Tra prelievi di girini e pozze all’asciutto, a rischio la colonia di Rospi Smeraldini nella Mirtina

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Foto Qui Ischia

Escono solo al tramonto e solo in questo periodo durante la stagione degli accoppiamenti. E quando vedono qualcuno avvicinarsi, si allontanano velocemente per nascondersi tra le foglie, lì dove vivono normalmente nel corso dell’anno. Sono animaletti schivi, innocui, che non danno fastidio a nessuno. Ma che rappresentano un grande valore in termini ecologici e di biodiversità dovunque sono presenti. E Ischia conserva il privilegio di essere l’unica isola della Campania in  cui vivono e si riproducono, i Rospi Smeraldini, inseriti da tempo nella lista delle specie a rischio di estinzione e perciò PROTETTE. Eppure, nonostante se ne parli da qualche anno, a Ischia si stenta ancora a capire che i rospi sono un PATRIMONIO DA DIFENDERE, che DEVE ESSERE RISPETTATO DAI SINGOLI E DALLA COMUNITA’.

E’ di poche ore fa, su  Facebook, un post di Teresa Mazzella, che cura la colonia felina della Pineta Mirtina, a proposito di un episodio avvenuto oggi nel parco pubblico. Una signora con un bambino è stata intercettata dopo che, con l’ausilio di un secchiello aveva prelevato dei girini di Smeraldino, che poi aveva messo in una bottiglia per portarseli via. Per fortuna, è intervenuto Luigi Di Meglio,  che da tanti anni segue le vicende dei rospi, che ha provveduto a riportare i girini nella pozza da cui erano stati sottratti. E pare che la donna si sia addirittura stupita per quell’intervento  provvidenziale,non avendo assolutamente capito la gravità del suo gesto. Tra l’altro, anche molto diseducativo rispetto al bambino, benchè magari la signora fosse convinta del contrario. E, quel che è peggio, potrebbero essersi verificati, negli anni passati come in questo, altri episodi simili che vanno nella direzione esattamente opposta a quella che dovrebbe essere seguita.

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Foto Qui Ischia

Altro problema per la tutela dello Smeraldino è  la perdita della pozza che da diversi anni ormai è la prima ad essere utilizzata come “nursery” all’inizio della stagione riproduttiva. Quest’anno ci avevamo trovato i primi piccolissimi girini fin da febbraio. Un’intera generazione di girini andata perduta, perchè la pozza ultimamente è rimasta all’asciutto e da fonte di vita si è trasformata in un contenitore pieno di pigne, fogli e rami secchi. Anche molto brutto a vedersi, in quell’oasi. Proprio come era successo un paio di anni fa quando, nel bel mezzo della stagione, la vasca si era o era stata svuotata, con la conseguente distruzione dei girini che vi stavano crescendo. Il che dimostra che qualcosa non quadra in quell’invaso e bisognerebbe capire di cosa si tratti, se della conseguenza di uno sconsiderato intervento umano o di una perdita in qualche punto della pozza.

Sta di fatto che per la seconda volta è venuto meno, e proprio durante la stagione riproduttiva dello Smeraldino, uno degli spazi vitali per la salvaguardia della specie. E si tratta di una situazione grave sia perché ha già provocato la perdita di tanti girini sia perchè preclude la nascita e la crescita di altre generazioni di rospetti. Anche perchè il Rospo Smeraldino va a riprodursi da un anno all’altro negli stessi stagni dove è nato (filopatria). Per questo motivo, E’ FONDAMENTALE TUTELARE  I SITI DI RIPRODUZIONE per garantire la continuità della specie. Che è protetta dalla CONVENZIONE DI BERNA e dalla DIRETTIVA HABITAT dell’Unione Europea,che sono state entrambe sottoscritte dall’Italia. Ed è tanto fondamentale la protezione dei siti  che l’Europa  finanzia anche progetti specifici di salvaguardia degli habitat dei Rospi. E già ci sono stati dei casi in cui con fondi europei, in altri Paesi, si è provveduto a creare ex novo o a manutenere degli stagni frequentati dagli Smeraldini.

Il Comune d’Ischia, che ha sul suo territorio il principale habitat isolano della specie, è tenuto in base a quelle convenzioni internazionali a curare la salvaguardia del rospo, garantendo i siti di vita e di riproduzione. Perciò l’ente locale dovrebbe farsi carico di ripristinare la vasca fuori uso al più presto. E, in prospettiva, potrebbe  cercare (almeno) di attingere ai finanziamenti europei, per sistemare le pozze della Mirtina, che è diventata il principale sito dello Smeraldino sulla nostra isola e, dunque, con ogni vasca contribuisce alla sopravvivenza di quella specie catalogata come VULNERABILE.

E tra le misure necessarie di tutela c’è anche l’informazione ai frequentatori della pineta circa la presenza di una specie protetta e dei comportamenti che s’impongono per non arrecarle nocumento. Ci vorrebbero dei cartelli in corrispondenza delle pozze, che diffidassero dal compiere prelievi come quello tentato dalla signora ieri e dal gettare oggetti o dal dare fastidio ai rospi, come pure si è a volte verificato. Qualche associazione o privato di buona volontà può e vuole  cimentarsi in questa impresa, peraltro di semplice realizzazione, a tutela dei Rospi smeraldini ischitani?

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