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Ambiente Dopo sei mesi finalmente al termine i lavori in via Nuova Cartaromana, ma una “zella” rimane…
Dopo sei mesi finalmente al termine i lavori in via Nuova Cartaromana, ma una “zella” rimane…
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8 anni ago |
Foto Qui Ischia
Sei mesi. Quando cominciarono non era ancora iniziato l’inverno. E nel frattempo è trascorsa anche quasi tutta la primavera. E non sono ancora finiti. Un’altra settimana è cominciata e, al rallenti come è stato per tutta la durata di quei lavori, si sta ancora provvedendo a passare la seconda mano di vernice impermeabilizzante verde nell’ultimo tratto del marciapiede di via Nuova Cartaromana. Una piccola opera diventata grande, anzi di più, per i tempi richiesti dalla sua realizzazione, di fatto la metà di quanto hanno impiegato in Egitto per costruire il raddoppio del Canale di Suez. Un ritmo degno della “migliore” Salerno- Reggio Calabria, insomma.
Preso atto dell’accuratezza con cui i novelli Pinturicchio stanno procedendo a dare colore alla striscia d’asfalto, non c’è che da salutare con un sospiro di sollievo la buona notizia che finalmente l’Opera sta per essere consegnata ai pedoni fruitori, che non vedevano l’ora di poterla calpestare senza dover temere ad ogni passo di essere falciati dai veicoli in transito, dopo mesi di camminate in condizioni di totale insicurezza, senza alcuna accortezza da parte della ditta incaricata dei lavori e nell’assenza cronica dei Vigili urbani. Che peraltro sono rimasti sempre accuratamente distanti dai cantieri sul territorio e dai molteplici pericoli che ad essi si accompagnavano per la pubblica incolumità. Ma tant’è: le “regole” dei lavori all’ischitana dovevano essere rispettate e non si potevano concedere eccezioni.
Nell’osservare l’Opera (quasi) finita, non si può fare a meno di rilevare una stranezza, proprio all’inizio della strada oggetto di tale epocale intervento di restiling: come mai non si è completato il tappeto d’asfalto della carreggiata fino all’incrocio con via Antonio Sogliuzzo? Perchè è rimasto quel pezzo tutto “sgarrupato”, che si fa notare per buche e rappezzi? C’è un motivo tecnico speciale o, semplicemente, non è bastato il carico di asfalto per finire il lavoro? O forse hanno soltanto voluto tenere un pezzo nella versione originale per rendere più evidente la differenza con il Capolavoro a monte? Il “made in Ischia” dei lavori pubblici è un marchio di fabbrica che non si smentisce mai…