Ma come si fa a presentare piazzale delle Alghe così in piena stagione turistica?

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Foto Qui Ischia

Doveva essere il  salotto di  Ischia Ponte. Ma non ha resistito a lungo in quel “ruolo”, dopo  i lavori di radicale restyling della metà degli anni  Novanta. E vent’anni dopo, il piazzale delle Alghe, per come è ridotto e soprattutto per quanto è trascurato, si presenta peggio di  un ripostiglio, altro che  salotto. A  salvarsi  - e come potrebbe essere altrimenti? – è  il meraviglioso contorno a terra e a mare, che riscatta parzialmente il degrado della piazza. Ma che al tempo stesso rende ancora meno accettabile la condizione attuale e lo stridente contrasto che genera.

Una delle novità di quel rifacimento, costato all’epoca una bella cifra nell’ambito dei fondi per le isole minori, fu l’eliminazione delle due aiole preesistenti, ridotte all’unica attuale spostata sul lato, e la realizzazione di un fiore con i tozzetti bianchi e dei grandi petali. Che a dire il vero avevano resistito nel tempo meglio di altri pezzi del selciato, peraltro soggetto a ben diversi

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Foto Qui ischia

attacchi e sollecitazioni di quelli prospettati per il “neosalotto” di Ischia Ponte. Avevano resistito…perchè adesso E’ SALTATA UNA PARTE DEL FIORE, LASCIANDO UNA GROSSA BUCA al posto del petalo scomparso. Con i “cazzimbocchi” bianchi ancora sparsi in giro. Ci sarebbe da risistemare i tozzetti rimasti e altri per riprendere la decorazione, ma con i tempi di manutenzione del “made in Ischia” campa cavallo! E così la piazza quest’anno si presenta ancora più “sgarrupata” di prima.

E non si è trovato neppure il tempo di aggiustare le PANCHINE SUI MURAGLIONI, ridotte ai minimi termini, come “Qui Ischia” aveva segnalato diversi mesi fa. Già ce ne sono troppo poche, considerato che quello è forse il belvedere più frequentato dell’isola, in ogni stagione e periodo dell’anno. Ma

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Foto Qui Ischia

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Foto Qui Ischia

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Foto Qui Ischia

anche quelle che ci sono, rappresentano ormai più un rischio che una comodità. Sarebbe dovuto bastare questo per provvedere con tempestività se non alla sostituzione almeno alla riparazione delle panchine disastrate, finendo tutto in tempo per l’inizio della stagione turistica canonica. Invece nulla, neppure quattro chiodi e due assi di recupero, come si è riusciti a fare perfino in pineta. Una brutta ciliegina su una torta indigesta. Ma come si fa a presentare in quel modo quell’angolo di paradiso?

A completare il quadro dei lavoretti migliorativi che si potrebbero, ma che non si vogliono fare, c’è l’abbandono della GRANDE AIOLA. Quattro palme rovinate dalla salsedine e erba secca. Là non arrivano neppure i ciclamini del “made in Ischia”, tanto meno qualche pianticella fiorita a primavera. Uno squallore che dà il suo contributo decisivo al pessimo mantenimento del piazzale affacciato sul Castello.

Ma come si fa tenere e a presentare in quel modo un angolo di paradiso? Misteri ischitani.

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