Ieri l’Assemblea pubblica sulla vertenza Caremar a Porta di Massa: analisi e proposte

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Foto Qui Ischia

Ieri la prima delle due giornate di sciopero dei marittimi Caremar proclamate dal sindacato Orsa Marittimi, che ha visto una massiccia adesione da parte dei dipendenti della compagnia da pochi mesi privatizzata, dove, oltre alla revisione al ribasso dei rapporti di lavoro, a cominciare da quelli a tempo indeterminato, stanno franando tutti i diritti acquisiti dai lavoratori e le connesse tutele. Ma ieri, convocata dall’Autmare, a sostegno della vertenza dei lavoratori Caremar, si è svolta a Porta di  Massa un’Assemblea pubblica, con l’intento di discutere e approfondire la situazione, dal punto di vista dei lavoratori e dei viaggiatori, traendone proposte su cui avviare un’interlocuzione a vari livelli con le istituzioni.

Il presidente Autmare, Nicola Lamonica, ha così sintetizzato l’Assemblea di ieri, indirizzando il tutto come lettera aperta all’AVV. ELENA COCCIA, VICE SINDACO DELLA CITTA’ METROPOLITANA DI NAPOLI.

 

CONSIDERAZIONI PRELIMINARI E PROPOSTE

 LA SITUAZIONE LICENZIAMENTI

Gli armatori Caremar, che coincidono con gran parte dell’imprenditoria privata, si organizzano, acquistano servizi pubblici e tendono al massimo profitto incidendo sull’occupazione e schiavizzando il lavoro. Da qui l’azione di contrasto del Sindacato Orsa Marittimi a fianco ai lavoratori già licenziati ( bigliettai e marittimi ), contro la trasformazione di un rapporto stabile in precario, contro una imposta organizzazione del lavoro a bordo ( la cosiddetta turistica ) che è ai danni della salute  e della sicurezza.

 

LA REALTA’ GIORNALIERA DEGLI UTENTI DELLA MOBILITA’ MARITTIMA

 

 La politica regionale nell’indifferenza di quella locale  ed istituzionale; a tale proposito si ricorda che:

 a) Da ben oltre 13 anni continuano servizi marittimi  assegnati al di fuori delle prescrizioni della legge varata nel 2002, che vengono assegnati al posto di regolari gare europee con accordi di sottomissione e continue ingiustificate proroghe che avrebbero comunque dovuto  finire un anno dopo il varo della citata legge;

b) si continuano a varare  atti di Giunta Regionale  senza alcun indirizzo politico del Consiglio Regionale e al  di fuori di ogni momento partecipativo sia del Consiglio Regionale che delle popolazioni interessate, come ci testimonia  la cronistoria di questi anni;

c) si vara nel 2003 un Regolamento capestro, superato nell’agosto 2014, che strozza la libera concorrenza dei residuali e mantiene fuori mercato tanti operatori esclusi dall’intesa armatoriale in essere Acap di cui il Garante continua ad interessarsi; ma tale ultimo regolamento , quello del 2014, su esposto degli Armatori  viene annullato da una sentenza del TAR e si ricade nel passato;

d) si attuano piani dei servizi minimi e si regolamenta la loro assegnazione al di fuori delle prescrizioni procedurali di cui all’art.17 e all’art. 29 della  3/2002; intanto cambiano il  Governatori e le maggioranze e tutto rimane come prima in uno a promesse di tavoli presso la IV  Commissione al posto della CONSULTA PER LA MOBILITA’ ed ad incontri specifici tecnici con la presenza della struttura ACAM  che è preposta ad analizzare ed offrire soluzioni una volta individuati gli indirizzi: circa definizione e la regolamentazione del rilascio dei titoli di viaggio, la definizione e l’attuazione dell’Unico TerraMare e relativa tariffazione, la definizione del Nuovo Regolamento per l’assegnazione delle corse residuali, sulle prescrizioni per la qualificazione dei servizi a terra, la libera concorrenza contro la monopolizzazione, la definizioni di servizi veloci interflegrei, controlli, sportelli . .. Va anche ricordato che l’ACAM ( Agenzia Regionale per la Mobilità Sostenibile), ampiamente aperta al confronto con il mondo dell’associazionismo negli anni della legislatura bassoliniana, intervenne sull’ipotesi della privatizzazione verificando la possibilità  dell’attuazione della legge 1 del 2009  affidando ai privati non coinvolti già nel traffico marittimo locale il 49% delle quote della Corema al 51% pubblica, cosa contraddetta poi da un parere acquistato da una struttura esterna;

e) si varano scelte significative a favore dei subentranti privati con arditi atti di Giunta anche a ridosso della scadenza elettorale del 2015, che  poi vengono messi in esecuzione in modo acritico dal Governatore De Luca  non appena  s’insedia, senza che il  Consiglio Regionale in carica si esprima sulla vicenda e sull’intera politica del Suo predecessore: una privatizzazione  in totale continuità con le scelte di Caldoro;

E’ in tutto ciò la drammatica situazione che registra l’Assemblea ben evidenziata in tantissimi interventi, anche ricchi di forte e preoccupante  emotività; uno stato di malessere generale che va superato anzitutto ridando fiducia istituzionale; ma anche dando forza alla politica e alle azioni di contrasto nella legalità per ottenere giustizia e legalità.

 

L’appello di notevole pregio dello studio dell’ avv. Cesarina Barghini, letto all’inizio dell’Assemblea, ha avuto un momento estremamente efficace allorquando esprime il suo  “  .. alzate la testa e fate sentire la Vostra voce, difendete la Vostra dignità e quella delle Vostre famiglie, non smettete mai di credere nella Legalità, anche quando Vi sembra lontana, lei c’è e sortirà i suoi effetti; … “

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Foto Qui Ischia

PROPOSTE EMERSE

PER I LAVORATORI DEGLI SPORTELLI CAREMAR, licenziati in conseguenza della privatizzazione; essi non sono stati per niente presi in considerazione dal Governatore, dalla Sua Giunta e maggioranza e dal Consiglio Regionale, salvo qualche pentimento personale che comunque non ha ancora sortito alcun effetto. OCCORRE RIVISITARE IL CONTRATTO DI CESSIONE AI  PRIVATI!

 

PER I LAVORATORI MARITTIMI

 C’E’ DA DIFENDERE I DIRITTI ACQUISITI e non coltivare al violenza che  c’è negli atti finora firmati: il dipendente in possesso di una sentenza definitiva  riguardante il “ contratto di lavoro a tempo indeterminato”  (personale retribuito ed assicurato ai fini previdenziali ed assistenziali per tutto l’anno ) con l’avallo della maggioranza dei sindacati  firma una convenzione capestro  con la quale il dipendente rinuncia al tempo indeterminato  per approdare alla Continuità del rapporto di lavoro CRL, con la conseguente applicazione del contratto CCNL del 1/7/2015 sottoscritto da Fedarlinea e dalle OOSS  solo per  circa 8 mesi di lavoro all’anno e la rinuncia di ogni diritto acquisito;

–  c’è la necessità di SUPERARE AD HORAS L’APPLICAZIONE DI UNA “TURISTICA” CHE COZZA CON LA NORMATIVA VIGENTE anche con il prosieguo delLa lotta se dovessero persistere atteggiamenti di compiacenza da parte delle  istituzioni: è necessario per la salute dei singoli dell’equipaggio e per la sicurezza di essi e della navigazione;

PER I CITTADINI E L’UTENZA ANCHE PENDOLARE C’E’ DA SCRIVERE PAGINE DI DIRITTI DA SEMPRE NEGATI DALLA REGIONE CAMPANIA. Da qui la necessità

1) di attivarsi per la convocazione del Consiglio Regionale con l’intendo di raccogliere i punti critici della privatizzazione e di superarla nelle manierà così come attuata; di gestire la fase di rientro nella legge 1/20019 e di assicurare il reintegro dei lavoratori licenziati;

2) di dar vita ad un percorso nuovo fatto anzitutto di  democrazia e  di partecipazione

3) di avere – come da impegno  pubblico dell’avv. Elena Coccia nella qualità di V/Sindaco della Città Metropolitana di Napoli – incontri interistituzionali, di audizioni presso la IV Commissione e di tavoli tecnici presso l’ACAM, perché ciascuno nelle proprie competenze possa dare il contributo di svolta richiesto dall’Assemblea a Porta di Massa.

                                                                      Nicola Lamonica/Autmare

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