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Mostre Fino all’8 maggio l’ideale incontro dei “Giochi d’acqua” di Felice Meo con il Museo del Mare
Fino all’8 maggio l’ideale incontro dei “Giochi d’acqua” di Felice Meo con il Museo del Mare
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9 anni ago |

Foto Qui ischia

Foto Qui Ischia

Foto Qui Ischia
Qualcuna era comparsa in fotografia sulla rete, nelle scorse settimane. E già quella prima impressione era stata ampiamente positiva. Ma è stata tutt’altra cosa vederle dal vivo nelle sale del Palazzo dell’Orologio a Ischia Ponte. Le sculture recenti di FELICE MEO, che animano la mostra “I giochi d’acqua” inaugurata ieri sera al Museo del Mare, hanno trovato una cornice ideale tra le collezioni che raccontano tradizioni, storie, mestieri legati all’identità marinara dell’isola d’Ischia. Un incontro che esalta il valore intrinseco delle singole opere e, al tempo stesso, valorizza ancora di più il già rimarchevole patrimonio di oggetti e testimonianze del museo, che quest’anno festeggerà il suo ventesimo anno di vita.

Foto Qui Ischia

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“Sono nato e vissuto, a Casamiccciola, a pochi metri dal mare. Da ragazzi, vedevamo sempre i cavallucci marini, con quei loro movimenti strani, e ci sembravano magici. Ho voluto, a modo mio, ispirarmi a quelle creature marine che, da isolano, mi sono familiari”. Così Felice Meo ha sintetizzato ai presenti il suo rapporto, forte e amorevole, con il mare. Ed è proprio un grande cavalluccio marino che apre la mostra, un grande inno alle meraviglie del mondo sommerso che circonda la nostra isola. Da una sala all’altra, l’itinerario espositivo s’intreccia, si armonizza, si completa, in modo sempre convincente e stupefacente, con quello specifico del museo. E in un contesto che mostra gli strumenti della pesca e ne descrive la storia e le consuetudini, che racconta con modellini e oggetti le storie di navi e di naviganti, per la prima volta non sono solo evocati, ma si materializzano visivamente, i grandi pesci di cattura e i maestosi cetacei compagni di viaggio, come la rara”cestunia”, un tempo preda ambita oggi specie simbolo dell’impegno per la difesa dell’ambiente marino, e l’albatro che segue le navi.

Foto Qui Ischia
Lucidi, splendenti, guizzanti, gli abitatori del mare sono stati cesellati con cura dall’artista che fin dall’inizio ha compiuto la scelta di utilizzare per le sue creazioni materiali di riciclo, raccolti e conservati nell’attesa che da essi arrivino il suggerimento e la suggestione giusti per la trasformazione che l’autore porta a compimento. Così ogni oggetto diventa materia viva e duttile tra le mani dell’autore che ne cambia completamente la forma e la funzione, ma senza tradirne l’essenza. E anche di questo processo creativo, che ha già conosciuto tappe e periodi diversi, ha parlato, raccontandosi, Felice Meo all’inaugurazione, durante la quale ha scambiato riflessioni e esperienze con Nunzia Zambardi, che condivide l’uso di materiali riciclati per le sue sculture. E ha ricordato anche, Meo, il suo viaggio artistico: dalla mostra decisiva sul Castello Aragonese delle croci, al ciclo di opere dedicate alla donna con la sperimentazione del lavoro con la resina fino ai “Giochi d’acqua”. Presentati ora, anche se l’idea e lo studio delle creature marine erano partiti molto tempo prima, trovando però solo nell’ultimo periodo il momento giusto per prendere forma. E per consegnare all’autore la libertà di andare oltre, di cominciare a progettare il nuovo, di cimentarsi in una nuova sfida.
Adesso, però, è ancora il tempo di scoprire e di godere dei “Giochi d’acqua”, approfittando dello straordinario effetto prodotto dalla loro presenza nel Museo del Mare. Dove saranno esposte fino all’8 maggio e visibili tutti i giorni dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 20.00, tranne il lunedì.