Comunicato stampa
In occasione del Convegno all’Hotel Re Ferdinando (ex Jolly) di Venerdì 4 Marzo 2016 sul tema: “Turismo: un Progetto Globale per l’isola del Futuro. Una Proposta per Ischia” sosteniamo l’appello di Luciano Venia alle Istituzioni dello Stato.
Con innumerevoli articoli, esposti, visite in loco, segnalazioni di vario genere, azioni sui social media lo scrivente richiede da anni finora senza riscontro il recupero, la riqualificazione, la valorizzazione e la libera fruizione di un bene comune di altissimo pregio e significativo valore economico per lo Stato da tutelare ai sensi dell’art. 9 della Costituzione e nello spirito e ai sensi del Codice del Paesaggio, l’area ed il canale della Foce Antica del Porto di Ischia (lago salmastro formatosi nell’invaso di un cratere vulcanico alimentato sotterraneamente e poi aperto al mare nel 1854) che dall’interno del caratteristico porto naturale conduce alla costa all’esterno laterale del porto dove si apre una vista di immenso valore ambientale di cui si ha notizia e prova certa dalla cosiddetta Carta Vanvitelliana una carta del porto addirittura precedente la edificazione del cosiddetto Palazzo Reale. Del Canale si hanno notizie dunque già dal 1600.
L’alto valore simbolico, ambientale e patrimoniale della Foce impone la trasmissione della presente anche ad altri organi dello Stato al fine di mettere in atto ogni urgente tutela per la conservazione del sito ai sensi dell’articolo 9 della Carta Costituzionale e del Codice dei beni culturali e del paesaggio. Invero “In attuazione dell’Articolo 9 della Costituzione, la Repubblica tutela e valorizza il patrimonio culturale in coerenza con le attribuzioni di cui all’Articolo 117 della Costituzione e secondo le disposizioni del presente codice. La tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale concorrono a preservare la memoria della comunità nazionale e del suo territorio e a promuovere lo sviluppo della cultura. Lo Stato, le regioni, le città metropolitane, le province e i comuni assicurano e sostengono la conservazione del patrimonio culturale e ne favoriscono la pubblica fruizione e la valorizzazione. Gli altri soggetti pubblici, nello svolgimento della loro attività, assicurano la conservazione e la pubblica fruizione del loro patrimonio culturale. I privati proprietari, possessori o detentori di beni appartenenti al patrimonio culturale sono tenuti a garantirne la conservazione.” (art.1 del Codice dei beni culturali e del paesaggio).Dunque un sito di eccellente pregio storico ed avente importanza per la scienza mondiale in materia di ingegneria idraulica assicurando codesto canale l’ossigenazione del porto fino al 1949 e l’accesso delle piccole barche nel lago fino al taglio dell’istmo sabbioso divenuto canaletta di ingresso dopo i lavori voluti dai Borboni. Esso sito è dunque patrimonio dell’umanità e va restituito alla pubblica fruizione essendo grandioso bene comune. Si precisa che nessun riscontro è venuto dal Comune.
L’appello fermo è dunque: “ DIFENDIAMO LA FOCE ANTICA DEL PORTO DI ISCHIA BENE STORICO, CULTURALE, PAESAGGISTICO E AMBIENTALE E RESTITUIAMOLA AI CITTADINI PROPRIETARI E ALLA LIBERA FRUIZIONE PUBBLICA”. Noi cittadini di fronte al degrado, all’incuria e all’abbandono del sito del canale della Foce Antica del Porto di Ischia censita almeno dal 1760 ma pre-esistente e legata agli eventi vulcanici del III secolo avanti Cristo che crearono il Lago poi aperto al mare e divenuto il Porto per volere di Ferdinando II di Borbone nel 1854
CHIEDIAMO PER L’ENNESIMA VOLTA AL SINDACO DI ISCHIA
a) lo svolgimento di accurate ed esaustive indagini da parte degli uffici TECNICI E AMMINISTRATIVI su tutti gli aspetti ambientali e urbanistici secondo legge ;
b) la iscrizione all’ordine del giorno dell’argomento: “Istituzione Commissione di Indagine sul canale della Bocca Vecchia del Porto di Ischia e di tutta la zona costiera dal camminamento del faro sino alla Spiaggia degli Inglesi – Determinazioni;
c) la predisposizione di tutti gli atti e i progetti finalizzati al recupero e alla valorizzazione del sito; la ricognizione e il censimento, la catalogazione e l’indagine analitica di ogni atto, provvedimento, concessione, autorizzazione relativo alla intera zona del Porto di Ischia e delle sue pertinenze procedendo ai sensi dei codici civili e penali, della navigazione e dei codici amministrativi anche in relazione ad eventuali profili di illiceità, illegittimità, nullità ed annullabilità di atti e provvedimenti come per legge con l’attuazione di tutti i provvedimenti eventualmente giacenti presso codesta amministrazione o in via di definizione relativi all’area;
d) di realizzare con la massima urgenza interventi di valorizzazione anche attraverso nuove progettazioni tese alla libera fruizione della zona da panchinare, illuminare, arredare, mettere in sicurezza, abbellire e riattivando il canale della Bocca Vecchia; l’ invio alle autorità competenti delle eventuali notizie che dovessero emergere durante l’istruttoria o ogni altro accertamento come per legge; A TUTTE LE ISTITUZIONI INTERESSATE, AGLI ORGANI COMPETENTI ED ALLE AUTORITA’ IN INDIRIZZO L’INVITO A VALUTARE L’ISPEZIONE DEI LUOGHI, LA VISURA DI ATTI, GRAFICI, DOCUMENTI E QUANTO ALTRO NECESSARIO AD UNA ESAUSTIVA INDAGINE AI SENSI DELLE LEGGI VIGENTI AI FINI DI ISTITUTO.
“La Foce Antica del Porto di Ischia, bene comune, di valore storico, archeologico, paesaggistico, ambientale e ingegneristico va recuperata, risocializzata, riqualificata e valorizzata e va restituita alla sua funzione naturale di attrattore turistico alla sua vocazione irrevocabile, alla libera fruizione dei cittadini e alla tutela ambientale, paesaggistica e culturale mediante azioni che si possono e si devono attivare nel rispetto delle norme costituzionali e delle molteplici norme dell’ordinamento nello spirito di continuità e identità in unione con le passate generazioni e gli ischitani costretti ad emigrare. Luciano Venia, esposto del 2015”.
Con riserva di ulteriori iniziative a tutela dei beni giuridici e degli interessi collettivi e diffusi oggetti di tutela Costituzionale e di legge.