Da domani la Biblioteca Comunale Antoniana dovrebbe cominciare a tornare alla normalità. Ovvero ad una gestione ordinaria, non più affidata al distacco giornaliero dei dipendenti comunali a turno e al contributo dei volontari, ma al personale qualificato che dovrà garantire, insieme ai servizi all’utenza, da parte dell’Opera Pia Iacono-Avellino-Conte, che nello scorso novembre si è aggiudicata da parte del Comune d’Ischia la gestione dell’Antoniana per il 2016. Dopo mesi di provvisorietà, a causa della mancata continuità tra la durata del precedente bando, scaduto a metà ottobre 2015, e il nuovo, che copre appunto l’anno in corso. Una soluzione di continuità che si è riflessa inevitabilmente sul funzionamento dell’unica biblioteca pubblica isolana, nonostante si sia cercato di tamponare la falla, assicurando comunque l’apertura mattutina per cinque giorni alla settimana, dal lunedì al venerdì.
La biblioteca, tuttavia, ha bisogno di un’organizzazione stabile e anche di continuità nella cura, tutela e valorizzazione-fruizione del prezioso patrimonio librario che custodisce. C’è da ripristinare un’apertura al pubblico più ampia, che comprenda anche la fascia pomeridiana, per favorire l’accesso ai categorie di fruitori che la mattina sono impegnati, a cominciare dagli studenti. Ma a questa funzione se ne aggiungono anche altre non meno importanti e “strategiche”, che in questi mesi non è stato possibile portare avanti, perchè per farlo c’è necessità di professionalità specifiche. In particolare, per quanto riguarda lo svolgimento delle attività di CATALOGAZIONE, presupposto per la tutela e la corretta custodia delle nuove acquisizioni, che rappresentano la linfa vitale di ogni biblioteca. E nello specifico, queste operazioni riguardano tra l’altro il FONDO MONTI, ovvero l’intera biblioteca di Don PIETRO MONTI, con tutte le raccolte di pubblicazioni e di appunti e diari relative alla scoperte archeologiche, che hanno consentito di ricostruire nel secolo scorso gran parte della fino ad allora misconosciuta storia antica della nostra isola.
E poi ci sono tutte le iniziative di PROMOZIONE DELLA LETTURA e di DIVULGAZIONE CULTURALE che fanno la differenza tra una raccolta morta di libri e una biblioteca, perdipiù pubblica, che è chiamata a svolgere un ruolo attivo e propositivo nella vita culturale di una comunità. Un ruolo che è nel DNA dell’Antoniana, perché per quello era stata creata dal suo fondatore, monsignor ONOFRIO BUONOCORE, e che per molti decenni fu in grado di assolvere, fino ai momenti critici e di abbandono vissuti nella seconda metà del Novecento, quando andò dispersa anche una parte pregevole dalla dotazione della biblioteca della Mandra.
Per la quale c’è da augurarsi un rapido recupero delle sue molteplici funzioni e del suo ruolo. E che si riesca a garantire continuità al funzionamento già dal prossimo anno, senza soluzioni di continuità rischiose tra un affidamento e l’altro, come purtroppo non si è stati in grado di evitare anche quest’anno.