Salvato ai Maronti uno stupendo falco pellegrino, preda di un gruppo di gabbiani reali

pellegrino3Sono diventati sempre più intraprendenti e aggressivi. Li avevo visti a Roma attaccare altri uccelli, dai colombi alle taccole, come predatori implacabili e  temuti dalle altre specie di volatili che una volta erano padroni del cielo cittadino. E li avevo visti anche prendere di mira i gatti, sui terrazzi e nei cortili dei palazzi, come rapaci in piena caccia. Storie di gabbiani reali metropolitani, quelli che, ormai sempre più lontani dal Tevere e ancor più dal mare, sono diventati onnivori e, in gruppo, prendono di mira qualunque animale per nutrirsi, per non parlare dei rifiuti “umidi”, senza alcuna paura neppure nei confronti degli umani. Ma ormai anche storie di gabbiani reali isolani, quelli che una volta vedevi solo a mare e avvistavi tanto di rado a terra che la loro presenza veniva considerata il segnale dell’approssimarsi “d’u mal tiemp”. Non è più così, anche quai ormai svolazzano lontano dal mare, scendono sui terrazzi delle case, si sono “antropizzati”. E sono diventati più invasivi e aggressivi, specie quando sono in gruppo e non la fanno buona a nessuno. Neppure ai rapaci, presi di mira e aggrediti anch’essi, senza alcun timore reverenziale. Com’è accaduto ad un magnifico esemplare di falco pellegrino, che si è salvato solo grazie all’intervento provvidenziale dell’uomo, sulla spiaggia dei Maronti.

Era in volo, maestoso e bellissimo il falco, sulla baia dei Maronti, alla ricerca di prede. Forte della sua straordinaria velocità di volo, che gli consente di superare largamente in picchiata i 300 chilometri all’ora, del suo straordinario istinto e della sua efficacissima tecnica di caccia. Ma stavolta proprio lui, che solitamente non concede vantaggi agli altri uccelli, è diventato destinatario di un attacco che non gli ha lasciato scampo. Ben quattro gabbiani reali si sono avventati su di lui, che si è difeso con tutta la sua notevole forza. Fino a riuscire ad uccidere uno degli avversari, ma senza riuscire a mettere in fuga gli altri. Che, anzi, gli si sono avventati contro con ancora maggiore forza, fino a riuscire a trascinarlo nel loro ambiente più favorevole, il mare. Stava già per soccombere sotto i colpi e le beccate dei “reali”, che lo spingevano sott’acqua, quando sono arrivati in suo soccorso alcuni battellieri della spiaggia, che avevano seguito la velocissima sequenza dell’attacco dei gabbiani. L’intervento degli uomini  ha messo in fuga i gabbiani e liberato il povero falco, che è stato subito ripescato e portato a riva, con tutte le accortezze per evitargli altri traumi, ma anche per non essere colpiti dal suo potente becco.

pellegrinoGli operatori dei Maronti si sono affrettati a chiamare i volontari dell’Enpa, che si sono precipitati al lido baranese per prendere in consegna l’animale, che sembrava aver sofferto molto l’attacco. Così Luigi Di Meglio e la presidente della sezione isolana Lina Paolella, ormai espertissimi di interventi di recupero di uccelli feriti e in difficoltà, rapaci compresi, hanno messo al sicuro il falco e l’hanno fatto sottoporre ad una accurata visita veterinaria. Per fortuna, il rapace non aveva subito danni gravi nella lotta contro i gabbiani, non essendo stata riscontrata alcuna frattura nè ferita grave. Tra l’altro, si tratta di un esemplare perfetto, un maschio adulto nel pieno delle sue forze, che deve solo recuperare gli effetti delle “botte” subite. Pochi giorni di riposo e potrà essere liberato nel suo ambiente naturale, dove potrà raggiungere la sua compagna di vita (i falchi sono monogami e vivono in coppia) e magari, vista la stagione, i suoi piccoli. E speriamo che si tenga alla larga dai gabbiani che ormai sorvolano anche l’interno dell’isola.

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