E’ finito in bellezza. Così come era cominciato, più o meno un mese e mezzo fa. L’Ischia Teatro Festival ha appena riservato al pubblico isolano un’ultima perla, per quest’annata: “Sabato, domenica e un’alba”, rivisitazione della quasi omonima commedia di Eduardo. Un’altra ottima prova di teatro da parte di una compagnia “di casa”, che completa una triade di spettacoli più che degni di altri palcoscenici, di farsi apprezzare da altri pubblici. Nulla da invidiare, tutt’altro, alle migliori compagnie “continentali” che si sono esibite a Ischia nel corso di questi ultimi mesi. Tanto che quell’aggettivo “dilettantistico” accoppiato alla parola teatro nel loro caso risulta decisamente semplicistico e riduttivo.
Un inizio sontuoso con “In tre sull’altalena”, un grande ritorno la scorsa settimana con “Il Gran Ballo di Cinerello” e adesso la degna conclusione di un percorso segnato anche da spettacoli pluripremiati venuti dall’altra parte del mare. “Sabato, domenica e un’alba” è stato all’altezza dell’asticella della qualità che l’edizione di quest’anno del Festival ha collocato ancora più in alto. Centrato e ben calibrato l’adattamento firmato da CORRADO VISONE, senza sbavature la regia di VALERIO BUONO, ottime performance attoriali da parte di entrambi, insieme al resto della compagnia: SARA MIGLIACCIO, ALESSANDRA CRISCUOLO, VALENTINA LUCILLA DI GENIO, MARILLA PALUMBO e BRUNO GRANITO. Ognuno ha messo testa e cuore nell’incarnare i personaggi di una commedia dall’impianto senza tempo, che funziona sia nel registro ironico, capace di divertire il pubblico, che in quello serio, suscitatore di riflessioni. Un classico che in questa versione regge perfettamente la sfida del tempo e che scorre convincente da una scena all’altra dell’unico atto.
Gli attori di Artù li avevo potuti apprezzare come tanti altri che i seguono prima nelle drammatizzazioni sul Castello e poi, compiutamente, nella prova de “In tre sull’altalena”; la compagnia di Salvatore Ronga è una garanzia di qualità, gli “Uomini di mondo” non li avevo ancora visti all’opera. E sono stati una bella scoperta davvero. Che conferma l’impressione di avere a Ischia, insieme ad un vero spazio teatro, anche un bel gruppo di autori-interpreti capace di farsi onore al Poli come in altri contesti e di dare una prospettiva importante al futuro del teatro sulla nostra isola. Dove si stanno facendo passi da gigante almeno su questo fronte, il più vivace a livello culturale. Da cui arriveranno di sicuro tante altre soddisfazioni. E altre serate ricche di emozioni, di sogno, di divertimento.