Ai Procidani in piazza la Regione promette: “Avrete un’assistenza h24″. Ma l’ospedale è out
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9 anni ago |
Sono arrivati in forze, i Procidani, stamattina a Ischia, per portare la loro democratica protesta in difesa dell’ospedale isolano alla diretta attenzione dell’artefice del nuovo Piano Ospedaliero regionale, JOSEPH POLIMENI, del commissario dell’Asl Na2 Nord, ANTONIO D’AMORE, e degli altri partecipanti al convegno promosso proprio dall’Azienda di Monteruscello in questo fine settimana su (quando si dice la coincidenza!) “L’offerta di salute nelle piccole isole: implementazione dei modelli sanitari”. Persone di ogni età, tutte con un’esperienza personale più o meno diretta della necessità di un presidio funzionante sull’isola, che hanno percorso i pochi metri tra il porto e Piazza Antica Reggia con striscioni e cori per manifestare la loro preoccupazione per la loro salute, indignazione per la cancellazione del presidio che li riporta indietro di decenni, determinazione a rivendicare per la propria comunità quel diritto alla Salute che la Costituzione riconosce e garantisce a tutti i cittadini della Repubblica, isolani compresi. Hanno trovato ad accoglierli pochi ischitani, un notevole spiegamento di forze davanti al cancello del Palazzo reale, dove entravano uno alla volta gli invitati al convegno, rigorosamente a porte chiuse e superprotetto dai toni dei cittadini all’esterno. Quelli in nome dei quali i partecipanti istituzionali, in particolare il rappresentante regionale COSCIONI e D’Amore ci hanno tenuto a dire e a ripetere più volte: “Siamo qui per voi”. Salvo, poi, infastidirsi non poco per i toni non sufficientemente ovattati delle persone in piazza. Che peraltro hanno espresso le loro idee e rappresentato le loro istanze con una veemenza sempre corretta e ampiamente entro i limiti della civiltà e dell’educazione. Ma tant’è, di questi tempi chi esercita qualche potere o ricopre qualche ruolo decisionale pagati con i soldi dei contribuenti ha una tendenza spiccata a non gradire troppo il contatto con il pubblico.
Già prima che gli ospiti più attesi arrivassero, i manifestanti venivano invitati dagli organizzatori dell’incontro a non assieparsi troppo davanti al cancello, a interrompere i cori, benchè normalissimi, a non essere troppo pressanti. C’è mancato poco che non venisse richiesta anche la cravatta e l’abito scuro per avere il diritto di restare nella stessa piazza dove di lì a poco sarebbe dovuto transitare il commissario del Piano ospedaliero. Si è arrivati al punto di paventare che se fossero continuati i cori, Polimeni non sarebbe più venuto con chissà quali conseguenze sulla trattativa in corso. Cose dell’altro mondo!
Intanto, prendeva la parola il commissario dell’Asl D’Amore che assicurava la massima attenzione al problema sollevato da Procida, “ne stiamo parlando, c’è un tavolo che deve partire”.
L’INVIATO DI DE LUCA PER RASSICURARE E RIMANDARE TUTTO A SETTEMBRE
Ma ecco che si materializzava il consigliere per la Sanità, Coscioni, inviato di De Luca, che invece di imboccare subito la salita del Palazzo reale, si avvicinava ai manifestanti per comunicarela posizione del governo regionale su una protesta che lo stesso De Luca ha recentemente liquidato come superflua. “Stiamo facendo questo per voi – l’esordio con un sorriso tranquillizzante – sono venuto apposta stamattina per incontrarvi”. Un approccio molto soft, dialogante, che voleva essere rassicurante. “La vostra sicurezza è il nostro obiettivo, ci potete contare”. E anche “ci sono risorse che vogliamo impegnare, investimenti che vogliamo fare, il presidente De Luca ci mette la faccia”. Ma pure: “parliamo della Chirurgia, ma chi sano di mente si farebbe operare a Procida?”. E ancora: “Se capita un problema cardiaco, non vi dovete trasferire lo stesso subito in terraferma?”.
Interloquisce il dottor Strudel, che sottolinea il trattamento diverso riservato a Capri: “Non voglio parlare di discriminazione. Mettiamo pure che Capri è Capri, ma la differenza non può essere di 10 a 1 ma almeno portatela 10 a 7. Voi state confondendo l’effetto con la causa. Eccepite che a Procida si fa un solo parto, ma se non c’è l’Ostetricia è ovvio. E noi quello neppure ve lo chiediamo. Ci interessano le emergenze, su quelle vogliamo risposte”.
Coscioni, che sottolinea di essere un cardiochirurgo e di “conoscere le isole, io amo le isole”, parla di un “progetto di assistenza a Procida che non c’entra con il Piano, giacchè l’assistenza h 24 da assicurare agli isolani trova il suo fondamento e il suo modello nel protocollo sull’assistenza sanitaria nelle isole minori , con la previsione di finanziamenti specifici, anche europei”. “Comunque, abbiamo chiesto a Roma una deroga per il presidio, ma non è detto che ce la diano” “Stiamo valutando con l’Asl, i mezzi economici ce li metteremo,vi assicuro che l’assistenza di cui avete bisogno l’avrete. Ci rivediamo a fine settembre, con il Presidente (De Luca) faremo un’iniziativa”.
Rimandati a settembre, viene fin troppo facile la battuta. “A cca a settembr…”, commenta un anziano signore con il vicino. Le rassicurazioni non hanno rassicurato. Anche perchè, tavoli o non tavoli, Polimeni non ha nascosto che l’esperienza dell’ospedale di Procida in Regione lo considerano superato e chiuso. Hanno altro in mente, secondo loro in grado di assicurare un’assistenza ha 24 da “isola minore”. Certo, a Roma la deroga per mantenere l’ospedale l’hanno chiesta, ma sono loro i primi a non crederci e non ne hanno fatto mistero. E quello che è compreso in questo fantomatico pacco dono della nuova sanità a Procida per ora è tutto da verificare…Fino a settembre c’è tempo. Tanto d’estate sulle isole stiamo tutti a prendere il sole e a farci i bagni, mica ci ammaliamo…non è stagione.