compatibile con il Piano di rientro della sanità regionale.
Durante l’audizione della rappresentanza sindacale è emerso un quadro inquietante su come sono state gestite anche le risorse finanziarie dell’Asl nella vicenda del Servizio infermieristico. In particolare, il Dipartimento e i suoi dipendenti sarebbero stati pagati non con i fondi regionali, come prevedono le norme, bensì con fondi aziendali. Quelli, per intenderci, che contemporaneamente venivano lesinati a servizi e strutture essenziali, in nome di una “spending review” evidentemente interpretata a senso unico, secondo il criterio “addò vedono e addò cecano”. Nel quale si è particolarmente distinto l’ex manager FERRARO.
Già, proprio lui ha avuto un ruolo fondamentale anche nella vicenda denunciata dai sindacati. L’attenzione della Commissione è stata attirata sull’istituzione di un Dipartimento dei servizi infermieristici nonostante ne mancassero i presupposti e sul metodo utilizzato per le nomine di 46 posizioni organizzative dipartimentali che, prescindendo da concorsi e graduatorie, si sarebbe basato su scelte “fiduciarie” del direttore generale. Che si premurò di garantire tutto questo personale al Dipartimento fin dall’immediatezza del suo insediamento, nel settembre 2011. Personale e struttura che hanno drenato risorse che nella valutazione dei sindacati avrebbero dovuto e dovrebbero anche oggi essere dirottate su capitoli di bilancio più utili dal punto di vista dei servizi e dell’assistenza ai cittadini.
Perciò in sede di audizione la rappresentanza sindacale ha chiesto la REVOCA IMMEDIATA DELLA DELIBERA ISTITUTIVA DELL’UNITA’ OPERATIVA COMPLESSA E DEL DIPARTIMENTO, con decadenza di tutti i ruoli conseguenti. E si è chiesto anche di accertare il DANNO ERARIALE, che si aggiunge al DANNO ORGANIZZATIVO, perchè l’esistenza di un Dipartimento che decide e regola tutto ciò che attiene alle professioni infermieristiche e ostetriche interferirebbe con l’attività degli altri Dipartimenti e Unità operative complesse, con conseguenti disagi per il personale e inefficienze per l’utenza.
In attesa di altre audizioni per continuare ad approfondire la questione, la Commissione Sanità sta acquisendo ulteriori documenti e informazioni. E, d’altra parte, la questione del Servizio infermieristico è solo una di quelle su cui è auspicabile che si faccia luce da parte degli organi regionali, unitamente alla nuova dirigenza, relativamente agli ultimi anni di gestione dell’Asl Na2 Nord. E a Ischia di scelte e di situazioni da chiarire, anche a livello economico, da parte dell’Azienda di Monteruscello ne sappiamo qualcosa…