Uh, anche stavolta la soppressione dell’Utic è stata un errore! Ma la correzione è ancora virtuale…

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Foto Qui Ischia

L’aggiornamento in (quasi) diretta Facebook sulla vicenda dell’Utic del “Rizzoli” sta in un post diffuso 13 ore fa dal presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale, Lello Topo, e recita così: ” L’UTIC di Ischia reinserito nella rete ospedaliera. Errata previsione tenerlo fuori. L’Utic dell’ospedale Rizzoli di Ischia sarà reinserito nel piano di riorganizzazione della rete ospedaliera regionale. L’Asl ha già provveduto a comunicare l’erronea previsione del piano adottato, e la struttura Commissariale provvederà a rettificare l’atto destinando quattro degli 8 posti di cardiologia all’UTIC. Siamo giunti a questa conclusione dopo una verifica effettuata con il Commissariaro alla Sanità ed il Commissario della ASL NA 2 Nord”.

Ah, ma allora il cattivo pensiero dei giorni scorsi era proprio vero! Qualcuno tra Monteruscello e Napoli, verosimilmente il solito ignoto della burocrazia italica, si era davvero esercitato nel copia-incolla dell’articolo 49 del precedente Piano ospedaliero dell’epoca di Caldoro e ne aveva così riprodotta e perpetuata la devastante soppressione di un SERVIZIO SALVAVITA IRRINUNCIABILE PER LA POPOLAZIONE ISOLANA.

Ma bravi, così si fa!!!!

Dunque, ogni cinque-sei anni, quando – sempre secondo un italico malvezzo – la politica o chi per essa decide di rifare per l’ennesima volta un piano della rete ospedaliera regionale che avrà anch’esso il respiro di un soffio di brezza, la solita  manina ignota e sempre impunita infila nel mare magnum delle “cartuscelle” il solito paragrafo sull’Unità Operativa di Cardiologia dell’ospedale di Ischia, dimenticando come al solito l’esistenza dell’UTIC. Che così, non essendo citata, viene di conseguenza soppressa nella versione finale dell’atto, quando infiocchettato a dovere è inviato a Roma per il varo solenne. Che esempio fulgido di oculata, efficiente e avveduta gestione delle risorse e dei servizi in un settore decisivo come quello della SALUTE DELLE PERSONE!

La storia si sta puntualmente ripetendo. Nel 2010 l’iter fu lo stesso. Nessuna citazione dell’UTIC, scomparsa da ogni rigo del Piano ospedaliero, e dunque sua conseguente soppressione finché a Ischia non ci si accorse di quella assenza e si lanciò l’allarme. D’altra parte, tra Napoli e Monteruscello, l’UTIC è solo una parola (acronimo) di 4 minuscole lettere, che vuoi che significhi che compaia o meno in 175 pagine fitte di parole e parolone?! A chi interessa, al di là del mare, che quelle quattro lettere definiscano un servizio che ogni anno si prende cura di alcune centinaia di pazienti e che tratta un paio di centinaia tra infarti e crisi pre infarto, perdipiù in un territorio particolare come un’isola, con una popolazione residente da medio capoluogo di provincia e con presenze turistiche massicce ormai in ogni periodo dell’anno?

E infatti, non furono certo i solerti redattori del Piano, tra Monteruscello e Napoli, ad accorgersene, allora, che QUALCOSA DI ESSENZIALE ERA SFUGGITA ALLA LORO ATTENTA E PUNTUALE (sic!) ANALISI DEI BISOGNI REALI DELLA POPOLAZIONE. Così come non se ne erano accorti adesso. Se sei anni fa come oggi gli ischitani non si fossero avveduti della “dimenticanza” e non avessero alzato la voce, avrebbero incassato il regalo e, in caso di necessità avrebbero letteralmente buttato il sangue nei trasferimenti via mare o via cielo  meteo permettendo, verso lo strategico hub puteolano.

Ah, già, dimenticavo…una novità c’è, stavolta: questo modello 2.0 dell’HUB & SPOKE tanto elaborato, così ben tarato e calibrato che nessuno, nel pianificarlo a tavolino, si era posto il problema se lo “spoke” mordiefuggi disegnato per Ischia (ma non per Sorrento, tanto per fare un esempio) fosse adeguato alle ESIGENZE VITALI DI UN’ISOLA!

Ancora complimenti!

COMUNQUE, VISTA E CONSIDERATA LA FACILITA’ DI DIMENTICANZE ED ERRORI, FINCHE’ NON SARA’ NERO SU BIANCO LA REVISIONE DEL TESTO, CON IL RECUPERO DELL’UTIC E DEI SUOI POSTI LETTO, NON SI PUO’ ABBASSARE LA GUARDIA NE’ DARE PER RISOLTO IL PROBLEMA. SI METTANO L’ANIMA IN PACE A NAPOLI: L’”AMMUINA” CIVILE E DEMOCRATICA NON FINIRA’ FINO A QUANDO LE CARTE NON CANTERANNO.

DOPO L’ESPERIENZA DELLA SIR E LE RASSICURAZIONI MAI CONCRETIZZATE, NON E’ PROPRIO IL CASO DI ESSERE PRECIPITOSI NEL CREDERE ALLE PROMESSE, ANCORCHE’ ESTERNATE CON LA MASSIMA PUBBLICITA’.

E COMUNQUE, PURTROPPO, NON C’E’ DA RINGRAZIARE PER LA SOLUZIONE (PER ORA SOLO VIRTUALE) DEL CASO. CHE NON SI SAREBBE MAI DOVUTO VERIFICARE.

 

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