Una scadenza fissa, definita, puntualmente rispettata è un miraggio, a Ischia, quando di mezzo ci sono dei lavori pubblici. E su questo ormai non c’è più motivo di dubitare, visto e considerato quanto si è verificato nel corso dei mesi nelle tante strade trasformate in cantieri. Ma al di là dei prolungamenti e degli sforamenti delle date programmate, anche quando (di rado) sono scritte sui cartelloni, non si può non restare negativamente sorpresi davanti alla tendenza di mandare per le lunghe gli interventi, e quindi i disagi connessi, anche quando basterebbe relativamente poco per completarli. E invece ci si trova davanti a lavori interrotti, a metà o anche in uno stadio molto più avanzato, per settimane. Tutto il contrario di ciò che ci si aspetterebbe, ovvero che si facesse il massimo per velocizzarli e ridurne la durata.
Il caso esemplare è quello del marciapiede di Cartaromana. Il massetto di cemento è stato fatto per buona parte della lunghezza della strada, dove si sta interrando anche un nuovo tubo presumibilmente riferibile all’impianto di pubblica illuminazione. E questo fin dal periodo di Natale. Improvvisamente, i lavori si sono interrotti quando mancavano poche decine di metri di massetto proprio in corrispondenza del tratto centrale del marciapiede, dove si trovano gli eucalipti che “Qui Ischia” aveva chiesto ormai parecchi giorni fa di non cementare, come è stato fatto in modo distruttivo a scapito degli altri esemplari già “trattati”. E quel pezzo di marciapiede è ancora sterrato, sconnesso, pieno di buchi e con la condotta elettrica mezza dentro e mezza fuori. Lì sono costretti a camminare i pedoni, a proprio rischio e pericolo, in condizioni inaccettabili.
Ma com’è possibile tutto questo? Per quale motivo, una volta completato il massetto a monte e a valle, ci si è fermati proprio quando mancavano soltanto poche decine di metri alla fine? E con quale criterio si è deciso di interrompere e per così tanto tempo quel lavoro di prima essenziale sistemazione dello spazio pedonale, lasciando un tratto così pericoloso per l’incolumità dei passanti? Ma qualcuno si è posto e si pone il problema di garantire la percorribilità e la sicurezza del marciapiede, perdipiù in assenza di alternative?
Di solito, quando si effettua un lavoro su spazi pubblici, ci si preoccupa di ridurre al minimo i disagi per chi ne usufruisce. Questo almeno consigliano logica e buon senso, per evitare disagi e prevenire rischi e danni alle persone. Ma nel cuore di Ischia, evidentemente, le “regole” sono altre. E c’è l’evidenza a testimoniarlo.
Ma per quale motivo il Comune, nella sua qualità di committente dell’opera, non si occupa di ottenere che si proseguano i lavori almeno fino al completamento del massetto che, in attesa della rifinitura finale, garantisce almeno la percorribilità in sicurezza dello spazio pedonale? Cosa impedisce di chiudere SUBITO quel tratto ancora sterrato? Quando si decideranno a riprendere i lavori e a completarli prima possibile? Il “made in Ischia” batta un colpo…
27 gennaio 2016