L’orario di lavoro dei pendolari del “Rizzoli”, convocato un incontro a Monteruscello

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Foto Qui Ischia

La vicenda della revisione in termini restrittivi della flessibilità accordata tre anni fa dall’Asl ai lavoratori pendolari del “Rizzoli” è destinata ad avere degli sviluppi la prossima settimana. L’immediata reazione dei sindacati  Uil Cgil Fials e Fsi alla nuova disposizione partorita ieri dall’Azienda sanitaria, con la richiesta formale di un incontro urgente con il commissario, non è rimasta senza risposta. Il commissario D’Amore, infatti, ha accolto la sollecitazione e ha convocato i rappresentanti dei lavoratori a Monteruscello mercoledì prossimo, 19 maggio. 

Ci  sarà, dunque, l’occasione per discutere direttamente con i vertici aziendali i vari aspetti legati alla questione degli orari e dell’organizzazione del lavoro presso l’ospedale isolano. Bisognerà anche capire se e quanto lo stesso D’Amore fosse al corrente dell’iniziativa del subcommissario sanitario De Paoli, che ha sottoscritto il provvedimento contestato con l’intento dichiarato di favorire la definizione dei turni di lavoro al “Rizzoli”. Una contraddizione macroscopica, visto che le  misure oggi modificate erano state adottate nel 2o13 per lo  stesso motivo, dopo aver verificato che  i nuovi orari dei collegamenti marittimi rendevano impossibile ai pendolari raggiungere l’isola in tempo per l’inizio del turno della mattina alle 8.00. E adesso toccherà a D’Amore tentare di uscire da questo cul de sac, che complica ulteriormente situazioni (e umori) già al limite in via Fundera.

E’ auspicabile che per la riunione del 19 a  Monteruscello approfondiscano meglio la questione, le sue cause e i suoi effetti, prima di pensare e varare eventuali nuovi ritocchi o  di confermare quelli introdotti solo ieri. Che allo stato sembrano difficilmente sostenibili dal personale interessato. Anche se è un dato oggettivo che la flessibilità adottata gioco forza a  suo tempo ha comportato e comporta non pochi disagi e problemi pratici nella gestione del lavoro mattutino in ospedale. D’altra parte, si trattava in origine di misure che si pensava dovessero essere temporanee, in attesa di ottenere dalle compagnie di navigazione orari consoni alle esigenze dei  lavoratori “continentali”, che garantiscono sull’isola i servizi primari. Obiettivo che non è  stato centrato allora, per cui la pezza  a colore provvisoria dell’Asl è diventata definitiva.

A questo punto, però, è lecito aspettarsi che i nuovi vertici della Na2Nord si diano da fare, anche presso la  Regione, per riproporre la necessità imprescindibile di armonizzare gli orari dei collegamenti marittimi con la realtà specifica e le necessità peculiari dell’isola. Ciò  che a suo tempo non riuscì a Ferraro deve oggi riuscire a D’Amore. O magari all’ente di Santa Lucia, che deve farsi carico del problema, come non fece allora, e assumersi appieno le sue responsabilità, che riguardano entrambi i settori coinvolti, ossia la sanità e i trasporti. Di sicuro, non è  tollerabile che a pagare un conto insostenibile siano i lavoratori pendolari, i loro colleghi che subiscono le conseguenze dei ritardi obbligati in entrata e i pazienti dell’ospedale. Il caos provocato dallo spostamento di pochi minuti di una corsa da Pozzuoli è già durato troppo a lungo.

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