La denuncia è arrivata forte e chiara attraverso “Striscia la notizia”. Per quanto riguarda l’ospedale “Santa Maria delle Grazie” di Pozzuoli. Ma il bel servizio, corredato da immagini inequivocabili e da interviste a pazienti e operatori che non lasciano neanch’esse spazio a dubbi, evidenzia un problema che comporta disagi quotidiani anche presso il nostro ospedale isolano. Dove si evidenziano le stesse PESANTI CARENZE DI BIANCHERIA che sono state rivelate al pubblico televisivo nazionale dal tiggì satirico di Antonio Ricci. Anche se non c’è proprio niente da ridere nella qualità (parola grossa ormai) di quello che fino a qualche anno fa, almeno a Ischia, i vertici dell’ospedale e dell’Asl definivano pomposamente “accoglienza alberghiera”, parte rilevante e non trascurabile dell’assistenza offerta ai degenti. Tanto che per essa si mettevano in conto cifre da albergo a 5 stelle alle assicurazioni dei malati stranieri. Quando l’Asl era ancora in grado di farsi pagare per le prestazioni, sanitarie e di “vitto e alloggio”, garantite ai malati non residenti nel suo territorio.
Se al pubblico televisivo del resto d’Italia avrà fatto effetto vedere biancheria e coperte multicolor nelle corsie del più grande ospedale dell’Asl Na2 Nord, quello di Pozzuoli appunto, gli isolani che si sono trovati e si trovano a frequentare per vari motivi il presidio locale di via Fundera saranno rimasti assai meno stupiti davanti a quello spettacolo. Perchè, anche se non dovrebbe esserlo, è diventata una prassi normale che si debba ricorrere a integrazioni da casa, per rifare i letti in ospedale. All’appello mancano soprattutto le LENZUOLA, che mancano anche quando ci sono da fare i letti per sistemarvi pazienti appena ricoverati. Tanto che tocca ai familiari porre rimedio alla mancanza, portando la biancheria necessaria da casa.
E oltre alle lenzuola, sono spesso insufficienti anche i CUSCINI. Ma siccome del guanciale non si può fare a meno neppure per poco, stando in un letto e perdipiù in uno stato di sofferenza, nel sistemare i pazienti appena ricoverati, il personale è costretto ad ovviare riempiendo le FEDERE CON OVATTA. Una soluzione che non può durare a lungo, per cui è inevitabile ricorrere al cuscino domestico, appositamente portato anch’esso da casa dai parenti non appena si rendono conto di come (non) funzionano le cose in ospedale.
Certamente, sulla carenza di biancheria incide anche il sempre più FREQUENTE RICORSO ALLE BARELLE, data l’insufficienza di posti letto che caratterizza l’ospedale isolano incompiuto. E pare, stando al servizio di “Striscia la notizia” che questo sia un problema anche al “Santa Maria delle Grazie”, il che è tutto dire, visto che si tratta del Dea di riferimento anche per tutti gli altri presidi dell’Azienda a nord di Napoli. Ma tant’è, le barelle non sono computate come posti letto e per esse non è ovviamente prevista una dotazione di biancheria. E le gare d’appalto per la fornitura di biancheria, materassi e cuscini sono fatte in base al numero ufficiale dei posti letto, non certo su quello degli effettivi ricoveri, che comprendono anche i “barellati”. Dunque, lì sta il primo problema.
Tuttavia, vista la “furia risparmiosa” che ha guidato la gestione della Na2 Nord rispetto ai servizi ai cittadini negli ultimi anni, non ci sarebbe da stupirsi se anche le FORNITURE di beni primari fossero state modulate per difetto, producendo le carenze che si verificano quotidianamente nelle corsie. E proprio la concordanza di situazioni tra l’ospedale di Pozzuoli (e gli altri tre?) e quanto accade anche al “Rizzoli”, è sintomatica di un’ORGANIZZAZIONE complessiva dell’Azienda che anche in questo caso si mostra tutt’altro che encomiabile. Anzi, decisamente DEFICITARIA.
Peraltro, è stupefacente che, per sua ammissione in tivù, la direttrice sanitaria dell’ospedale di Pozzuoli abbia scoperto la carenza di lenzuola, coperte e cuscini nei reparti solo dopo essere stata sollecitata dall’inviato di “Striscia” e, davanti a lui, chiesto spiegazioni alle caposala!
Per caso, anche la dirigenza dell’ospedale isolano non è al corrente del problema che si verifica pure nelle corsie del presidio della Fundera? Chissà, se da Ischia qualcuno ha fatto presente a Monteruscello quella carenza.
Intanto, sarebbe il caso che, così come ha fatto e sta facendo su altri fronti, il commissario D’Amore avviasse, qualora non vi abbia già provveduto, una verifica anche degli appalti relativi alle forniture di beni essenziali, per vedere se siano adeguate alle reali esigenze dei presidi ospedalieri e territoriali dell’Azienda. Hai visto mai che tra le macerie seminate fino allo scorso maggio sia da comprendere anche il settore biancheria…